Zecchini: Grandi pianisti
Walter Gieseking. L'entomologo
Piero Rattalino
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2014
pagine: 224
Artur Schnabel. L'inventore
Piero Rattalino
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2014
pagine: 152
Alfred Brendel. La tartaruga
Piero Rattalino
Libro: Libro in brossura
editore: Zecchini
anno edizione: 2010
pagine: VIII-184
La plurisecolare storia del concertismo ha visto molto raramente apparire gli, diciamo così, anziani-prodigio, i pianisti che dopo essere stati ottimi professionisti del concertismo sono diventati in età non più verde interpreti di portata storica. Alfred Brendel, nato nel 1931, si impose fin dal 1955 come un professionista solidissimo a cui una casa discografica poteva affidare grosse e gravose imprese, e che poteva apparire onorevolmente nelle sale da concerto di tutto il mondo. Ma solo dopo aver compiuto i quarant'anni egli cominciò a farsi veramente notare e solo quand'era oltre la cinquantina acquistò lo status di protagonista, di star. Nel 2008, al culmine della carriera, Brendel annunciò improvvisamente il ritiro dal concertismo e diede l'addio al suo pubblico con una tournée nei principali paesi da lui più frequentemente toccati. L'imponente massa del lascito discografico permette di seguire Brendel in tutta la sua evoluzione di artista, e la documentazione sonora è supportata anche da una tutt'altro che secondaria attività di saggista. Figura singolare, dunque, ma figura di assoluto rilievo che già fin d'ora può essere vista in una prospettiva storica, come ultimo episodio nella serie Grandi Pianisti che, essendo stata aperta da Ignaz Jan Paderewski, copre più di cent'anni di storia dell'interpretazione.
Alfred Cortot. Il sosia
Piero Rattalino
Libro
editore: Zecchini
anno edizione: 2010
pagine: VIII-200
Alfred Cortot, nato a Nyon nel 1877, non dimostra fin da bambino, al contrario di quasi tutti gli altri grandi pianisti, alcuna particolare predisposizione per la musica, ma siccome i suoi genitori desiderano che diventi un compositore e un virtuoso, ci si mette d'impegno per accontentarli. Si trasferisce a Parigi quando ha nove anni, si iscrive al conservatorio, percorre un cursus studiorum che solo alla fine si impenna verso posizioni di rilievo e si diploma a diciannove anni. Si reca subito a Bayreuth e non pensa ad una carriera di pianista ma di direttore, di direttore wagneriano, e nel 1902 corona questo suo sogno presentando per la prima volta a Parigi il Crepuscolo degli dei. L'impresa, artisticamente coronata dal successo, è però economicamente disastrosa, e Cortot, che se ne era assunta la responsabilità, si trova carico di debiti. Per saldarli ritorna a fare il pianista e sviluppa fino al 1914 una buona carriera internazionale, sia da solo che in trio con Jacques Thibaud e Pablo Casals. L'esplosione della sua fama avviene però nel dopoguerra con una serie di tournée negli Stati Uniti che lo rilanciano in Europa. Ha fondato nel 1919 una sua scuola e vi insegna, riprende a dirigere, tiene conferenze, pubblica saggi ed edizioni commentate delle opere degli autori che predilige. Durante la seconda guerra mondiale lavora intensamente per il governo di Vichy, procurandosi così l'accusa di collaborazionismo. Muore a Losanna il 15 giugno 1962.