Il multilinguismo non solo è utile, ma indispensabile per l'alta cultura e in genere per l'élite. Ma per i più, e soprattutto per la comunicazione internazionale a tutti i livelli, è sempre più indispensabile una lingua franca unica. Questa lingua è oggi di fatto l'inglese, e non può esser se non così, data la superiorità in tutti i campi degli Stati Uniti e il peso ulteriore del mondo angloparlante. Ma, come ogni lingua viva in posizione dominante (es. il latino dell'Impero romano, che distrusse a poco le lingue europee dei popoli ad esso soggetti) così accadrà fatalmente con l'inglese. L'unico modo per preservare tali lingue, in Europa e nel mondo, è quello dell'adozione di una lingua franca pianificata, certo la sua adozione è oggi utopistica perché, come si è detto, una lingua s'impone come lingua franca non per la sua facilità e adeguatezza allo scopo, ma per la forza del potere che la sostiene: il che significa che il problema di una lingua franca è un problema non linguistico ma anzitutto politico. Perché dunque l'Esperanto sia attuale, occorre che nasca un vero Stato federale europeo che lo adotti, per metter tutti i suoi popoli su un piede di parità e salvare così i loro idiomi (e in futuro quelli del mondo). È il riconoscimento di queste verità che l'autore chiama interlinguistica "scientifica", riferendosi non solo al campo teorico ma anche e soprattutto a quello pratico.
L'Europa intera parlerà solo inglese?. Per un'interlinguistica scientifica
Titolo | L'Europa intera parlerà solo inglese?. Per un'interlinguistica scientifica |
Autore | Andrea Chiti Batelli |
Editore | Franco Angeli |
Formato |
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Pagine | 96 |
Pubblicazione | 11/2007 |
ISBN | 9788846489579 |