«Io ho sempre creduto che Piero Ciampi fosse quello che valeva di più fra tutti noi: il più poeta, il più lirico, il più artista... e anche il più folle, certamente.» Così Gino Paoli ha ricordato l’amico musicista a trent’anni dalla scomparsa, in un’intervista del 2010. Il cantautore e poeta livornese ha vissuto con fatica i suoi quarantacinque anni (1934-1980), raccogliendo però la stima e l’affetto di molti colleghi che hanno avuto per lui sempre bellissime parole: non solo Paoli, ma Conte, Dalla, De Gregori e De André che ha detto: «Piero Ciampi aveva torto a pensare che morto un poeta se ne fa un altro. Infatti, quando morì, un altro come lui non c’è più stato». Piero Ciampi scriveva, cantava, beveva troppo, viaggiava, scompariva, amava senza speranza, si consumava... in totale solitudine. La solitudine di chi vive la condanna di dover dire qualcosa che gli altri non dicono o non vogliono sentirsi dire. La solitudine dei poeti.
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Piero Ciampi. La canzone d'autore in Italia
Titolo | Piero Ciampi. La canzone d'autore in Italia |
Curatore | Claudio Chianura |
Argomento | Arti, cinema e spettacolo Musica |
Collana | Collisioni, 1 |
Editore | Auditorium |
Formato |
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Pagine | 144 |
Pubblicazione | 05/2025 |
ISBN | 9788898599318 |
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