Il cinema crea, inventa la realtà. Ecco perché, con molta più forza di altre forme artistiche, raggiunge tutti: è come se quello che vediamo sullo schermo ci appartenesse, lo avessimo creato noi. Prendendo a prestito le parole di Winnicott, il cinema è una magnifica "area transizionale" a portata di mano, accessibile a tutti. Secondo la psicoanalisi, la visione cinematografica è una metafora che può essere utilizzata in seduta con il paziente, perché è l'esperienza più vicina al sogno o alla rêverie: si svolge al buio, richiede rilassamento, solitudine, una certa regressione narcisistica, con l'effetto di farci lasciare la realtà momentaneamente fuori dalla porta, stimolando le aree più creative della nostra psiche.
La lingua sognata della realtà. Cinema e psicoanalisi nell'esplorazione della contemporaneità
Titolo | La lingua sognata della realtà. Cinema e psicoanalisi nell'esplorazione della contemporaneità |
Autore | Rossella Valdrè |
Collana | Acheronta movebo |
Editore | Antigone |
Formato |
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Pagine | 200 |
Pubblicazione | 06/2013 |
ISBN | 9788895283937 |