"Barbaro" era il termine usato dagli antichi Greci per indicare e descrivere l'insieme dei popoli vicini o lontani che non parlavano la lingua greca. Nel Settecento diventa l'inferiore da educare e, successivamente, il nemico che giustifica il ricorso a ogni tipo di violenza. In un percorso storico ampio, dall'origine greca fino a Guantanamo e ai videogiochi, Bauman descrive la figura del barbaro come uno spettro, come una struttura dell'immaginario capace di unire e raccogliere al suo interno l'Occidente mediante la paura dell'altro, codificando allo stesso tempo il rapporto che esso intrattiene e ha intrattenuto con l'altro da sé.
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Lo spettro dei barbari. Adesso e allora
| Titolo | Lo spettro dei barbari. Adesso e allora |
| Autore | Zygmunt Bauman |
| Curatore | A. Rafele (cur.) |
| Traduttore | S. Mereu |
| Collana | Grandi Opere e Dizionari |
| Editore | Bevivino |
| Formato |
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| Pagine | 61 |
| Pubblicazione | 05/2010 |
| ISBN | 9788895923239 |
€9,00
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