SEM: Italian tabloid
Per Questi Motivi. Autobiografia criminale di un Paese
Giancarlo De Cataldo
Libro: Libro in brossura
editore: SEM
anno edizione: 2024
pagine: 208
Gli italiani di due cose sono maestri: di calcio e di fattacci. Se al bar dello sport ciascuno è di diritto allenatore della Nazionale, ogni bar della Penisola è una camera di consiglio dove si emettono sentenze senz’appello. Altro che popolo di santi, poeti e navigatori, piuttosto di commissari tecnici e giudici mancati. Eppure, la ricerca della verità è un incerto procedere nel labirinto in cui si rincorrono verità ufficiali, “altre” verità, verità inconfessabili, verità dei tribunali. È così da sempre, da prima che la tv cominciasse a trasmettere. Ed è così ancora oggi che sul web “giudici” spietati additano colpevoli, riaprono casi passati in giudicato e confutano sentenze. Tutto vale, ormai. La storia d’Italia si scrive con il sangue e Giancarlo De Cataldo la ripercorre attraverso alcuni delitti emblematici che restituiscono il mutare delle epoche. Per Questi Motivi è il racconto di vittime eccellenti, carnefici d’occasione e misteriosi mandanti, di complotti ipotetici e depistaggi fin troppo reali. Ed è la storia dei cacciatori di verità: di giornalisti con pochi scrupoli nel cuore e tanto pelo sullo stomaco, di poliziotti che vedono lontano rimanendo inascoltati e di giudici che provano a districarsi tra indizi, prove e perizie di parte. “Per questi motivi” è anche la formula con la quale si introduce la lettura del verdetto, al termine di un processo, e che riassume il senso di un faticoso cercare. L’autore di Romanzo criminale passa dalla spiaggia di Torvajanica su cui l’11 aprile 1953 fu ritrovato il corpo di Wilma Montesi all’Idroscalo di Ostia, dove fu massacrato Pier Paolo Pasolini. La morte della modella Christa Wanninger nella via Veneto della “dolce vita”, la stagione della lotta armata, l’attentato alla sinagoga di Roma, l’omicidio di Simonetta Cesaroni e certi recenti, inimmaginabili fatti di sangue compongono alcuni dei capitoli di un libro dalle inedite tinte rivelatrici, che incrocia ricordi personali e memoria civile, ossessioni private e fantasmi collettivi. Magistrato fino al 2022 e padre nobile della crime fiction italiana, De Cataldo scrive le sue pagine più attese, ribaltando la simenoniana Lettera al mio giudice nella dolorosa confessione di chi esercita quello che è considerato il più controverso, discusso e odiato dei poteri costituzionali. Il problema non è più quello di trovare le prove, come pensava Pasolini, e nemmeno i nomi. Le une e gli altri, noi italiani, li conosciamo, almeno dai tempi di Montesi. Il problema è semmai: che uso abbiamo fatto, in tutti questi anni, di quelle prove e di quei nomi?
La cattiva terra
Umberto Matino
Libro: Libro in brossura
editore: SEM
anno edizione: 2024
pagine: 288
Veneto, marzo 1987. In una fredda mattina di fine inverno viene ritrovato il cadavere di un camionista alla guida di un autocarro che trasporta rifiuti tossici. L’indagine sul delitto è affidata al maresciallo dei carabinieri Giovanni Piconese e al suo più stretto collaboratore, il brigadiere Giacomo Zanella. Vicino alla sessantina, di temperamento riflessivo e pacato, Piconese è un Maigret di provincia, che al pari del suo omologo transalpino è dotato di un intuito infallibile e di una naturale capacità di comprendere l’altrui psicologia. Indagando sull’omicidio del camionista, Piconese e Zanella s’imbattono in una storia piena di ambiguità, di inganni e rispecchiamenti: nulla di ciò che appare è vero, tutto rimanda ad altri luoghi, ad altre persone e perfino ad altre epoche: fino a misteri e vecchie leggende che ammantano l’antica storia alemanna legata a doppio filo con quel territorio. Comincia così un viaggio nel Veneto profondo degli ‘80, al tempo in cui quella regione operosa comincia a vendersi l’anima e a trasformarsi nel Nordest del miracolo economico, della piccola impresa affamata e arrembante, locomotiva d’Italia che cresce a ritmi forsennati, evade le tasse e non si fa problemi a violare le regole.
I Marsigliesi
Gabriele Cruciata
Libro: Libro in brossura
editore: SEM
anno edizione: 2024
pagine: 320
22 febbraio 1975, Roma. Alcuni uomini irrompono in un ufficio postale a pochi passi dal Pantheon. Un poliziotto in servizio spara, ma i rapinatori sono più veloci di lui e lo uccidono. Le cose precipitano: c’è un morto e il bottino è più magro del previsto. Nei giorni successivi la futura moglie dell’agente ucciso si toglie la vita. Tutti i giornali parlano del colpo. La rapina è un disastro. Per rimediare bisogna occultare le prove ed eliminare i testimoni. Dietro alla vicenda c’è un gruppo di criminali ancora poco noti, ma molto esperti. Li chiamano “i Marsigliesi”, sono gangster di origine francese ricercati in mezza Europa e, pochi anni prima, uno di loro ha firmato il “colpo del secolo”: una rapina da film in una gioielleria di via Montenapoleone, proprio sotto il naso della Questura di Milano. A Roma, in pochissimo tempo, riusciranno a trasformare per sempre la criminalità capitolina, diventando monopolisti dei sequestri, del traffico di eroina, dello sfruttamento della prostituzione. Intesseranno anche una fitta rete di contatti con la mafia, i servizi segreti, l’estrema destra, la Cia e la Chiesa. Non è un caso se alla scuola del clan dei Marsigliesi crescerà un giovanissimo Danilo Abbruciati, considerato uno dei padri fondatori della banda della Magliana. Intrecciando uno straordinario lavoro documentario al ritmo frenetico dell’action, Gabriele Cruciata racconta la Roma criminale prima di Romanzo criminale, compone il prequel della stagione dominata dalla banda della Magliana, narra l’epica nera, la fulminante ascesa e la brusca caduta di chi provò a prendersi Roma giocando troppo in anticipo sui tempi. Metro dopo metro, giorno dopo giorno, gli autobus che non passano mai, i negozi dormienti e il traffico intasato danno vita allo stesso lavorio dei vermi, dei topi e dei batteri: masticano, digeriscono e poi inesorabilmente espellono via la memoria di chi – da straniero – ha provato a conquistare la città.
Mala. Roma criminale
Francesca Fagnani
Libro: Libro in brossura
editore: SEM
anno edizione: 2024
pagine: 240
La pace è finita e ora le gang sono in guerra. Sotto il manto della grande bellezza, nel sottosuolo perso e dannato di Roma scorre un fiume di violenza. Sequestri, pestaggi, torture e omicidi si susseguono. Lo scontro infuria, invisibile agli occhi dei più. È così da quando, il 7 agosto 2019, Fabrizio Piscitelli detto Diabolik, capo degli Irriducibili della Lazio e ai vertici della “batteria di Ponte Milvio”, viene freddato da un sicario che gli spara alla testa, mentre se ne sta seduto su una panchina al parco degli Acquedotti. Ma Diabolik è solo la punta dell’iceberg di quella rete di organizzazioni criminali che governano sul territorio: connection tentacolare che comprende il cartello di Michele ’o Pazzo, la malavita storica e quella emergente, e poi il sodalizio, spietato e potente, degli albanesi, che sono cresciuti all’ombra di Piscitelli e sono diventati i Signori del narcotraffico. Così, la vendetta è l’innesco di un conflitto senza quartiere per il controllo delle piazze di spaccio, dal litorale ostiense a Tor Bella Monaca: un business gigantesco in cui tonnellate di coca muovono milioni. In queste pagine, voci urlano prima di spegnersi nel buio, armi sparano in pieno giorno, la droga invade le strade, i soldi si prestano a strozzo e i debiti si saldano sempre: a qualunque costo e spesso nel peggiore dei modi. Con il rigore della cronista di razza, Francesca Fagnani esamina le fonti giudiziarie, collega i fatti, ricostruisce antiche alleanze e recenti rivalità che definiscono la geografia criminale della Capitale. "Mala" è un’inchiesta documentata, implacabile e travolgente come una serie tv sui narcos sudamericani, che svela chi sono i nuovi padroni di Roma, la città che si diceva non volesse padroni.
Dalla stessa parte mi troverai
Valentina Mira
Libro: Libro in brossura
editore: SEM
anno edizione: 2024
pagine: 256
Questa storia comincia una sera d’inverno, il 7 gennaio 1978. Davanti a una sede del Movimento sociale italiano nel quartiere Appio Latino, a Roma, vengono uccisi a colpi d’arma da fuoco due attivisti di destra. Da quel momento, i morti di Acca Larentia diventano icone intoccabili del neofascismo. Questa storia ricomincia il 30 aprile 1987, quando viene arrestato Mario Scrocca, un militante di estrema sinistra. Secondo gli inquirenti, Scrocca avrebbe fatto parte del commando che colpì ad Acca Larentia. Lo troveranno cadavere ventiquattro ore più tardi, impiccato in una cella di Regina Coeli. Ma troppe cose non tornano… Questa storia senza fine ricomincia – una volta ancora – un pomeriggio di giugno del 2021. Due donne si incontrano sotto il cielo di Roma. Rossella ha sessant’anni ed è la vedova di Mario Scrocca. Valentina, di anni, ne ha trenta, è cresciuta dalle parti di Acca Larentia, in passato ha frequentato dei neofascisti e si porta dentro le cicatrici di quelle frequentazioni. "Dalla stessa parte mi troverai" è il racconto di un amore vissuto a mille nei giorni in cui tutto era ancora possibile e di una vita spezzata al tempo del disincanto collettivo, prima di essere consegnata all’oblio. Con un rigore che non ammette sconti, Valentina Mira fa luce sul vittimismo osceno dei carnefici, demolendo retoriche, alibi, miti di quella destra che si è presa l’Italia.

