"Ho cercato di spiegare la maggior parte dei fenomeni propri dell'italiano parlato sulla base degli elementi costitutivi del dialogo tra due o più interlocutori" scrive Leo Spitzer nella prefazione. Basandosi su un metodo psicologico-descrittivo e fermamente convinto della peculiarità "intraducibile" e specifica di ogni lingua, per indagare sul "discorso orale "corretto" di un generico parlante medio italiano" Spitzer cita numerosi esempi attingendo alla letteratura teatrale, Fogazzaro e De Amicis, a poeti dialettali come Porta, Belli, Trilussa e ai racconti popolari del siciliano Pitrè. Tra gli elementi linguistici considerati le forme di apertura e di chiusura del discorso. Alle porte della Prima guerra mondiale Spitzer si augura che "l'impero della pacifica parola" possa trionfare sull'imperialismo della baionetta e dei blocchi militari", confermando la propria vocazione umanista e il senso profondo del suo lavoro, che va ben oltre i freddi parametri accademici.
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La lingua italiana del dialogo
Titolo | La lingua italiana del dialogo |
Autore | Leo Spitzer |
Curatori | C. Caffi, C. Segre |
Traduttore | L. Tonelli |
Collana | Maestri del '900, 316 |
Editore | Il Saggiatore |
Formato |
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Pagine | 382 |
Pubblicazione | 08/2013 |
ISBN | 9788856503982 |
€14,00
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