Non ci può essere giustizia che non sia spaziale. Di contro alla tendenza di “despazializzazione” della materia, dei corpi, della legge e dello spazio stesso, in "Giustizia spaziale" Andreas Philippopoulos-Mihalopoulos sostiene che nulla può essere veramente compreso indipendentemente dallo spazio. Si tratta qui di una nuova teoria e di un radicale approccio alla connessione corporea tra lo spazio (in senso geografico, sociologico e filosofico) e la legge (considerata in senso ampio: teoria sociale, norme politiche e comportamentali). Più precisamente l'autore sostiene che la giustizia spaziale è una lotta tra varie entità corporee (umane, naturali, non organiche, tecnologiche) nel tentativo di occupare un certo spazio in un momento dato. Da questo punto di vista la più immediata conseguenza della “svolta spaziale” risiede nella giustizia spaziale poiché, come viene dimostrato nel libro, questa può essere rintracciata all'origine delle fondamentali discussioni giuridiche e politiche del mondo contemporaneo: conflitti geopolitici, questioni ambientali, animalità, colonizzazione, controllo aereo, cyberspazio.
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Giustizia spaziale. Corpo Spazio Atmosfera
Titolo | Giustizia spaziale. Corpo Spazio Atmosfera |
Autore | Andreas Philippopoulos-Mihalopoulos |
Traduttore | Laura Basile |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Collana | Ecologia politica, 4 |
Editore | Orthotes |
Formato |
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Pagine | 184 |
Pubblicazione | 10/2019 |
ISBN | 9788893142076 |
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