L’idea di raccogliere il lessico della pesca, della marineria e della tonnara come elemento essenziale della cultura di Stintino (borgo un tempo di pescatori e ora anche turistico, Sardegna nord ovest, golfo dell'Asinara), si è realizzata in questo saggio di Valentina Calvisi. La cultura marinara è oggi fatalmente destinata a stemperarsi in una “modernità” che sembra poter prescindere da molti degli antichi saperi e dalle parole che li veicolavano. Nel saggio si scrive di arti della pesca e delle costruzioni di imbarcazioni, che hanno rappresentato e rappresentano ancora aspetti fondamentali dell’economia e del vissuto stintinese. I vocaboli della marineria e della tonnara sono riportati in un idioma “eccentrico”, che origina dal Sassarese e che risente di apporti liguri, còrsi e campani, luoghi di provenienza dei pescatori che hanno “contaminato” il linguaggio dei mestieri del mare, dando vita a una parlata che accomuna i saperi locali con le loro esperienze.
Da Posthu Camugli a li Calanchi. Il lessico marinaresco del dialetto stintinese
Titolo | Da Posthu Camugli a li Calanchi. Il lessico marinaresco del dialetto stintinese |
Autore | Valentina Calvisi |
Curatori | Esmeralda Ughi, Salvatore Rubino |
Collana | Quaderni stintinesi |
Editore | EDES |
Formato |
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Pagine | 136 |
Pubblicazione | 01/2018 |
Numero edizione | 9 |
ISBN | 9788860254573 |