Giacomo Boni (1859-1925), archeologo e architetto, mostrò sempre un vivo interesse per la cultura classica, approfondendo tra l'altro la conoscenza della letteratura e delle lingue greca e latina nonché della storia romana. Egli fu fortemente influenzato dal rapporto con John Ruskin, al cui romanticismo aderì con ardore. Responsabile degli scavi al Foro Romano, brillò anche come restauratore di architettura, rifacendosi alle tesi di Ruskin e a quelle di William Morris. Più di tutti, egli apprezzò però l'opera di Luca Beltrami, quanto di più antitetico si possa immaginare rispetto alle istanze inglesi. Nel complesso, l'esame degli scritti di Boni e la verifica condotta sul monumento per il quale più si adoperò, ossia la Cattedrale di Nardò, ci mostrano un personaggio che aderì pienamente a una metodologia di restauro fondata su un "metodo storico" basato sul concetto di ripristino, così come espresso dalla cultura del positivismo italiano.
Giacomo Boni e il restauro architettonico
Titolo | Giacomo Boni e il restauro architettonico |
Autore | Amedeo Bellini |
Collana | ARTI |
Editore | Ginevra Bentivoglio EditoriA |
Formato |
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Pagine | 202 |
Pubblicazione | 01/2013 |
ISBN | 9788898158270 |
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