Slow Food: AsSaggi
Hai mangiato? Racconti per prendersi cura del genere umano
Oscar Farinetti
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2025
pagine: 272
La guerra, l'amore, i sogni, storie anonime e ritratti di personaggi famosi popolano le pagine del nuovo libro di Oscar Farinetti il cui titolo si ispira alla celebre frase di Elsa Morante secondo la quale l'unica vera frase d'amore fosse «Hai mangiato?». Il cibo come cura, come passione, come relazione, come momento di condivisione, c'è tutto questo sulle tavole, ai fornelli e tra i personaggi del libro. Michelangelo Pistoletto, Umberto Eco, Giovanni Treccani, ma anche i vecchi di Langa, due fratelli, una cameriera che sognava Marylin Monroe: la penna dell'autore percorre fatti storici e episodi della vita quotidiana regalandoci racconti coinvolgenti e ritratti originali.
I sapori del vino. Percorsi di degustazione per palati indipendenti
Fabio Pracchia
Libro: Copertina morbida
editore: Slow Food
anno edizione: 2017
pagine: 160
La nuova viticoltura è sempre più sensibile al rispetto dei luoghi in cui si pratica, tanto da arrivare a influenzare anche l'approccio alla degustazione. Oggi si restituiscono al vino elementi originali e densi di carattere, in cui i valori storici e geografici tornano protagonisti. Il gusto si è lasciato alle spalle la rigidità imposta dall'estetica enologica che ha dominato gli ultimi decenni. L'autore suggerisce un metodo per comprendere e sperimentare la grande diversità che il panorama enologico contemporaneo sa offrire. E, nell'ultimo capitolo, rievoca le emozioni dei suoi incontri con 42 vini straordinari.
La ragazza delle meraviglie. L'incredibile storia di Joséphine D'Yquem
Christel De Lassus
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2025
pagine: 304
Nel 1768 a Bordeaux nasce Françoise- Joséphine de Sauvage, da una famiglia di nobili di spada e di proprietari terrieri, con possedimenti intorno al Château d'Yquem, dove risiedono. L'infanzia di Joséphine trascorre tra le vigne e i profumi del territorio. La bambina accompagna i viticoltori e affianca il padre, desideroso di trasmetterle le sue conoscenze in materia di viticoltura e vinificazione. A diciassette anni Joséphine resta orfana di entrambi i genitori e diventa unica proprietaria dei suoi possedimenti. Lo stesso anno, il matrimonio con Louis-Amédée de Lur Saluces permette un ulteriore ampliamento di questi, secondo una classica strategia nobiliare. Amédée vive con la famiglia a Parigi e frequenta spesso la corte reale. Dopo tre anni di matrimonio, Joséphine passa dalle luci naturali del Sauternais alle abbaglianti luci di Versailles. Pur non amando i fasti di corte, il frequentarla è decisivo per le sorti del suo vino che diventa noto presso le cerchie che contano. Dopo qualche mese, la giovane nobildonna torna a Yquem dove nascono i suoi due figli, Antoine e Marie-Louise Anne Mathilde. A vent'anni, Joséphine rimane vedova e, a capo dell'azienda, viene chiamata a difendere i suoi terreni negli anni della Rivoluzione. Il sangue scorre nella Francia del Terrore, minacciando anche la regione di Bordeaux. Joséphine viene arrestata più volte ma, rilasciata, riesce a pagare i debiti dei familiari. Salva molti ma non riesce a salvare tutti: il suocero finisce infatti alla ghigliottina. Davanti alle avversità e ai numerosi lutti, dal 1799 si dedica anima e corpo al suo vino. La sorpresa la coglie, quando si accorge che quello rimasto nelle barrique durante gli anni della Rivoluzione ha assunto profumi fruttati più intensi. Il suo talento le fa intuire il ruolo della muffa nobile nel cambiare il vino e punta su questa caratteristica e sulle selezioni accurate dei singoli grappoli per elevarlo a un vino liquoroso d'eccezione. Da qui in avanti, si parlerà di Château d'Yquem e non più di un semplice vino di Sauternes. Nel frattempo Antoine sceglie una giovinezza sregolata che culmina nella carriera militare. Prigioniero in Russia, il primogenito ha comunque il merito di far conoscere lì il loro prodotto. Perde infine anche Antoine, e la triste notizia la porta a riporre tutte le sue speranze sul nipote Roman Bertrand che si occuperà dell'impresa familiare fino alla morte della nonna, nel 1851.
Vegetariani. La storia italiana dal 1900 ai giorni nostri
Alberto Capatti
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2025
pagine: 256
Alberto Capatti, dopo il Piccolo atlante dei cibi perduti, ci delizia con un altro suo curioso e agile saggio storico. Con il suo stile divulgativo ma scientificamente rigoroso questa volta si cimenta con la storia del vegetarianesimo in Italia dal 1904 agli anni Settanta, attraverso fasi storiche in cui questo orientamento alimentare non aveva tutta la popolarità che ha ai giorni nostri alla scoperta delle radici di un fenomeno che oggi, sia per motivi etici che dietetici, riguarda milioni di persone. Un'opera di ricerca che non è mai stata condotta con così tanta perizia, ricca di aneddoti e di spiegazioni su quanto il vegetarianesimo abbia in realtà origini antiche e sia connaturato a stili alimentari popolari un tempo dettati dalla necessità, come la dieta mediterranea. A completare la ricerca, un'appendice ricostruisce il percorso della scelta vegetariana dagli anni Settanta ai giorni nostri, per chiudere il cerchio di una storia mai raccontata, nella sua interezza.
La dieta mediterranea. Come mangiare bene e stare bene
Ancel Keys, Margaret Keys
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2024
pagine: 592
Nel 1975 "How To Eat Well And Stay Well. The Mediterranean Way" definisce la dieta mediterranea: Ancel e Margaret Keys si rendono conto che in realtà non è solo un fatto di nutrizione, ma uno stile di vita, una ricerca, un modo di fare, grazie anche al lungo periodo trascorso nel Cilento. È un fondamentale documento storico, pubblicato in Italia da Slow Food Editore per la prima volta, che riesce a restituire al mondo accademico e degli appassionati tutto il suo carico di ricette, consigli e i frutti degli studi di una vita di uno dei più importanti nutrizionisti al mondo.
Storia del panino italiano. Un intramontabile boccone di felicità
Alberto Capatti
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2024
pagine: 144
Dopo il Piccolo atlante dei cibi perduti, l'autore affronta questa volta la storia del panino in Italia, un'epopea che parte dall'usanza molto popolare del panino come pranzo durante il lavoro sia nei campi sia in fabbrica, prosegue con i tramezzini e tutte le loro fogge in ogni regione, passa per l'avvento del fast food e termina con il panino “gourmet”. Migliaia di pani diversi, migliaia di ingredienti e combinazioni differenti offrono un excursus senza pari, che incrocia la storia d'Italia e dei suoi cibi, esattamente come i piatti tradizionali presenti in ben più “nobili” ricettari. Percorrere questo viaggio nel tempo ci permette di pensare ai significati che potremmo dare tutte le volte che diciamo con noncuranza: «Mangio solo un panino». È curioso che scrittori, accademici e gastronomi non abbiano mai affrontato l'argomento nei termini leggeri ma rigorosi con cui lo fa Capatti tra queste pagine.
Intrepide. Storie di donne, vino e libertà
Laura Donadoni
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2023
pagine: 240
Laura Donadoni nel suo terzo libro indaga con stile intimista, sociologico e confidenziale quali sono le difficoltà che una donna si trova ad affrontare in un settore ancora a decisamente a predominanza maschile. Lo fa attraverso le vite di dodici Intrepide che si sono cimentate con professioni nel mondo del vino e confidano i fallimenti, le paure e i successi incontrati lungo il percorso. Laura, forse la prima intrepida, condivide anche la sua esperienza personale di abusi e bullismo online nel corso di dieci anni di carriera, e le centinaia di testimonianze raccolte sui social di donne che nel quotidiano affrontano le piccole grandi frustrazioni della discriminazione di genere. Un'antologia che vuole essere di ispirazione e incoraggiamento alle nuove generazioni per un mondo del vino più equo e inclusivo.
Costa dei Trabocchi. Il mare d'Abruzzo
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2023
pagine: 224
La parte dell’Abruzzo bagnata dal mare è nota per l’utilizzo dei trabocchi, terrazze sospese sul mare cristallino e ricco di fauna ittica che sono delle formidabili macchine da pesca. Questi marchingegni enormi, che oggi ospitano anche ristoranti e sono diventati dei punti panoramici incredibili, appaiono quasi come dei grandi ragni di legno nei punti più pittoreschi del litorale. Il libro, sullo stile inaugurato dei precedenti capitoli di questa collana innovativa, dedicati alle Eolie e all’Elba, è un viaggio fotografico e narrativo, a partire dal mare, dalle sue risorse, dalle sue fragilità, dalle infinite esperienze indimenticabili che può restituire al turista, per addentrarsi poi a terra, raccontando le meraviglie nascoste – paesaggistiche, gastronomiche, agricole – di questa magica porzione d’Italia. Un territorio tutto da scoprire, per un viaggio prima virtuale, con il gusto della lettura e il sogno delle immagini, poi reale, se si vuole partire per una vacanza fuori dal comune.
Il gusto di cambiare. La transizione ecologica come via per la felicità
Gaël Giraud, Carlo Petrini
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2023
pagine: 176
Gaël Giraud e Carlo Petrini sono due intellettuali e attivisti con formazione, biografie e traiettorie di vita molto diverse. Da una parte il colto economista gesuita, esperto di questioni ambientali e docente alla Georgetown University di Washington. Dall’altra l’ex sessantottino agnostico, gastronomo noto in tutto il mondo. Da una parte l’inventore della formula della “transizione ecologica” che ha ispirato la Laudato si’ di papa Francesco; dall’altra l’ideatore di un brand planetario della sostenibilità come Slow Food e della rete mondiale di Terra Madre nel nome del buon cibo e del buon vivere. Due personaggi chiave della nostra contemporaneità capaci di combinarsi in modo sorprendente nel disegnare un futuro nuovo, ma possibile e alla portata di tutti. La transizione verso una società più giusta e coesa in fondo non è niente di impossibile, concordano Giraud e Petrini. E soprattutto non si fonda né su sacrifici, né su privazioni. Tutt’altro: la storia mette le generazioni contemporanee di fronte alla possibilità di riempire di giustizia, senso e felicità le nostre vite. Non coglierla sarebbe ingiusto, in primis nei confronti di noi stessi nella doppia accezione di individui e di membri di una comunità più larga. E, soprattutto renderebbe più infelici noi, i nostri figli e le generazioni a venire. Questo testo è in fondo un accorato appello all’azione comune. Due i punti di partenza: come scegliamo di nutrirci, come scegliamo di comportarci all’interno del sistema economico finanziario. Che, insegnano Giraud e Petrini, sono le facce speculari della stessa medaglia. E forse della stessa rivoluzione culturale e sociale che va sotto il nome di transizione ecologica. Prefazione di papa Francesco.
È nata prima la gallina... forse. 52 storie sull'ottimismo e il suo contrario, sulla gente, il cibo, il vino, la vita e l'amore
Oscar Farinetti
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2022
pagine: 288
Di fronte a una crisi, che poi vuole dire semplicemente scelta, occorre decidere e prendere con risolutezza una strada, conservando però uno spazio per il dubbio affinchè, se si dovesse sbagliare, si possa tornare indietro di gran lena per intraprendere la via scartata in precedenza. E, di solito, questa forza d’animo è tipica degli ottimisti, persone in grado di prendere una decisione e di misurarsi con il tempo in modo sano. Da qui il titolo risolutivo di un dilemma per eccellenza, che non trascura però la possibilità di ricredersi (…forse). Proprio come farebbe un ottimista o un’ottimista. Ne sono esempio le 52 storie, scritte una alla settimana per tutto l’anno dall’autore e da leggersi, a seconda che le si voglia divorare oppure assaporare, in un tempo breve piuttosto che dilatato. Sono pagine che raccontano eventi e personaggi famosi da una prospettiva completamente differente, dall’ottimismo di Leonardo verso gli incompiuti che gli ricordavano l’importanza di provarci più che del farcela, alle crisi manzoniane di fronte alle stesure dei Promessi sposi, anch’esse tipiche degli ottimisti. Ai grandi personaggi si mescolano, però, figure quotidiane (contadini della Langa fenogliana, postini, galline parlanti) che ci suggeriscono come l’ottimismo possa essere una scelta di vita per tutti, in ricchezza e in povertà. Una scelta, verrebbe da dire, di felicità.
La rivoluzione agricola araba. Tra Settecento e Millecento, alle radici di ciò che mangiamo oggi
Andrew M. Watson
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2022
pagine: 160
Tra il 700 e il 1100 gli arabi si sono espansi e hanno conquistato enormi porzioni di Mediterraneo, Africa, Medioriente, India e oltre. Al di là delle loro imprese belliche e della costruzione di un regno immenso, si sono resi protagonisti di un cambiamento epocale nelle abitudini agricole e alimentari. Hanno iniziato a portare con sé piante fondamentali per la nutrizione, la medicina, la produzione di legname o la cosmesi; una botanica ancora oggi per noi molto comune. La diffusione e l'acclimatamento (con invenzioni geniali in campo agricolo) di queste specie vegetali spesso provenienti da Oriente ha generato una vera e propria rivoluzione, paragonabile forse soltanto alle conseguenze della scoperta dell'America e dei suoi tesori. Gli arabi sono responsabili della diffusione degli agrumi in tutta l'area Mediterranea, oggi così caratteristici, del riso asiatico in Europa, del sorgo, delle banane e mango nei climi tropicali africani, delle melanzane in Sicilia, del carrubo, dei cocomeri, degli spinaci, degli asparagi e delle palme da cocco. Hanno portato la canna da zucchero e quindi lo zucchero stesso, il grano duro con cui oggi facciamo la pasta, il cotone con cui ci vestiamo. Per non parlare di tante altre essenze per legname o medicine. Le hanno inserite in ambienti nuovi con invenzioni ingegnose riguardo all'approvvigionamento idrico, hanno creato un sistema che si adattasse alle varie stagioni per poter avere cibo fresco tutto l'anno. La portata di queste azioni, solo perché lontana più di mille anni, non può essere dimenticata. Sono rari i saggi e libri che ne parlano, e nessuno l'ha fatto in maniera così completa e illuminante come Andrew M. Watson con il suo saggio The Arab Agricultural Revolution and Its Diffusion, 700-1100, pubblicato nel 1974. Lo storico Piero Bevilacqua, folgorato da questa lettura, ci ha aiutato a portarlo in Italia e a introdurlo con grande autorevolezza e abilità divulgativa.
Piccola storia dei tajarin. Viaggio affettuoso di un piatto povero diventato ricco
Luciano Bertello
Libro: Libro rilegato
editore: Slow Food
anno edizione: 2022
pagine: 176
L’intento è chiaro. Il celeberrimo piatto piemontese, traducibile con l’italiano “taglierini” ed erroneamente assimilato ai tagliolini, è il pretesto che spinge l’autore a narrare la storia gastronomica di quel territorio un tempo povero e maledetto raccontato da Beppe Fenoglio nella Malora, la Langa. Una ricetta femminile e famigliare, di cui le donne erano fiere custodi e che costituiva quasi un requisito per potersi sposare – saper tirare la sfoglia sottilissima per tagliare tajarin simili a capelli d’angelo – percorre la storia e i suoi eventi narrando di personaggi noti e meno noti (tra gli altri Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Giacomo Morra), affini o meno al mondo della gastronomia, e lascia nel lettore un affresco sociale prima che culinario. I tajarin raccontano il passaggio dalla cultura contadina a quella industriale, dalla malora dei campi ai successi dell’imprenditoria: da piatto semplice e legato al pranzo in famiglia – sono sempre abbondanti non come i ravioli che vengono spesso contati – diventano protagonisti del contesto borghese soprattutto grazie al fortunato incontro con il tartufo bianco d’Alba. E infine si passa alla ricetta, secondo le osterie e secondo i cuochi stellati, sul territorio nessuno rinuncia alla sua versione dei tajarin.