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Nuove mafie, nuove adolescenze, vecchie povertà e giustizia minorile. Quaderni dell’Osservatorio sulla devianza minorile in Europa Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità Centro Europeo di Studi di Nisida

Nuove mafie, nuove adolescenze, vecchie povertà e giustizia minorile. Quaderni dell’Osservatorio sulla devianza minorile in Europa Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità Centro Europeo di Studi di Nisida
Titolo Nuove mafie, nuove adolescenze, vecchie povertà e giustizia minorile. Quaderni dell’Osservatorio sulla devianza minorile in Europa Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità Centro Europeo di Studi di Nisida
Curatore
Argomento Società, scienze sociali e politica Servizi sociali, assistenza sociale e criminologia
Collana I numeri pensati
Editore Gangemi Editore
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 240
Pubblicazione 12/2023
ISBN 9788849250367
 
24,00

 
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Con questo volume de "I numeri pensati" si riprende un tema più volte affrontato ma che per la sua complessità è, purtroppo, ben lungi dall’essere risolto o arginato: il tema del minore in contesti di criminalità organizzata. La relazione tra minore e criminalità organizzata trova declinazione in differenti casistiche ben richiamate ed esaminate nel testo: il minore a rischio di fascinazione del contesto delinquenziale mafioso, il minore cooptato da quel contesto, il minore che emula l’esempio malavitoso organizzato, il minore che vive il contesto criminale, alle volte anche suo malgrado. Questa relazione da atto anche delle nuove forme di criminalità minorile che negli ultimi anni si stanno affacciando preminenti nel complesso panorama delinquenziale e, sovente, trovano risalto in tante narrazioni di cronaca: “baby gang” che evocano situazioni di criminalità violenta distinguendosi da essa, alle volte, non tanto per l’efferatezza delle azioni criminose quanto per la mancanza al loro interno di strutture organizzate gerarchiche. La disamina proposta da molti degli interventi del volume, analizza i fattori caratterizzanti delle storie di vita di questi ragazzi, che vanno dall’appartenenza a nuclei familiari multiproblematici e/o violenti, al vivere in quartieri e territori periferici contrassegnati da una cultura delinquenziale diffusa, in contesti poveri di risorse socio-economiche, privi di servizi di prossimità e dove anche la scuola rinuncia al suo ruolo educativo: in questi scenari emerge evidente la facilità di approssimazione a gruppi di pari violenti e la commissione di reati di una certa gravità.
 
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