Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Arbor Sapientiae Editore: MEDIEVALIA

ll governo rivoluzionario di Tessalonica 1342-1350. Studi e documenti

ll governo rivoluzionario di Tessalonica 1342-1350. Studi e documenti

Nicola Cariello

Libro

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2022

pagine: 102

All'indomani della morte prematura dell'imperatore di Bisanzio Andronico III nel 1341 si produsse, in senso alla società bizantina, una grave frattura. Apparentemente fu dovuta alla formazione di due partiti, l'uno favorevole ad attribuire la reggenza provvisoria del governo, per conto del minore Giovanni V Paleologo, all'imperatrice madre Anna di Savoia e ai suoi collaboratori, il patriarca Giovanni Caleca e l'eparca Alessio Apocauco. Mentre il partito avverso sosteneva la candidatura alla reggenza del generale Giovanni VI Cantacuzeno. In realtà, dietro l'aspirazione alla reggenza del potere imperiale, si stavano manifestando tutte le contraddizioni di una società che attraversava una crisi profonda, nella quale confluivano aspetti politici, sociali, religiosi ed economici.In particolare, la crisi si palesò in tutta la sua virulenza a Tessalonica, città che più delle altre presentava dei contrasti evidenti: alquanto florida grazie al traffico commerciale, sicura di potersi autogestire finanziariamente come era avvenuto in passato quando era stata un regno indipendente, ma allo stesso tempo sede di una popolazione turbolenta e gestita da un piccolo gruppo di famiglie che detenevano effettivamente la ricchezza ed il potere. Per alcuni anni Tessalonica, ribellandosi al governo dello Stato (in realtà, però, un rappresentante di Costantinopoli fu sempre presente tra gli arconti che reggevano la città) si proclamò indipendente e seguì una sua politica. La scarsità delle fonti ed il loro atteggiamento fazioso hanno reso difficoltosa la ricostruzione degli avvenimenti, per cui molti studiosi hanno avanzato ipotesi che spesso andrebbero verificate. In questo saggio si è cercato di offrire una sintesi dell'argomento. Inoltre, in appendice ad ogni capitolo sono riportati documenti che presentano punti di vista diversi sulle varie questioni attinenti al tema onde coglierne, almeno in parte, la complessità.
28,00

UNUM? Ipotesi per un modello sociologico del tardo antico

UNUM? Ipotesi per un modello sociologico del tardo antico

Libro: Libro in brossura

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2022

pagine: 134

Riflessioni e spunti interpretativi sul concetto di Tardo Antico che di fatto segna l'inizio e la fine dell'antichità con l'esaurimento di alcuni processi storici e fenomeni socio-culturali e con l'avvento di altri di segno diverso. I contributi presentati tentano di individuare quei tratti che hanno dato origine a prolungamenti morali e comportamentali radicati nel nostro modo di vivere e di intendere l'esistenza stessa, analizzando svariati aspetti e atteggiamenti della vita sociale di questo delicato periodo di passaggio. La volontà di ricercare una declinazione sociologica del Tardo Antico hanno portato l'Associazione Sociologi Italiani ad indagare con profondità il Tardo antico e ad approdare alla conclusione che non solo la storia insegna cosa stiamo vivendo e cosa possiamo aspettarci nel futuro dal comportamento umano come aggregato sociale, ma soprattutto come, alla luce di quanto accaduto in precedenza, possa essere realmente possibile indirizzare il nostro operato verso una definizione più unitaria e scientifica dell'agire umano nella storia e nella contemporaneità.
30,00

Peregrinazioni eroiche. Giorgio e il drago, fondazioni mitiche ed epici sviluppi

Peregrinazioni eroiche. Giorgio e il drago, fondazioni mitiche ed epici sviluppi

Chiara Italiano

Libro: Libro in brossura

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2021

pagine: 338

Il combattimento dell'eroe contro il drago ricorre in ogni tempo ed è un nucleo comune a culture molto lontane. Nel Medioevo l'uccisore del drago per eccellenza è san Giorgio, che diventa personaggio di spicco nel mondo dell'arte. Sembra invece non riuscire ad abitare con altrettanto successo la sfera letteraria. Ariosto, Tasso e Spenser, tre protagonisti del Cinquecento europeo e della Weltliteratur, lo evocano nelle proprie opere maggiori, cogliendo il fitto groviglio che compone questa figura complessa, tra il segno della torre, del bianco, del verde, dell'oro, e un sottile legame pervicace con il drago che dovrà affrontare. Il Giorgio uccisore del drago scivola dunque tra le pieghe della poesia, che gli concederà una felice, e celata, sopravvivenza. Tale occulta permanenza è oggetto di questo saggio.
35,00

La Divina Commedia nelle miniature quattrocentesche del manoscritto per Alfonso V d'Aragona

La Divina Commedia nelle miniature quattrocentesche del manoscritto per Alfonso V d'Aragona

Edoardo Latini

Libro: Libro in brossura

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2021

pagine: 200

Edizione celebrativa per i 700 anni della morte di Dante Alighieri limitata a 100 esemplari numerati a mano, con riproduzione di tutte le miniature del codice (MS Yates Thompson 36). Trovare modi per celebrare la figura del sommo poeta Dante Alighieri che non siano scontati o ripetitivi è davvero un'impresa ardua. Partendo dal presupposto di voler coinvolgere nel nostro progetto il più ampio numero di persone possibile ci è sembrato che l'aspetto sinestetico della sua produzione, ovvero la capacità di implicare tutti i sensi del lettore, potesse essere un punto di partenza per rinnovare il fascino della complessità della parola dantesca senza cadere nella ridondanza editoriale che da secoli circonda tutto ciò che la riguarda. E quale opera, se non la comedìa dantesca, può esprimere al meglio questa sinergia sensoriale che non finisce di stupire dopo più di settecento anni dalla sua composizione? Ecco quindi la nostra scelta di unire alla potenza del logos poetico di Dante, espresso nella Divina Commedia, la forza iconografica delle immagini miniate da due artisti del quattrocento toscano. Queste miniature sono dei veri e propri gioielli incastonati in fondo alle pagine del manoscritto acquistato da Alfonso V d'Aragona re di Napoli le quali, oltre alla funzione di impreziosire e arricchire il codice, assumono il valore di commento figurato e di apparato epesegetico. Come in una vignetta, qui l'immagine racconta l'intero canto a cui si riferisce e lo impreziosisce di colori, aiutando in una lettura diacritica e mnemonica. I due artisti infatti si fanno veicolo della rielaborazione visiva delle terzine dantesche e la esplicitano nella creazione di un canone figurativo, molto attento al rispetto filologico del testo, che permetta, in modo più veloce e semplice, di entrare in empatia con l'articolato mondo della Commedia. Ci sembra in questo modo di riuscire a rinnovare una suggestione che, nella sua semplicità di ricezione, potrà essere apprezzata anche da chi ha guardato finora a Dante come ad uno scrittore troppo lontano dalla propria sensibilità o troppo difficile da accostare senza competenze in esegesi dantesca. Sempre in questa prospettiva abbiamo deciso di affidare il commento e la contestualizzazione delle miniature ad uno studente impegnato nell'ultimo anno di liceo classico, certi che la sua freschezza di approccio e la sua meraviglia nel vedere una così preziosa trasposizione iconografica dei versi danteschi, rappresenti nel migliore dei modi la meraviglia di tutti noi. Uno dei codici più belli che già all'epoca della sua produzione, nel delicato momento di passaggio tra Medioevo e Rinascimento, stupì i contemporanei per opulenza e ricercatezza illustrativa , oggi continua a catturare e a immergere il lettore dentro una narrazione figurativa e cromatica che si struttura con straordinaria organicità e completezza nelle le tre cantiche.
55,00

La campagna romana in epoca medievale

La campagna romana in epoca medievale

Nando Maurelli

Libro: Libro in brossura

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2021

pagine: 182

La storia prima di entrare nelle città e poi uscendone, attraversa sempre le loro periferie e ogni volta si fa sentire in queste ultime sugli uomini e sulle terre, nel bene e più ancora nel male non di rado con grande intensità. Questi racconti sulle vicende vissute in un ristretto ambito territoriale hanno lo scopo di mostrare come sia possibile delineare anche un racconto della storia di Roma, dell'Italia e dell'Europa. Roma, come sede del papato e centro della cristianità, per quasi due millenni ha sempre tenuto strette relazioni con tutte le terre dell'Europa attraverso le gerarchie ecclesiastiche e determinato talvolta le sorti di popoli, città e stati.
30,00

Leone X e lo Studium Urbis. Fondazione, evoluzione e riforme della prima università romana

Leone X e lo Studium Urbis. Fondazione, evoluzione e riforme della prima università romana

Luca Tenneriello

Libro: Libro in brossura

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2020

pagine: 100

Sulla prima Università romana una mole enorme di scritti - tra decreti, bolle, epistole e trattati a carattere storiografico - è stata prodotta nel corso dei secoli fino ai giorni nostri. Dagli imprescindibili classici Giuseppe Carafa e Filippo Maria Renazzi, meritevoli di aver raccolto e pubblicato l'ingente quantitativo di documenti, fino agli studi più recenti di alcuni professori della Facoltà di Lettere e Filosofia della stessa Università "La Sapienza" (e non solo), l'indagine su questo argomento ha sempre affascinato gli studiosi. Questo breve saggio, lungi dal ripercorrere in toto la storia della "Sapienza", prova a offrire al lettore uno spaccato della vita culturale sorta tra le mura dello Studium Urbis, l'antico nome del primo Ateneo romano. Dalla fondazione, per opera di papa Bonifacio VIII nel 1303, lo Studio cittadino ha subito nel tempo diverse trasformazioni i cui momenti fondamentali sono riproposti in una lettura agevole e schematica. Con particolare attenzione è stata invece condotta l'analisi sui tre documenti più significativi emanati da papa Leone X, al secolo Giovanni de' Medici, riguardanti lo Studium Urbis, di cui per la prima volta se ne presentano i testi con traduzione italiana. L'idea di fondo è dunque quella di vedere la storia dello Studium riflessa, per così dire, nelle bolle del "papa umanista" che alla vita culturale della Capitale della cristianità ha guardato con particolare favore. Con puntuale riferimento alle fonti e alla letteratura secondaria, il saggio presenta i rapporti tra l'Università e la città di Roma, tra il papato romano, in costante ascesa dal Quattrocento in poi, e l'ormai decadente e sempre più esautorato Comune capitolino, i quali nell'istituzione accademica vedranno un terreno di gioco favorevole per aggiudicarsi il controllo della Città Eterna. Per beneficio del lettore, in chiusura si propone un'Appendice di documenti con i testi e le traduzioni di tre importanti atti pontifici riguardanti lo Studium (la bolla di fondazione di Bonifacio VIII, la cosiddetta bolla di "rifondazione" di Innocenzo VII e il documento di Eugenio IV sul finanziamento dello Studium Urbis) e la Lettera di Lorenzo il Magnifico al figlio Giovanni, futuro Leone X.
20,00

Demetrio Cidone. Ritratto di un intellettuale bizantino

Demetrio Cidone. Ritratto di un intellettuale bizantino

Nicola Cariello

Libro: Libro in brossura

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2019

pagine: 170

Segretario di tre imperatori di Bisanzio, diplomatico, teologo, scrittore, traduttore ed insegnante, Demetrio Cidone - poco noto al grande pubblico ma oggetto di appassionate indagini da parte degli studiosi negli ultimi due secoli - riempie, con la sua attività e le sue opere, quasi per intero il XIV secolo. La sua figura appartiene allo stesso tempo sia al mondo bizantino che a quello latino perché fu tra i primi a diffondere la cultura latina in Oriente e quella greca in Occidente. Tutte le sue energie furono spese nel corso dell'intera esistenza per salvare la patria, gravemente minacciata dall'avanzata turca: per questo volse il suo sguardo soprattutto verso l'Italia, dove soggiornò più volte, consapevole del fatto che solo il papato sarebbe stato in grado di coordinare un intervento bellico efficace. In particolare, però, era attratto dalla cultura latina e fu tra i primi traduttori di Tommaso d'Aquino in lingua greca, per cui la sua fama in campo letterario si diffuse anche da noi. Coluccio Salutati, in uno scritto a lui indirizzato, lo salutava "vir omnis eruditionis et scientiae". Nell'intento di superare anche le distanze religiose che da secoli, come un relitto storico, dividevano la cristianità Demetrio Cidone si convertì al cattolicesimo e fu un convinto seguace del vescovo Barlaam Calabro, favorevole alla riunificazione delle Chiese ortodosse a quella cattolica, nonostante la dottrina ufficiale bizantina fondasse le sue basi sulle teorie del monaco Gregorio Palamas, mistico e anti occidentale. L'autrice di questo saggio biografico, Margarita Polyakovskaya, a proposito dell'epistolario di Demetrio Cidone, composto di circa 450 lettere, nota: "Sembra il diario di una persona di cultura sull'agonia di un impero, ma dobbiamo riconoscergli il coraggio civile e umano di aver chiamato con il loro nome tutte le disgrazie di uno Stato". La complessa personalità di Demetrio Cidone si colloca nella ristretta cerchia degli intellettuali bizantini che amaramente presero coscienza del fatto che stava approssimandosi la fine di un'epoca e se la sua concezione ottimistica dell'attività intellettuale sembra da ricondurre ad una visione preumanistica, la soluzione teleologica in campo filosofico denuncia invece un'idea del mondo ancora medievale. Aveva comunque un preciso concetto del fine dell'esistenza umana: "Chi non si dedica prima di tutto alla ricerca della verità non è degno del nome di uomo". Ponte fra passato e presente e tra Oriente ed Occidente, Demetrio Cidone pare perciò il simbolo di quegli intellettuali bizantini che giustamente nel suo pregevole libro - la cui versione italiana appare qui per la prima volta - Margarita Polyakovskaya definisce "mediatori culturali tra il mondo greco-romano e quello contemporaneo". Un'operazione, quella di scoprire o fissare legami tra culture diverse nel tempo e nello spazio, che in generale dovrebbe costituire l'obiettivo di ogni studioso di buona volontà
28,00

Orosio anglosassone. Fasi pre-imperiali nella materia romana

Orosio anglosassone. Fasi pre-imperiali nella materia romana

Giuliano Bascetto

Libro: Copertina rigida

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2017

pagine: 316

45,00

L'anonimo di Einsiedeln. Roma in epoca Carolingia. L'Itinerarium Urbis Romae (VIII-IX secolo)

L'anonimo di Einsiedeln. Roma in epoca Carolingia. L'Itinerarium Urbis Romae (VIII-IX secolo)

Christian Hülsen

Libro: Copertina morbida

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2016

Guida ad uso dei pellegrini in visita a Roma tra VIII e IX secolo. Edizione speciale in onore del Giubileo straordinario della Misericordia MMXV-MMXVI. L'itinerario di Einsiedlen, redatto verso la fine dell'VIII secolo e l'inizio del IX, è una delle più importanti compilazioni medievali ad uso dei pellegrini in visita a Roma.
25,00

Cronaca di Psamatia. Vita di Eutimio il Sincello. Anonimo di Bisanzio

Cronaca di Psamatia. Vita di Eutimio il Sincello. Anonimo di Bisanzio

Libro: Copertina morbida

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2015

pagine: 220

Nel 1874 l'archeologo tedesco Gustav Hirschfeld acquistò in Turchia un antico manoscritto greco proveniente dai resti di una biblioteca monastica già esistente in un isolotto del lago di Egirdir, nell'antica regione della Pisidia, oggi provincia di Isparta. L'opera era molto lacunosa; dei 76 fogli ed un piccolo frammento rimasti, 70 contenevano un testo fino allora sconosciuto. L'anonimo manoscritto, conservato a Berlino (Berol. gr. n. 55) venne tradotto in tedesco e pubblicato da Carl De Boor nel 1888 con il titolo di "Vita Euthymii, ein Anecdoton zur Geschichte Leo's des Weisen". Nel corso della seconda guerra mondiale, poi, il manoscritto scomparve.
22,00

Dalla pergamena al digitale. Biblioteche, materiali e strumenti per la didattica universitaria
22,00

Stato e Chiesa a Bisanzio al tempo dell'imperatore Leone VI il Saggio (886-912)

Stato e Chiesa a Bisanzio al tempo dell'imperatore Leone VI il Saggio (886-912)

Nikolai Popov

Libro: Libro in brossura

editore: Arbor Sapientiae Editore

anno edizione: 2018

pagine: 282

Le indagini approfondiscono il tema dei rapporti tra Stato e Chiesa ai tempi dell'imperatore Leone VI il Saggio: le ricerche, non solo si estendono al di là dei limiti cronologici del regno di quel sovrano per seguire gli sviluppi degli avvenimenti fino alla fine, ma si soffermano anche su ulteriori argomenti, come l'attività legislativa e quella letteraria.
30,00

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.