Un ricco commerciante lasciava il suo ingente capitale costituito da palazzi colmi di mobili e argenteria alla moglie che era stata sposa affettuosa e madre esemplare, un contadino destinava alla moglie che lo aveva assistito e lavorato sempre al suo fianco un piccolo campo con vigna. Uomini e donne appartenenti a tutti i ceti sociali, etnie e fedi religiose nella consapevolezza che la morte poteva carpirli ad ogni momento, scrivevano con l'aiuto di un notaio o di proprio pugno le loro ultime volonta. Le voci dei testatori si susseguono a formare una collana di madri e spose virtuose, padri autorevoli e responsabili, di figli amati e obbedienti, a volte interrotta da storie di mogli maltrattate, di marito traditi nelle loro aspettative, di figli disobbedienti. I testamenti scritti alla fine del Settecento e nell'Ottocento parlano di sentimenti, ma descrivono anche una città cosmopolita come Trieste dove l'illuminata legislazione austriaca aveva reso uguali nella successione i maschi e le femmine.
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Diletta moglie, amati figli. Disposizioni e sentimenti nei testamenti della Trieste asburgica
| Titolo | Diletta moglie, amati figli. Disposizioni e sentimenti nei testamenti della Trieste asburgica |
| Autore | Diana De Rosa |
| Collana | Le vie della storia |
| Editore | Le Lettere |
| Formato |
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| Pagine | 150 |
| Pubblicazione | 01/2010 |
| ISBN | 9788860873071 |
€18,00
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