Armando Editore: I rossi e i blu
Perché sì al nucleare
Libro
editore: Armando Editore
anno edizione: 2010
pagine: 80
L'Italia si sta preparando ad affrontare grandi sfide a livello energetico e climatico. Per far fronte agli impegni del dopo Kyoto, c'è una soluzione che sembra a portata di mano: tornare al nucleare, ormai più sicuro, efficiente, economico di quando, nel 1987, si è deciso con un referendum di abbandonarlo. Un tema al centro del dibattito politico ed economico, che non manca di connotati emozionali. Cinque grandi personaggi della scena italiana rispondono alle domande cruciali sull'energia nucleare, spiegando, ognuno dal punto di vista specifico del suo ruolo e della sua esperienza, i 'perché sì" di questa scelta. L'individuazione dei siti, le caratteristiche dei nuovi reattori, gli investimenti, la sicurezza, gli effetti sulla salute, ma anche il nodo fondamentale della comunicazione: questi i temi affrontati in modo agile e accessibile grazie alla formula del libro intervista, che porta il lettore al centro di un dialogo diretto con chi sta decidendo le sorti energetiche del nostro Paese.
Perché no al nucleare
Libro
editore: Armando Editore
anno edizione: 2010
pagine: 80
L'avventura atomica dell'Italia non si è conclusa con il referendum del 1987. Oggi si parla con sempre maggiore insistenza di un ritorno all'energia nucleare. Un ritorno appoggiato da politici e aziende. Ma c'è chi dice no. Cinque autorevoli personaggi del mondo scientifico e politico spiegano perché le notizie sul nucleare 'buono, pulito, sicuro ed efficiente" sono miti da sfatare. Attraverso le interviste che compongono il libro, il lettore viene a conoscenza di un punto di vista alternativo, che non dà voce ai luoghi comuni dell'ambientalismo militante, ma racconta i pregi (pochi) e i difetti (molti) del nucleare come lo conosciamo, proponendo alternative più praticabili, economiche e sicure, a partire dallo sfruttamento delle fonti rinnovabili, per il quale l'Italia, Paese del vento e del sole, è drammaticamente arretrata rispetto al resto d'Europa. Ma è un divario che si recupera. E così, tra una tecnologia ancora immatura, i problemi delle scorie, la difficoltà di individuare siti sicuri in Italia, gli enormi investimenti necessari, ecco i loro 'perché no" al nucleare. Almeno per adesso.

