«Sapere a memoria la Costituzione, sapere come funziona il parlamento, sapere in ogni suo regolamento come funziona la repubblica democratica non basta a fare di una persona una persona educata alla democrazia». Il 2 giugno 1946 l’Italia cambia forma di governo passando da una monarchia costituzionale a una repubblica parlamentare e democratica. Quel che molti dimenticano è che la scuola italiana fino ad allora era stata liberale, nazionalista, patriottica e, durante il Ventennio, fascista, antisemita e razzista. Non era mai stata democratica. Eppure si dava per scontato, allora come oggi, che dovesse essere proprio la scuola a dare le prime indicazioni a ragazzi e a ragazze circa la sostanza dell’essere cittadini consapevolmente democratici. Ci vorranno invece anni di battaglie, come ci rammenta Vanessa Roghi, per adempiere ai dettati costituzionali che prevedono una scuola plurale e per tutti. Quel che risulta evidente è che la democrazia la si fa praticandola, facendola diventare un tirocinio costante, che prevede un allargamento dei soggetti di diritto, sia a scuola (alunni e alunne) sia fuori (famiglie), in uno sforzo relazionale continuo. L’alternativa alla democrazia sappiamo quale è, e non è detto che non ci riattenda in un prossimo futuro.
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Il tirocinio della democrazia. Una genealogia per la scuola del presente
Titolo | Il tirocinio della democrazia. Una genealogia per la scuola del presente |
Autore | Vanessa Roghi |
Editore | Il Margine (Trento) |
Formato |
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Pagine | 104 |
Pubblicazione | 05/2023 |
ISBN | 9791259821157 |
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