Alpes Italia: Annodamenti lacaniani
Scilicet. Le psicosi ordinarie e le altre sotto transfert
Libro: Copertina morbida
editore: Alpes Italia
anno edizione: 2018
pagine: 340
"(...) la psicosi ordinaria non ha una definizione rigida. Sono tutti benvenuti a dare la propria impressione e la propria definizione della psicosi ordinaria. Ho inventato una parola, ho inventato un'espressione, ho inventato un significante fornendo un abbozzo di definizione per attrarre i diversi sensi, i diversi riflessi di senso intorno a questo significante. (...) Ho scommesso sul fatto che questo significante potesse provocare un'eco nel clinico, nel professionista. Volevo che si ampliasse e volevo vedere fino a che punto poteva arrivare questa espressione. Ero ispirato da ciò che Lacan aveva fatto con la passe. (...) Lacan diede solo un abbozzo di definizione della passe e propose che si sperimentasse per vedere, dopo aver definito il momento, che cosa sarebbe comparso, e come le persone avrebbero contribuito. Volevo fare qualcosa del genere con la psicosi ordinaria. E credo che questo abbia avuto un effetto di attrazione di senso molto potente". (Miller J.-A., "Effetto di ritorno sulla psicosi ordinaria", in La Psicoanalisi, n° 45, Astrolabio, Roma 2009, pp. 227-228).
Il rovescio della biopolitica. Una scrittura per il godimento
Eric Laurent
Libro: Copertina morbida
editore: Alpes Italia
anno edizione: 2017
pagine: 178
La biopolitica asservisce i corpi a colpi di immagini e di slogan. Ma il corpo sfugge sempre alle identificazioni prête-à-porter. Il godimento lo deborda, lo sorprende, lo "traumatizza". La psicoanalisi accoglie questo corpo proprio perché di questo trauma, a partire da questo trauma, parla. L'ultimo insegnamento di Lacan, nel modo in cui Jacques-Alain Miller lo delucida, affronta il godimento al contrario rispetto ai miraggi dell'edonismo. Nell'esperienza di un'analisi si parte dal sintomo che fa soffrire. Si tende a ridurlo tramite il suo senso, la sua storia, la sua logica. Esso può dunque scriversi diversamente, produrre degli effetti di creazione, artistici o meno. È così che Lacan legge Joyce, concependo una lingua atta ad alloggiare il godimento e mostrandone la logica. Una volta situata l'impasse del conformismo e della sua ombra di segregazione, rimane da supportare il corpo che si ha, facendo valere questo avere primario che oltrepassa l'essere, i suoi sortilegi e gli ultimi prestigi del padre.
Alle radici dell'oggetto in psicoanalisi. Uno sguardo sul feticismo da Freud a Lacan
Raffaele Calabria
Libro: Libro in brossura
editore: Alpes Italia
anno edizione: 2017
pagine: 218
Nel 1927 Freud definì il feticismo: "... anomalia, che può essere annoverata tra le perversioni, si fonda com'è noto sul fatto che il paziente, il quale è quasi sempre un maschio, non riconosce l'assenza del pene nella donna, non riconosce cioè qualcosa di altamente indesiderabile per lui in quanto prova della possibilità della sua stessa evirazione". Il tema del feticismo è stato un concetto cardine dell'ingegno e dell'opera di Freud. L'intento però non è quello di ripercorrere strade già battute ma di comparare, attraverso l'ausilio di grandi autori come Comte, Binet, De Brosses fino a Marx l'accezione di feticismo che ieri come oggi appare, per dirla alla Perniola "il sentire impersonale dei nostri tempi". Un concetto che nel tempo pare essere ancor più radicato e appropriato a delineare tutti i volti della società moderna. Passando da Freud a Winnicott fino a Wulff per approdare a Lacan e collazionando articoli e opere inedite, tradotte per la prima volta in lingua italiana, indagheremo sulla natura psichico-evolutiva di questo fenomeno in età infantile e adulta. Citando Freud: "Nell'impossibilità di poterci veder chiaro, almeno vediamo chiaramente le oscurità".