Un libro che trae origine dalla crisi che attraversa l'istituzione universitaria, dominata da una retorica dell'eccellenza e da una logica aziendalistica che ne hanno snaturato le finalità universalistiche. Ma piuttosto che "difendere" un'idea astratta di università, Macherey preferisce soffermare la sua analisi sui "discorsi" che si sono tenuti su di essa, per misurare lo scarto che si è scavato tra una certa idea di università e la sua realtà in quanto cosa, immersa nei conflitti che attraversano tutte le istituzioni dedicate alla riproduzione sociale. A parlare di essenza dell'università, con la convinzione di poterne delineare il senso e le finalità, sono sempre stati i filosofi, come Kant, Hegel e Heidegger su cui si sofferma la prima parte del libro. Diversa, invece, la prospettiva di quei discorsi che hanno fatto propri gli strumenti della psicanalisi (Lacan) e della sociologia (Bourdieu/Passeron), più attrezzati a cogliere la valenza delle pratiche universitarie in termini di potere e di differenziazione sociale.
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La parola universitaria
| Titolo | La parola universitaria |
| Autore | Pierre Macherey |
| Curatore | A. Caridi |
| Argomento | Scienze umane Filosofia |
| Collana | Ethica, 78 |
| Editore | Orthotes |
| Formato |
|
| Pagine | 262 |
| Pubblicazione | 03/2013 |
| ISBN | 9788897806257 |
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