"Come si può essere siciliani?", si chiedeva Leonardo Sciascia. Da Verga a De Roberto a Pirandello a Tomasi di Lampedusa, Fiore, Bufalino, Consolo, Perriera: la storia mai scritta di una diffidenza alla modernità che non può essere liquidata come arretratezza. Nel dibattito sul grande ritorno delle "piccole patrie" che segna il paesaggio politico, nazionale e internazionale, manca un libro come questo. Il caso in esame è l'autonomia regionale siciliana, regione che si rende speciale ancora prima della nascita della repubblica. La ricostruzione di questa vicenda non solo permette di leggere la grande trasformazione novecentesca della politica e della società isolana e nazionale ma riassume in sé tutte le retoriche argomentative che accompagnano i tanti regionalismi: identità culturale, difesa del territorio, storie millenarie e risarcimenti per danni provocati da "altri", sino alla speculazione edilizia, la mafia e il ruolo dei mezzi dei giornali. Per raccontare questa storia l'autore si serve anche e soprattutto della letteratura siciliana letta con la categoria del "disagio del progresso". Un unicum nel panorama degli specialisti del pensiero politico
Come si può essere siciliani?
| Titolo | Come si può essere siciliani? |
| Autore | Piero Violante |
| Collana | Tracce, 4 |
| Editore | XL EDIZIONI |
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| Pagine | 172 |
| Pubblicazione | 12/2012 |
| ISBN | 9788860830463 |

