«L’uomo è nato libero, ma dovunque è in catene.» Da questa rivoluzionaria affermazione, e da altre non meno innovatrici – si sostiene, ad esempio, che chi governa deve essere al servizio dello Stato, e che nel popolo risiede il potere sovrano dello Stato stesso – prende l’avvio questa «operetta» che ha esercitato un’azione decisiva nell’evoluzione del pensiero politico e morale del mondo moderno. Pubblicato a Parigi nel 1762, Il contratto sociale contiene infatti in nuce i principi ispiratori dell’odierna democrazia e delle nuove formule che regolano il rapporto dei singoli fra di loro e, soprattutto, nei confronti della collettività. Attraverso una costruzione di linguaggio e di pensiero caratterizzata da un’estrema chiarezza ed essenzialità, il grande filosofo svizzero-francese suggella quindi, in modo personalissimo, il tramonto degli assolutismi e preannunzia la nascita di quella nuova coscienza politica che troverà in Kant il proprio teorizzatore.
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Il contratto sociale
| Titolo | Il contratto sociale |
| Autore | Jean-Jacques Rousseau |
| Curatore | Giacomo Perticone |
| Traduttore | M. Perticone de Vincolis |
| Argomento | Scienze umane Filosofia |
| Collana | Grande Universale Mursia |
| Editore | Mursia |
| Formato |
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| Pagine | 142 |
| Pubblicazione | 05/2018 |
| ISBN | 9788842559658 |
€13,00
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