A parlare qui è una figura singolare, opposta allo studioso, il saggista: egli fa risalire l'improduttività della proposta politica di Benjamin nientemeno che al suo discorso sopra Kant e l'Idealismo tedesco; la stessa nozione di messianismo dalla correzione del concetto di esperienza avrebbe scontato la propria "inutilità". Impolitico è allora la prassi storico-vitale "inficiata" dalla teoresi. Chi tratta di Benjamin tratta di quello come pure quegli trattò l'imponente lascito di temi e problemi della tradizione (non da ultimo, quello cartesiano): come un "pretesto", fuori da ogni continuità storica. L'idea di Mann secondo cui lo spirito "non è" politica per l'essere impolitico per eccellenza, il tedesco, è tornata a visitarci sotto un'altra forma. Entro questa, il dire a tratti "sapienziale" del saggista decide di darne qualche esempio. Dopodiché si "finge" uno studio.
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Oggettività dell'impolitico. Riflessioni negative a partire da Walter Benjamin
Titolo | Oggettività dell'impolitico. Riflessioni negative a partire da Walter Benjamin |
Autore | Antonio Carulli |
Collana | Università, 125 |
Editore | Il Nuovo Melangolo |
Formato |
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Pagine | 150 |
Pubblicazione | 03/2014 |
ISBN | 9788870189292 |
€18,00
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