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Scienze e Lettere: Sacra publica et privata

Il corpo e la comunità dei parlanti: parole dovute, abusate, pretermesse. Casi che interrogano dall'antichità al presente

Il corpo e la comunità dei parlanti: parole dovute, abusate, pretermesse. Casi che interrogano dall'antichità al presente

Libro: Libro in brossura

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2018

pagine: 192

«Le parole sono importanti!». Il grido memorabile è da condividere. Il linguaggio è funzione e potenziamento della comunità identificatasi nel quotidiano e nella resistenza a sopravvivere: è parte del corpo e incide sul corpo. Nella vita sociale corpo e linguaggio sono attori: prima l’insieme negli spazi comuni, per gli atti che influiscono sulla sopravvivenza. Poi i corpi singoli, in gruppi, in coppia. Corpi maschili, femminili e transgender. Il linguaggio si stratifica, tende a depositarsi in cerchie definite, come nel Lessico famigliare della Ginzburg, o nella memoria individuale. Nella comunità linguaggio e corpo si confrontano con i ritmi del vivere, risanano le mutilazioni, definiscono consuetudini e saperi condivisi. Ma strati e cerchie sono in movimento. È parte della storia identificare il livello del linguaggio, gli usi del silenzio dalla censura alla scaramanzia alla damnatio memoriae, evidenziare se esso si generalizzi in scienza e in arte, se si cristallizzi in stereotipo. In contemporanea è compito della storia evidenziare le manipolazioni del corpo e dei corpi. Dall’antico ad oggi si raccolgono casi in cui contorsioni del linguaggio consuete per determinate situazioni corporali interrogano su fenomeni rilevanti della società.
25,00

Maternità e allattamenti nel mondo greco e romano. Un percorso fra scienza delle religioni e studi sulla maternità

Maternità e allattamenti nel mondo greco e romano. Un percorso fra scienza delle religioni e studi sulla maternità

Giulia Pedrucci

Libro: Libro in brossura

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2018

pagine: 472

Questo volume nasce come una raccolta degli scritti di Giulia Pedrucci sulla maternità e sull’allattamento nel mondo greco e romano a partire dalla tesi di dottorato, ma diventa strada facendo qualcosa di significativamente diverso e innovativo. L’opera, infatti, rappresenta il primo lavoro monografico in Italia, e più in generale nel panorama accademico europeo, che si occupa del costruttivo dialogo fra gli studi classici, in particolare quelli concernenti la scienza delle religioni, con gli studi sulla maternità, di matrice nord-americana, costruendone le basi epistemologiche. Il tratto distintivo, saliente, è l’audacia, l’innovazione, il voler andare oltre. Oltre cosa? In primo luogo, oltre il concetto di disciplina. Questo libro non parla di inter-disciplinarietà, come tanti fanno esaltandola soltanto a parole; questo libro vuole essere, come ama dire Giulia Pedrucci, metadisciplinare o transdisciplinare, cioè, appunto, andare oltre il concetto stesso di disciplina. L’autrice, non a caso, cita spesso nei suoi lavori (anche nel presente volume) un noto passo di Raffaele Pettazzoni, in cui l’insigne storico delle religioni spiega perché gli studiosi di questa disciplina non possono rimanere chiusi nel loro mondo, ma devono aprirsi a tutte le Scienze Umane. L’audacia sta nel saper fare un passo indietro, tornare al passato, all’idea che l’homo non è cambiato nell’arco di due o tre millenni, e che di conseguenza esistono alcuni “universali” legati al sentire umano su cui costruire una ricerca basata sulla lunga durata. L’audacia va a braccetto con la sfida; la sfida di Giulia Pedrucci è quella di porre le basi per una nuova disciplina accademica in cui confluiscano la scienza delle religioni e gli studi sulla maternità, coadiuvate vieppiù da tutte le discipline che possono risultare necessarie, valutando caso per caso.
45,00

Sull'ampio dorso del mare. Quando i Fenici viaggiavano con gli dèi

Sull'ampio dorso del mare. Quando i Fenici viaggiavano con gli dèi

Francesca Guarneri

Libro

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2015

pagine: 244

Il viaggio ha un ruolo fondamentale nel rapporto tra divinità e fedeli per un popolo, come quello fenicio, che al mare e alla navigazione è particolarmente legato. Diventa infatti modo e mezzo di incontro con il divino, con uno spostamento che è dovuto alla corporeità del dio e al suo legame con il territorio, rivelando la centralità del santuario, meta del viaggio e luogo fisico di incontro, e il ruolo della classe sacerdotale che tale incontro gestisce da un punto di vista rituale. Questo è il racconto dei viaggi delle divinità e degli uomini nel Mediterraneo fenicio del I millennio a.C.. Il saggio è il risultato di uno studio interdisciplinare volto a comprendere i meccanismi di trasmissione dei culti, la loro trasformazione in base a elementi e fenomeni di sostrato e adstrato, le caratteristiche del dialogo con il divino all'interno della comunità di appartenenza e in un paese straniero, distinguendo la presenza di fedeli in seno a comunità residenti dalla presenza dovuta ad un viaggio e quindi ad un possibile pellegrinaggio. Si tratta di un'analisi svolta parallelamente su materiale epigrafico e su documentazione archeologica, con lo sguardo rivolto all'Oriente e all'Occidente, utilizzando le testimonianze indirette delle fonti letterarie ed epigrafiche greche e latine e il confronto con materiali provenienti dal Vicino Oriente e dalla Grecia.
40,00

Residenze e culti in età tardoantica
40,00

Extispicio. Una scienza divinatoria tra Mesopotamia ed Etruria

Extispicio. Una scienza divinatoria tra Mesopotamia ed Etruria

Vincenzo Bellelli, Marco Mazzi

Libro

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2013

Gli Etruschi ebbero fama nell'antichità di popolo di origini antichissime, abile nella navigazione e dedito alle arti. Fa parte dello stereotipo 'etnico' degli Etruschi, però, anche la particolare attenzione che, secondo gli scrittori romani, questi dedicavano alle pratiche religiose, di cui la divinazione faceva parte integrante. Fra tutte le arti divinatorie praticate, l'extispicio, cioè la consultazione delle interiora degli animali sacrificati, e in particolare del fegato degli ovini, è senza dubbio quella in cui gli Etruschi raggiunsero la maggiore specializzazione, al pari degli Assiri, dei Babilonesi e di altre popolazioni dell'Asia anteriore, fra cui vanno ricordati soprattutto gli Ittiti. È opinione diffusa, non a caso, che questa tecnica divinatoria sia stata trapiantata in Italia proprio dagli Etruschi, che l'avrebbero importata dal Vicino Oriente. Gli autori di questo studio, fondendo le rispettive competenze disciplinari, quella rispettivamente dell'archeologo specializzato nello studio della civiltà etrusca e quella del veterinario specializzato nelle patologie della specie ovina, hanno indagato il processo genetico della pratica divinatoria da un punto di vista originale, formulando ipotesi di lavoro che chiamano in causa scenari complessi che affondano nella protostoria.
20,00

L'isola delle madri. Una rilettura della documentazione archeologica di donne con bambini in Sicilia

L'isola delle madri. Una rilettura della documentazione archeologica di donne con bambini in Sicilia

Giulia Pedrucci

Libro

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2013

Mentre le Madri del Faust di Goethe sono auguste dee assise in trono, isolate e silenziose, che mettono tutti a disagio, le madri di questo volume sono modeste e anonime figure femminili, che con semplice atteggiamento "materno" reggono tra le braccia un bambino, talora allattandolo. Potrebbero essere dee, ma potrebbero anche non esserlo. E l'isola in questione è la Sicilia, terra da cui provengono numerose raffigurazioni di queste madri e che è peraltro, per eccellenza, terra di dee, di madri, di sante. La straordinaria abbondanza (e continuità, e omogeneità) di statuine raffiguranti donne che allattano e la convenzionale peculiarità di un'isola connessa profondamente con il divino femminile costituiscono i punti di partenza per apparentemente divaganti itinerari archeologici, storici e storico-religiosi. Ma essi finiscono per convergere intorno all'ipotesi dell'esistenza sull'isola di culti rivolti a dee curotrofe (connesse genericamente con aspetti della maternità) e ctonie (legate al mondo dei morti e alla terra, intesa insieme come fonte di vita e luogo di morte). Le origini più remote e le caratteristiche più tipiche di queste divinità femminili, che da un certo momento assumeranno nomi greci (tra cui Demetra e Kore), vanno verosimilmente cercate nel mondo indigeno, ma senza escludere apporti provenienti dal Vicino Oriente antico.
50,00

L'allattamento nella Grecia di epoca arcaica e classica

L'allattamento nella Grecia di epoca arcaica e classica

Giulia Pedrucci

Libro

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2013

"Il latte è fratello delle mestruazioni". In questo passo ippocratico si riassume tutta la teoria degli antichi Greci sull'emogenesi del latte umano, teoria straordinariamente tenace e ricca di sorprendenti implicazioni culturali. Accanto a un'analisi puntuale e originale dell'allattamento nella Grecia antica, questo libro offre una rilettura del ruolo della Madre (volutamente e ostinatamente con la maiuscola: un "personaggio" di pirandelliana memoria) nella società del tempo, finalmente libera da sovrainterpretazioni anacronistiche e psicanalitiche del materiale offerto dagli "autori" (maschi). In questo modo l'autrice ci consente di gettare uno sguardo inedito su alcuni aspetti poco noti del pensiero greco, senza peraltro alimentare l'illusione di poter vedere più di quanto ci è concesso dalle fonti.
50,00

Sfingi e sirene. La presenza egizia nella Sicilia greca di V sec. a.C. Testimonianze nella commedia dorica e nel mimo

Sfingi e sirene. La presenza egizia nella Sicilia greca di V sec. a.C. Testimonianze nella commedia dorica e nel mimo

Anna Sofia

Libro

editore: Scienze e Lettere

anno edizione: 2013

In Sfingi e Sirene, attraverso un'accurata indagine filologica sostenuta da un puntuale confronto con la documentazione archeologica e iconografica, l'autrice, avvalendosi della sua duplice formazione di egittologa e filologa classica, rivaluta l'apporto fornito dalla civiltà egizia e da un elemento kushita a quell'area culturale complessa costituita dalla Sicilia orientale alla fine dell'età arcaica. A questo scopo segue le tradizioni storiografiche e i miti rielaborati nella commedia dorica siciliana e nel mimo siracusano come traccia importante per ricostruire i percorsi intellettuali attraverso i quali giunsero nella Sicilia greca tra la fine del VI e la prima metà del V sec. a.C. suggestioni culturali di provenienza egizia e vicino-orientale, scoprendo la presenza di un orizzonte d'attesa egittologico nel pubblico che assisteva alle rappresentazioni teatrali a Siracusa, sia negli anni della tirannide dei Dinomenidi, quando forte attrattiva esercitò il paradigma di regalità incarnato dal faraone, sia dopo l'abbattimento della tirannide nel 466 a.C., quando viene percepito un nuovo Egitto, segnato dallo spirito indipendentista di Inaro, che conquista le simpatie dei ceti protagonisti del regime democratico moderato che si insedia a Siracusa.
40,00

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