"Tempi moderni" è l'ultima opera in cui Chaplin presta il proprio corpo a quella silhouette che, rendendolo celebre in tutto il mondo, è stata salutata con il più anonimo di tutti i nomi: Charlot. Come rimetterci sulle tracce di questo inguaribile vagabondo? A guidare la composizione di queste pagine, è l'ipotesi che alcune centrali categorie benjaminiane possano procurare un accesso peculiare al film del 1936. Nelle tesi sul cinema di Walter Benjamin, Chaplin riveste un ruolo cruciale, in quanto vera e propria incarnazione della tecnica del montaggio cinematografico. Questo imprescindibile punto di riferimento, al contempo, lascia intravedere un appiglio per una particolare leggibilità di tempi moderni: un rimontaggio virtuale della pellicola, attraverso quei concetti maneggiati da Benjamin per pensare il nesso che, nel pieno della modernità, lega estetica e politica, cinema e rivoluzione.
Cinema e rivoluzione. Per una lettura benjaminiana di «Tempi moderni»
Titolo | Cinema e rivoluzione. Per una lettura benjaminiana di «Tempi moderni» |
Autore | Francesco Mancuso |
Collana | Surplace, 5 |
Editore | Eutimia |
Formato |
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Pagine | 200 |
Pubblicazione | 11/2023 |
ISBN | 9788831911467 |
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