Con una rigorosa analisi del sapere "informale", Paolo Pedote ci propone un percorsodivulgativo che, attraverso una nutrita carrellata storica di personaggi celebri e curiosi aneddoti, fa emergere una brillante riflessione sugli aspetti antropologici, sociali e filosofici di questa forma di comunicazione praticata fin dalla notte dei tempi. Condannato come vizio dalla Bibbia e utilizzato per incastrare Gesù davanti al Tempio, nella cultura romana il gossip entra in letteratura attraverso i "canti trionfali" sull'omosessuale Cesare e le pagine di Svetonio e Tacito sulle turpitudini nell'Impero. Nel Medioevo, il vescovo Liutprando da Cremona è il primo corvo del Vaticano a cantare omicidi, orge e stupri. La calunnia si fa strumento per eliminare i porporati scomodi e prova nei processi dell'Inquisizione contro le streghe. Tra i pettegoli illustri troviamo Dante e Boccaccio, Machiavelli e l'Aretino. La prima "analisi sociologica" del chiacchiericcio risale a Carlo Goldoni e alle sue commedie di sarte, portinaie e usurai. Ma è con la nascita del giornalismo che il gossip trova la sua forma letteraria, dalle pagine della Gazzetta Veneta a quelle di Vanity Fair. E a costruire il mito tutto italiano del "paparazzo" nei bar di Vittorio Veneto sono Fellini e Flaiano. Negli anni Novanta il gossip si fa infine fermo-immagine sulla nostra società. Dall'incidente di Lady Diana alle fellatio presidenziali di Monica Lewinsky, la notizia è ormai "gogna mediatica". Con Berlusconi, Ruby e Marrazzo...
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Gossip. Dalla Mesopotamia a Dagospia
Titolo | Gossip. Dalla Mesopotamia a Dagospia |
Autore | Paolo Pedote |
Collana | Odoya library, 113 |
Editore | Odoya |
Formato |
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Pagine | 256 |
Pubblicazione | 05/2013 |
ISBN | 9788862881821 |
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