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Abscondita: Miniature

Giorgio de Chirico. Il mistero laico

Giorgio de Chirico. Il mistero laico

Jean Cocteau

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 128

«La più profonda concordanza tra Cocteau e de Chirico, che trova riscontro nell'arte del pittore come nei suoi stessi scritti teorici, consiste nel togliere il mistero e l'enigma dalla parte dell'oscurità e consegnarli alla chiarezza e alla precisione della forma. Ed è proprio al punto di convergenza fra l'enigma e la chiarezza, fra il mistero e l'esattezza, che si situa il significato di quel «mistero laico» che Cocteau lega strettamente alla pittura di de Chirico. Il "mistero laico" è il mistero che risplende solo nell'apparenza, alla superficie di un mondo inspiegabile e non motivato. Per catturare questo mistero la prima operazione da compiere è uno spostamento di prospettiva: cessare di collocarsi dal punto di vista estetico – è ancora l'errore degli impressionisti – per porsi dal punto di vista etico. "Uno dei meriti di de Chirico è di avere, in pieno periodo plastico, contato più sulla morale e meno sui problemi visivi, che mettono fatalmente capo al preziosismo". Possiamo ed è forse nostro dovere tradurre: porsi dal punto di vista etico significa per Cocteau cercare una corrispondenza fra la pittura e la verità dell'anima. Si tratta di ritrovare un'arte che, pur restando "laica" ed immanente, acceda al mistero del mondo e recuperi una corrispondenza con gli interrogativi dell'uomo.» (Alberto Boatto)
14,50

La pittura di Manet

La pittura di Manet

Michel Foucault

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 96

"Vorrei scusarmi di parlarvi di Manet, poiché in realtà io non sono uno specialista di Manet, e non sono neppure uno specialista di pittura, per cui è da profano che vi parlerò. E non ho affatto intenzione di parlarvi in generale di Manet: mi limiterò a presentarvi alcune sue tele che cercherò, se non di analizzare, almeno di spiegare in alcuni dei loro aspetti, tralasciando però quelli senza dubbio più importanti e meglio conosciuti." Il libro presenta il saggio di Foucault "La pittura di Manet", seguito dallo scritto "Manet e lo smarrimento dello spettatore" di Carol Talon-Hugon. Introduzione di Maryvonne Saison.
13,00

Architettura futurista

Architettura futurista

Antonio Sant'Elia

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 128

Cosa avrebbe realizzato un artista, un architetto geniale come Antonio Sant'Elia se non fosse caduto, combattendo eroicamente, sul fronte carsico il 10 ottobre 1916, all'età di ventotto anni? La domanda sorge spontanea di fronte alla grandiosa opera che ci ha lasciato: disegni inauditi, visionari, e studi di città che hanno influenzato e ispirato non solo architetti e designer come Le Corbusier nel progetto della sua città ideale, ma anche registi e scenografi: da Fritz Lang fino a Ridley Scott. «Noi dobbiamo inventare e fabbricare ex novo la città moderna simile ad un immenso cantiere tumultuante, agile, mobile, dinamico in ogni sua parte, e la casa moderna simile ad una macchina gigantesca». Così scrive Sant'Elia nel suo famoso Manifesto dell'architettura futurista, che qui presentiamo con i rari scritti che ci ha lasciato, e soprattutto con le tavole – riccamente annotate dalla curatrice Viviana Birolli – che riproducono i suoi disegni e i suoi progetti utopici, che hanno profondamente segnato l'architettura contemporanea.
14,50

Giorgio Morandi

Giorgio Morandi

Roberto Longhi

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 80

Roberto Longhi (1890-1970) è il più grande storico e critico d'arte italiano del Novecento e uno dei principali a livello mondiale. Della sua opera vastissima, di cui stiamo pubblicando tutti i testi principali, qui si presentano gli scritti su Giorgio Morandi, di cui fu amico per oltre cinquant'anni, ammiratore e impareggiabile critico della sua opera pittorica, una delle più grandi del Novecento, non solo italiano. Impossibile capire Morandi, scrive Longhi, «senza intendere che in quella sua lunga, instancabile, solenne "elegia luminosa" egli andò conducendo una così poetica ricognizione del mondo di natura da non trovar pari nel cinquantennio che gli toccò attraversare con la sua ombra densa di alto, austero viandante. Morandi si mette in difesa ovunque vede pungere anche un sospetto di eloquenza, di turgidezza, di agitazione, di retorica della violenza fisica, della forza, del titanico, del capaneico, e simili. Forse perché ne avvertiva, alla lontana, le conseguenze».
13,00

L'arte del marmo

L'arte del marmo

Adolfo Wildt

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 112

Nel 1921, mentre tutta l'Europa ridiscute i principi dell'arte moderna e dà vita a quell'intensa stagione espressiva che sarà chiamata «Ritorno all'ordine», Adolfo Wildt pubblica uno dei testi più significativi del momento, per magistero tecnico e consapevolezza di dottrina: uno scritto luminoso e implacabile sull'arte di lavorare il marmo. Non è un trattato sulla scultura, ma su una materia: quella materia «viva, sonora e splendida» che aveva amato sin da ragazzo di un amore febbrile e disperato. «Fin da fanciullo ebbi un'adorazione pel marmo, ch'io non mi sono mai spiegata. Ricordo che, giovinetto, abbracciavo i blocchi di marmo e dicevo, forse senza comprenderne il significato, ch'io avrei dovuto domarli. Non amai il divertimento perché soffrii giovanissimo e forse per questo adorai il marmo» dirà lui stesso. Non ci sono nel libro astrazioni e divagazioni: si sente che è l'opera di un artefice, a cui preme trasmettere agli allievi la sua dura esperienza. Tuttavia si insinua in ogni pagina una luce metafisica. Come un alchimista medioevale, come un maestro scalpellino dell'anno Mille, Wildt conosce tutti i segreti della sua arte. Ma nulla è più lontano da lui di un formalismo compiaciuto. L'«ansietà di interminabile perfezione» che si esprime nel mestiere ha un significato non solo estetico, ma etico. Perché il compimento dell'opera è la rivelazione della verità. (Elena Pontiggia)
14,00

Scritti, poesie, lettere

Scritti, poesie, lettere

Dante Gabriel Rossetti

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 144

"Più di molti artisti – e di ogni vero artista – Dante Gabriel Rossetti ha inscritto nei propri dipinti un’estetica di cui coscientemente non fu mai del tutto consapevole. È questo il frutto di due opposte operazioni, che rendono le sue opere al tempo stesso trasparenti e opache, semplici e sfuggenti. Da un lato ogni suo dipinto discende da un’attenta costruzione razionale, da una progettazione in cui, con minuziosità ossessiva, si intessono elementi ben precisi. Sono così presenti simboli studiati quali colori, stoffe, fiori o vasi, e poi scenari, pose, gesti, senza contare il rinvio a temi letterari o mitologici, dalle saghe arturiane alle opere dantesche, dai miti classici fino a sonetti dello stesso Rossetti. Tuttavia, dall’altro lato, su questo stesso telaio di significati, che sembra non dare spazio a nulla di istintivo, si insinua una sensualità carnale e appassionata, un’affettività dove più niente è riflessione, dove tutto è tormentata e irrisolta emozione." (Il curatore)
15,00

Albrecht Dürer

Albrecht Dürer

Henri Focillon

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 80

«Dürer porta dentro di sé due età, due specie di uomini, e la contraddizione eterna dei grandi artisti. Due passioni, ugualmente forti, lo possiedono: nessuno più di lui fu sensibile alla particolarità dell’oggetto, al carattere della forma, alla violenza e alla complessità delle cose naturali, al vasto e poetico caos dell’universo, e nessuno tentò più energicamente di ridurli a pura intelligibilità. Questo cesellatore di fiammeggianti fogliami, questo calligrafo ornamentale, che si attarda in un labirinto di intrecci e di foglioline, ha voluto costruire un’immagine dell’uomo che fosse l’esempio e il modello dei procedimenti della ragione. Egli è un poeta e un matematico dello spazio, un teorico e un ispirato. Dürer ha il privilegio dell’inquietudine, e in questo sta la sua qualità eroica». (Henri Focillon)
13,00

Benvenuto Cellini

Benvenuto Cellini

Henri Focillon

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 128

Benvenuto Cellini (1500-1571) sommo orefice e grande scultore, oltre a lavorare alle sue virtuosistiche creazioni fino all’esaltazione, allo sfinimento, al delirio, fu anche un formidabile avventuriero, di volta in volta abile cortigiano, focoso amante, ardito combattente, tanto a suo agio accanto a un papa o a un sovrano, quanto in una rissa di taverna. Henri Focillon cesella in questo scritto, pubblicato per la prima volta nel 1911, un ritratto sottile e appassionato di quest’uomo eccezionale. Ripercorre gli episodi più importanti della sua movimentata e spericolata carriera artistica e umana, senza indulgere a facili sensazionalismi, ed esamina con rara finezza e sensibilità la sua opera, situandola nel contesto della fine del Rinascimento. Questo prezioso, piccolo volume è accompagnato da un repertorio di immagini che ripercorre il prodigioso operare di Cellini, apprezzato e richiesto dai papi Clemente VII e Paolo III, dal re di Francia Francesco I e dal granduca Cosimo de’ Medici, signore della sua amata Firenze.
14,50

In tournée con Niccolò Paganini. Due scritti memorialistici dal vivo

In tournée con Niccolò Paganini. Due scritti memorialistici dal vivo

Georg Harrys

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2025

pagine: 128

Durante la trionfale tournée europea degli anni 1828-1834 Niccolò Paganini fu affiancato da vari collaboratori. Il più noto fu Georg Harrys, uno scrittore tedesco che accompagnò il virtuoso tra giugno e luglio 1830 e che, quattro mesi dopo, pubblicò un volumetto «dal vivo» sull’artista genovese: Paganini: in carrozza e nella sua stanza, nei momenti di svago, in società e in concerto. Dal Giornale di viaggio di Georg Harrys. Uno scritto memorialistico da sempre ritenuto tra i più attendibili, piacevoli e interessanti. Harrys scrisse però un ulteriore testo sul virtuoso, sinora sfuggito alla ricerca paganiniana: si tratta di una cronaca delle sue esperienze di viaggio col violinista che pubblicò a puntate sul quotidiano tedesco «Damen-Zeitung» nei mesi di agosto e settembre 1830, in cui sono contenute esclusivamente notizie su Paganini non presenti nella sua pubblicazione del successivo novembre. Entrambi i contributi appaiono qui in prima traduzione italiana, nella curatela di Artemio Focher.
14,50

Demoni e visioni notturne

Demoni e visioni notturne

Alfred Kubin

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 96

"Il motto di questa autobiografia fedele e visionaria potrebbe essere una frase dello stesso Kubin: la fantasia è il destino. Ma, a guardare sotto l’immediata superficie di questa vita d’uomo e di artista, si direbbe viceversa che il destino, nelle sue operazioni e nei suoi imprevisti, metta meno fantasia di quanta ne mostri in apparenza. Sta di fatto che, in un dato momento, anche gli esseri più singolari sembrano nati a confermare in modi più vistosi la sagoma e le funzioni di una data «serie» umana. Kubin, attraverso tutti i suoi disegni, le sue tempere, le sue illustrazioni, finisce in realtà coll’illustrare un solo, inquietantissimo testo: la storia di una generazione destinata a scontrarsi, in un misto di atavico terrore e di inaudita lucidità, col caos, i mostri, le rivelazioni informi o sublimi della psiche. Può benissimo narrarci come le tappe successive, i ripetuti appelli della sua vocazione si siano prodotti nel corso di una vita, tutto sommato, casalinga e borghese (dopo alcune veniali sregolatezze di gioventù). Il lettore si serberà il diritto di prestar fede ma insieme di non abboccare a quel tono di candore, di bonaria naturalezza. Nessun dubbio che solo nella sua maturità avanzata Kubin si sia accorto di aver vissuto nell’età di Freud e abbia imparato a chiamare onirico il proprio mondo. E che non abbia pensato di venire dopo Rimbaud e dopo la constatazione che l’artista è un favoloso teatro d’opera. Certo, del mondo onirico, egli ci dà una delle trascrizioni più immediate. La sua breve autobiografia è la goticheggiante e paurosamente moderna confessione psichica di un figlio del tempo che trapassa verso l’era cosmica." (Dalla nota di Giacomo Debenedetti)
13,00

Appunti sull'arte

Appunti sull'arte

Willem De Kooning

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 128

«Tutto ciò che vedo diventa per me forma e stato d'animo. Anch'io a volte vedo quelle forme riconoscibili che la gente scorge nei miei quadri. ma chi può dire se siano nate casualmente o meno?... Forse i soggetti della pittura di Rembrandt - quei mendicanti e quegli ebrei che amava frequentare e osservare - erano comuni, scontati, come gli interni di Vermeer o i nudi carnosi di Rubens, o i nostri vortici di colore. Erano quel che accadeva di trovare in giro, quel che, alzandosi al mattino e accingendosi a "dipingere", veniva spontaneo rappresentare. Devo ammettere in tutta franchezza che, nell'ambito dell'arte, desidero essere anch'io della partita. Certo, a volte attraverso periodi di profondo sconforto, durante i quali guardo il mio quadro e mi dico: "Ma che diavolo stai facendo?". Però, da questo a ripartire da zero... e poi, da quale zero? Come artista, sono quello che sono ora, e non potrei in alcun modo tornare al figurativo, all'accademia, che è il punto da cui son partito. In Olanda ero un membro dell'accademia a pieno titolo, a dodici anni». (Willem De Kooning)
14,00

Edward Hopper. La fotosintesi dell'essere

Edward Hopper. La fotosintesi dell'essere

Yves Bonnefoy

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2024

pagine: 96

"Non vi è cosa più vana del domandarsi chi siano quegli esseri che Edward Hopper mette in scena, o cosa accade tra loro e cosa sta per accadere occorre piuttosto rivivere con lui la sensazione che nessuno può comprendere nessuno, e osservare che se ha fissato sulla tela una situazione e non un'altra, è solo perché ha creduto di riconoscere nell'uno o nell'altro dei suoi protagonisti lo stesso senso di solitudine e di isolamento che egli prova, e insieme un'aspirazione, un brusco turbamento dell'anima che spesso non lo dubitiamo - angosciano lui stesso." (Y. Bonnefoy)
13,00

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