Meyer, erede della cattedra di Perelman a Bruxelles, ci ricorda che problematizzare è lo scopo del discorso filosofico e che proprio questo, il domandare, è il fondamento che si tratta finalmente di porre a tema. Evidenziando la differenza problematologica tra domanda e risposta, si chiarisce il ruolo della filosofia come campo in cui il rispondere equivale alla formulazione stessa della domanda, a differenza della scienza che risolve i suoi problemi dando a essi risposta. La nuova razionalità radicata nell'interrogatività che Meyer propone è stata rimossa nella storia della filosofia dall'emergere del modello proposizionale della Ragione, in cui il nesso domandarisposta è stato cancellato dal loro mascherarsi come affermazioni che si tratta di giustificare in termini di valori di verità. La problematologia delinea così un ritorno al Socrate interrogante, un rovesciamento della tradizione logicoontologica, inaugurata da Platone e Aristotele; essa consente una visione unificata non solo di filosofia e scienza, ma anche del linguaggio, del senso e della letteratura. Postfazione di Livio Rossetti.
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Problematologia. Filosofia, scienza e linguaggio
Titolo | Problematologia. Filosofia, scienza e linguaggio |
Autore | Michel Meyer |
Traduttore | M. Porro |
Argomento | Scienze umane Filosofia |
Editore | Aracne |
Formato |
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Pagine | 432 |
Pubblicazione | 12/2009 |
ISBN | 9788854824911 |
€26,00
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