Aska Edizioni: Ad fontes
In riva d'Arno. I Del Vivo, una famiglia tra Empoli e Firenze
Caterina Del Vivo
Libro: Libro in brossura
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 280
Fra il 1700 e il 1900 i Del Vivo sono stati al centro della vita commerciale, imprenditoriale e amministrativa della città di Empoli. Attestati in Valdelsa e a Firenze nei secoli precedenti, traevano il nome dall'antichissimo eremo del Vivo d'Orcia, sul monte Amiata. Ma fu l'insediamento sulla riva destra e poi sulla sinistra dell'Arno a determinarne la fortuna, grazie all'attività di mercanti e navicellai, procurando loro immobili e ricchezze e favorendo l'emergere di rilevanti personaggi. Dal 'caporale' e armatore di navicelli Agostino a Francesco, promotore di fornaci di ceramica e vetri, a Amadeo, dalla spregiudicata intraprendenza, ricordato per gli ingenti e repentini averi accumulati sotto il dominio francese. Senza dimenticare chi aveva scelto di farsi strada a Firenze con redditizie attività produttive, una significativa carriera ecclesiastica o inserendosi nella brillante cerchia editoriale cittadina, che non disdegnava di divulgare i nuovi philosophes. Ricostruita grazie a decine di documenti pubblici e privati e attenti riscontri genealogici, la storia dei Del Vivo si fa esempio economico e sociale delle vicende della borghesia toscana negli ultimi secoli.
Le avventure di una famiglia di mercanti-banchieri fiorentini. Storia documentata dei Rinieri del Vaio di San Giovanni
Gabriella Battista
Libro: Libro in brossura
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 512
Lo studio riguarda la storia di una famiglia tra le più importanti di Firenze, dalle origini alla sua estinzione nel XVII secolo, sulla quale l'autrice ha indagato a lungo in fonti d'archivio. Pur facendo parte dell'élite cittadina, legata ai Medici e alle relative vicissitudini storiche, finora era stata citata solo occasionalmente in saggi specifici; quindi, si è resa necessaria una visione completa di tutta la sua ricostruzione. I Rinieri (Berri), inurbatisi dal contado fiorentino intorno alla prima metà del Duecento nel popolo di San Pancrazio, appartennero ad una famiglia di banchieri e mercanti attiva tra il XIII e il XVII secolo. Ben presto fondarono una loro compagnia bancaria, ma i loro interessi spaziavano anche in altri campi, come il commercio laniero, e la partecipazione alla vita pubblica. Neri fu priore nel 1284 e nel 1287 e nel 1295 si schierò a favore di Giano della Bella. Fu socio fino al 1315 della compagnia bancaria di Giovanni Buiamonti, considerato da Dante grande usuraio (Inf. XVII). I suoi figli, Filippo e Piero iniziarono la loro attività di banchieri agli inizi del Trecento, quando entrarono nella compagnia dei Bardi, curando gli interessi della società soprattutto all'estero. Tra fine Trecento e per tutto il secolo successivo furono attenti a contrarre unioni con le maggiori famiglie fiorentine: dai Portinari ai Pitti, dai Sassetti ai Tornabuoni e ai Pazzi. Cristoforo fu il primo della famiglia ad occupare un ruolo di amministratore statale sotto Cosimo I, tanto che nel 1543 era senatore granducale. Il declino del casato cominciò con l'adesione di due membri della famiglia alla congiura contro i Medici ordita da Orazio Pucci. La famiglia si estinse nel 1640.
Maestre e fascismo. Propaganda e realtà nelle cronache scolastiche tra le due guerre in provincia di Arezzo
Lorenzo Piccioli
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 160
Il volume sulle maestre in Provincia di Arezzo è parte di una ricerca più vasta intrapresa dall'autore sul fascismo aretino e si propone di rappresentare un punto di vista storiografico contrario al diffuso revisionismo e sdoganamento del fenomeno fascista che, grazie ad una sempre più diffusa "pubblicistica", cerca di proporre un'immagine positiva ed edulcorata di Mussolini e del Regime. L'idea alla base della ricerca non è solo mostrare il processo di "fascistizzazione" della personalità di bambini e bambine attuato dagli strumenti della propaganda del Regime ma, soprattutto, porre in evidenza il "disastro educativo" rappresentato da venti anni di dittatura attraverso i documenti ufficiali della scuola. Le protagoniste del volume sono quattro maestre e una bambina di 12 anni che frequenta la quinta elementare e le vicende narrate si snodano in un periodo che va dal 1927 al 1940. Tutte le scuole descritte sono "scuole miste rurali" ai confini tra il Comune di Arezzo e le valli e il tipo di documenti riprodotti sono Cronache scolastiche e relazioni, nonché quaderni scolastici reperiti presso l'Archivio di Stato di Arezzo. In particolare le Cronache scolastiche, che furono rese obbligatorie dalla Riforma Gentile del 1923, sono risultate una fonte preziosa poiché, grazie ad esse e ad altri documenti che l'insegnante elementare era tenuto a compilare, emerge la "scuola reale" e non quella propagandistica del Regime. Come infatti denunciano apertamente le maestre nelle loro relazioni, dopo venti anni di governo di Mussolini nella scuola del Duce manca tutto: palestre, aule, servizi igienici, cattedre, il più comune materiale scolastico. Vi è descritto anche l'incredibile episodio di una scuola senza riscaldamento, a cui il Fascio locale dona un braciere che però, a causa delle esalazioni, rischia di soffocare alunni e maestra. Ma emerge anche tutto il paternalismo del Regime in occasioni come la cosiddetta "Befana fascista", resa possibile dalla carità di una nobildonna locale, o come la saltuaria introduzione della refezione scolastica. La ricerca, quindi, attraverso un'ampia gamma di documenti di archivio mostra aspetti significativi ed anche inediti della scuola elementare fascista all'interno della provincia di Arezzo, nell'ambito di una storiografia di genere. Introduzione di Fabio Bertini.
Il vertice della stregoneria toscana. Il mago Nepo e gli stregoni di Galatrona (secoli XV-XVII)
Francesco Sinatti
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 144
La stella del mago Nepo da Galatrona brillò luminosa in Toscana alla metà del Quattrocento, quando Firenze visse la stagione rinascimentale, tra le più alte della cultura europea. Frequentò per diversi lustri la casata medicea, sia come medico personale di Giovanni nipote di Cosimo il Vecchio, sia come mago di corte al tempo di Lorenzo il Magnifico. Curò gli uomini e gli animali e trattò le ferite con polveri simpatiche e le sue offerte di cura per le malattie soprannaturali (indemoniati) divennero forse le più autorevoli di quel momento. Dopo la sua morte divenne un personaggio letterario di primo piano, campeggiando per tre secoli come icona stregonesca nella novellistica e nelle opere eroicomico-burlesche toscane. La seconda parte della ricerca ripercorre le vicende degli stregoni di Galatrona, discendenti di Nepo, che come il capostipite furono molto ricercati per la loro capacità di riconoscere e sciogliere le malie, primeggiando nel panorama del fenomeno stregonesco toscano dei secoli XVI e XVII.
Di amare e di essere amata non osavo sperarlo. Antologia delle lettere tra i fidanzati Giulia Ambron-Costante Carpi e Ada Carpi-Leone Neppi Modona
Lionella Neppi Modona Viterbo
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 216
Il volume contiene un'antologia delle lettere scambiatesi quotidianamente tra due coppie di fidanzati vissute nella seconda metà dell'800. La sua lettura, oltre farci seguire la crescita di un delicato e profondo rapporto sentimentale, ci permette di conoscere la vita di varie famiglie ebraiche nella loro intimità e quotidianità con la peculiari caratteristiche dettate dall'osservanza delle regole basilari dell'ebraismo. Nelle lettere sono diverse le città coinvolte: Firenze, Roma, Bologna, Cento, Modena, Livorno e anche a Trieste.
Gina Gennai. Infanzia ottocentesca fra le torri di San Gimignano
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 80
Gina Gennai, originaria di San Gimignano (31 luglio 1887-16 novembre 1976), ha dedicato alla sua terra gran parte della sua attività poetica. Alla morte del padre si trasferì giovanissima a Firenze, con la madre e il fratello. La prima raccolta di versi, Nascosto Rivo (1914), subito recensita sulla maggiore rivista culturale, "Il Marzocco", traeva ispirazione dalla sofferenza provata per la morte precoce del padre e per il doloroso trasferimento; l'infanzia perduta e San Gimignano saranno anche uno dei temi centrali di Vie di sole e trame d'ombra (1924). I racconti di Infanzia ottocentesca fra le torri non furono mai pubblicati; sono stati rintracciati fra le carte d'archivio della scrittrice, oggi nella Biblioteca civica di San Gimignano. Li proponiamo insieme all'edizione anastatica di una piccola raccolta di versi tutti dedicati alla città, opuscolo oggi pressoché introvabile, e a numerose immagini d'epoca inedite, in gran parte scattate da un amico di famiglia, Amerigo Parrini, appassionato fotografo.
Concino Concini maresciallo d'Ancre. Ascesa e caduta di un gentiluomo toscano alla corte di Francia (1600-1617)
Carlo Fabbri
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 368
Concino Concini era nipote del notaio Bartolomeo, il segretario e uomo di fiducia di Cosimo I de' Medici, che con la sua azione diplomatica aveva permesso al granducato di occupare un posto di rilievo tra le principali potenze europee. Concino, il più intraprendente fra i suoi nipoti, riuscì a farsi inserire nel gruppo di gentiluomini che avrebbero accompagnato a Parigi Maria de' Medici novella sposa del re di Francia Enrico IV; e... durante il viaggio della flotta toscana da Livorno a Marsiglia, si mise a far la corte a Leonora, "sorella di latte" ed amica intima della regina, che finì per ricambiare le sue attenzioni. Sotto il regno di Enrico IV, i coniugi Concini ottennero cariche di prestigio e corpose elargizioni.
Diario di un contadino alla «grande guerra»
Giuseppe Capacci
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 208
Giuseppe Capacci era uno dei tanti contadini italiani finito suo malgrado negli ingranaggi della poderosa macchina da guerra del primo conflitto mondiale senza che fosse riuscito a darsene una spiegazione plausibile, come la stragrande maggioranza dei suoi commilitoni del resto che in numero considerevole vi avrebbero perso pure la vita. Scorrendo le pagine del suo "Diario", non si può non rimanere affascinati dalla sua straordinaria capacità di descrivere fatti, personaggi, stati d'animo; dal suo non comune spirito di osservazione; dalle improvvise e frequenti illuminazioni di poesia che rappresentano una costante di tutta l'opera. Non aveva certo voluto la guerra - come scrive qui, in una nota critica, Antonio Gibelli - e di essa, che si presenta come una sequenza casuale di assalti e ritirate, di attese e spostamenti, di cui è impossibile cogliere il senso, benché ne sia a ogni ora evidente l'esito distruttivo, gli sfugge la logica complessiva.
Diario della guerra che non ho combattuto. Un italiano ebreo tra persecuzione e Resistenza
Giulio Supino
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 272
Il diario che Giulio Supino, professore di Idraulica espulso nel 1938 perché ebreo, appuntò su taccuini nel 1939-1940 e nel 1943-1945 (per il periodo intermedio sono conservati fogli sparsi) contiene molte storie, da lui vissute o osservate: la propria vita a Bologna, la seconda guerra mondiale, la persecuzione antiebraica, l'inizio del suo impegno antifascista, e poi la Resistenza nelle fila del Partito d'Azione, la partecipazione alla vita sociale, lo studio, la rete amicale, la vita clandestina con la famiglia a Firenze nel 1943-1944, l'impegno nella ricostruzione fino al rientro a Bologna appena liberata. Il diario viene qui pubblicato con il titolo che l'autore appose a un progetto di autobiografia, intrapreso dopo la guerra ma non portato a conclusione. L'inusuale "non" contenuto nel titolo rimarca il suo non aver combattuto nell'esercito italiano, perché ebreo, e non aver partecipato militarmente alla Liberazione di Firenze, perché ferito. Ma con ciò Supino non intendeva sostenere militarismo e bellicismo; poco sotto quel titolo egli scriveva: "Voglio raccontare come ho visto una guerra che non si doveva fare".
1967 comunisti e socialisti di fronte alla guerra dei sei giorni. La costruzione dell'immagine dello Stato d'Israele nella Sinistra italiana
Valentino Baldacci
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 640
L'ipotesi su cui si fonda questo lavoro è che l'immagine dello Stato d'Israele presente da decenni nella Sinistra italiana (non solo in quella più estrema) - cioè quella di uno Stato aggressivo, espansionista, militarista, violento, razzista, con tratti assimilabili a quelli del nazismo, che pratica la discriminazione e l'apartheid nei confronti degli arabi - sia stata costruita in occasione della guerra dei sei giorni del giugno 1967, ad opera del PCI come risultato di uno scontro politico e mediatico con il Partito Socialista. Per trovare la conferma di questa ipotesi è stata analizzata la stampa comunista e socialista, in particolare i rispettivi organi ufficiali "L'Unità" e "Avanti!" - ma anche i periodici e le riviste che facevano capo ai due partiti e anche quelle che, in senso lato, facevano parte dell'area culturale della Sinistra, nonché il principale quotidiano fiancheggiatore del PCI, "Paese Sera". È stato anche tenuto conto delle lettere inviate ai tre quotidiani ed è stato messo in rilievo il ruolo specifico dei dirigenti politici e dei giornalisti dei due partiti.
Con l'aerostato sopra Firenze (1795). Il volo di Giovan Battista Luder fiorentino
Pamela Giorgi
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 64
Quello di poter salire in cielo più o meno come gli uccelli era stato da sempre il sogno degli uomini. I fratelli Montgolfier riuscirono a far staccare da terra il loro pallone aerostatico nel 1782 e solo loro scia, si moltiplicarono gli esperimenti con le "Mongolfiere". Anche a Firenze il 16 luglio 1795 un giovane fiorentino, Giovan Battista Luder, salì sull'aeronave che aveva collaborato a costruire e giunta ormai la sera il pallone aerostatico si alzò da piazza del Carmine, piena di folla. Spinto dal vento in direzione del Casentino, Giovan Battista Luder decise di atterrare quando ormai si era fatta notte. Sia l'aeronave, che l'aeronauta furono quindi portati in trionfo a Firenze.
Barbari nel secolo XX. Cronaca familiare (settembre 1938-febbraio 1944)
Caterina Del Vivo, Lionella Neppi Modona Viterbo
Libro: Copertina morbida
editore: Aska Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 142
L'autore e il suo diario: Leo Neppi Modona, docente universitario precocemente scomparso alcuni anni fa, era un bambino durante gli anni della guerra. Nato a Firenze nel 1932, tra la fine del 1938 e il 1944 Leo scrive su pagine di quaderno di grande formato i principali avvenimenti dei quali sono protagonisti lui stesso, la sorella e la sua famiglia. La storia ha inizio a Roma, subito dopo l'entrata in vigore delle prime disposizioni contro gli ebrei. A Roma si era trasferito il padre, prof. Aldo Neppi Modona, allontanato dalla sua scuola. Ben presto la famiglia ritorna a Firenze, dove l'incalzare degli avvenimenti muta radicalmente l'esistenza di bambini e adulti, costretti a trasferirsi da un rifugio "precario" all'altro. Tuttavia, nonostante gli inevitabili accenni ai momenti dolorosi ed alle grandi amarezze, il testo non è un racconto tragico; si tratta piuttosto di una cronaca bozzettistica, sebbene assai malinconica, dove sono evidenti le tracce lasciate dalla lettura della narrativa toscana di fine ottocento e inizio novecento, rivissute con stupore doloroso dal piccolo protagonista.