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Cahiers du Cinema: Maestri del cinema

Billy Wilder

Billy Wilder

Noël Simsolo

Libro: Copertina morbida

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2011

pagine: 102

Billy Wilder (USA, 1906-2002) è un maestro indiscusso della commedia americana, celebre per aver spinto questo genere cinematografico ai limiti dell'assurdo con A qualcuno piace caldo (1959). Ma Wilder è anche il cineasta di melodrammi pessimistici come Viale del tramonto (1950), con la toccante interpretazione di Gloria Swanson nei panni di una star dimenticata da tutti, o di alcuni raffinati noir quali La fiamma del peccato (1944) e Testimone d'accusa (1957). Wilder ha diretto le più grandi stelle del cinema e molte delle sue scene sono divenute un classico della cinematografia, basti pensare a Marilyn Monroe che suona l'ukulele in A qualcuno piace caldo o trattiene la gonna svolazzante sulla grata della metropolitana in Quando la moglie è in vacanza (1955), a Jack Lemmon che scola gli spaghetti con una racchetta da tennis nell'Appartamento (1960) o ancora a Shirley MacLaine passeggiatrice parigina in Irma la dolce (1963). Nonostante l'umorismo spesso tagliente e la visione del mondo alquanto cinica, tutti i personaggi di Billy Wilder conoscono un momento di verità, perché egli è, fondamentalmente, un grande moralista.
7,95

Charlie Chaplin

Charlie Chaplin

Jérôme Larcher

Libro: Copertina morbida

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2011

pagine: 104

Charlie Chaplin (GB, 1889-Svizzera, 1977) è una figura leggendaria del cinema, e Charlot, il personaggio che ha spesso incarnato, è diventato un'icona. Dopo l'infanzia in una Londra dickensiana e l'esordio sul palcoscenico, trasferitosi a Hollywood potè esprimere il suo immenso talento, divenendo il maestro indiscusso del genere comico nella sua epoca d'oro. I suoi film più celebri - da Luci della città (1931) a Tempi moderni (1936) e Il grande dittatore (1940) -, uniscono commedia e critica sociale e politica. Con l'avvento del sonoro, Chaplin accantonò i pantaloni larghi, il bastone da passeggio, le grandi scarpe malridotte e la bombetta per cimentarsi in ambiziose opere drammatiche. Ma in tempo di Guerra fredda, accusato per il suo stile di vita non convenzionale e le presunte simpatie per la sinistra, dovette lasciare gli Stati Uniti. Gli ultimi film girati in Europa, Monsieur Verdoux (1947) e Luci della ribalta (1952), benché non abbiano riscosso il successo dei lavori passati, restano grandi capolavori.
7,95

Pedro Almodóvar

Pedro Almodóvar

Thomas Sotinel

Libro: Copertina morbida

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2010

pagine: 103

Pedro Almodóvar (Spagna, 1951) è il grande protagonista della rinascita del cinema spagnolo esplosa nel clima della movida madritena degli anni '80. New York è stata la prima ad acclamare la sua fervida immaginazione e il suo genio provocatorio, che pervadono film traboccanti di transessuali, nevrotici [Donne sull'orlo di una crisi di nervi, 1988) e persino suore tossicodipendenti (L'indiscreto fascino del peccato, 1983). Nelle opere della maturità, il regista ha continuato a trarre ispirazione dall'umile infanzia trascorsa in un angolo remoto della Mancia, dando vita a melodrammi dalle intense passioni interpretati da attori indimenticabili come Penèlope Cruz (Tuffo su mia madre, 1999; Gli abbracci spezzati, 2009) o Gael Garcia Bernal (La mala educación, 2004).
7,95

Steven Spielberg

Steven Spielberg

Clélia Cohen

Libro: Copertina morbida

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2010

pagine: 103

Steven Spielberg (USA, 1946) è l'enfant prodige della nuova Hollywood degli anni '70. Sulle orme di Orson Welles, appena venticinquenne gira Duel, presto seguito da una serie di successi che lo rendono un regista molto corteggiato dai grandi studios. Appassionato di effetti speciali e particolarmente in sintonia con l'evoluzione del gusto del giovane pubblico, porta il cinema d'intrattenimento sempre più in vetta con film quali Lo squalo (1975), Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), ET. l'extra-terrestre (1982) e Jurassic Park (1993). Le più recenti incursioni nella fantascienza (A.l. -Intelligenza Artificiale, 2001 ; Minority Report, 2002; La guerra dei mondi, 2005) e nel genere storico (Schindler's List, 1993; Salvate il soldato Ryan, 1998; Munirti, 2005) gli valgono il riconoscimento della critica internazionale. Spielberg opera anche in qualità di produttore, con la Dreamworks, ed è indubbiamente una delle figure più influenti del cinema contemporaneo.
7,95

Francis Ford Coppola

Francis Ford Coppola

Stéphane Delorme

Libro: Copertina morbida

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2010

pagine: 103

Francis Ford Coppola (USA, 1939) è uno degli artefici della rinascita del cinema hollywoodiano negli anni '70, il più anziano della generazione dei movie brats, i cosiddetti "monelli dei cinema", di cui hanno fatto parte anche Martin Scorsese e Steven Spielberg. Coppola ha riportato alla gloria gli studios con la leggendaria saga del Padrino (1972-90), esplorato i meandri dell'animo americano nello scenario della Guerra del Vietnam con Apocalypse Now (1979) e diretto alcuni dei più grandi attori della storia del cinema come Marion Brando, Al Pacino e Robert De Niro. Da sempre insofferente ai limiti che le grandi case di produzione impongono ai registi, Coppola è divenuto un produttore indipendente e continua a dirigere film con immutata genialità (Segreti di famiglia, 2009).
7,95

Clint Eastwood

Clint Eastwood

Bernard Benoliel

Libro: Libro in brossura

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2010

pagine: 102

Clint Eastwood (USA, 1930) è un veterano fra i grandi registi contemporanei americani, la cui ascesa nel firmamento del cinema ha seguito un percorso davvero inusuale. Negli anni '60 Eastwood diventa l'icona del western all'italiana di Sergio Leone per poi incarnare, tornato a Hollywood, il brutale e controverso ispettore Harry Callaghan. A partire dagli anni '70, Clint Eastwood approda alla regia e, nello stile dei grandi maestri del passato, realizza capolavori di generi diversi, dal western {Gli spietati, 1992) al film noir {Mystic River, 2003), dall'epica bellica {Lettere da Iwo Jima, 2006) al tributo a un musicista (Bird, 1988), dal melodramma (I ponti di Madison County, 1995) all'affresco sportivo (Million Dollar Baby, 2004). Il suo film più recente, Invictus (2009), dedicato al Sudafrica post-apartheid e alla figura storica di Nelson Mandela, affronta ancora una volta l'interrogativo sotteso in tutti i suoi film: può un essere umano sconfiggere l'esperienza della violenza e del male?
7,95

Federico Fellini

Federico Fellini

Àngel Quintana

Libro: Libro in brossura

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2011

pagine: 102

Il regista è una delle figure più significative della storia del cinema capace di creare un linguaggio filmico personale profondamente soggettivo e barocco. Attraverso il prisma dei desideri e delle ossessioni del cineasta, l'opera di Fellini assume una dimensione universale e scandaglia la natura dell'uomo moderno in tutte le sue contraddizioni.
7,95

Ingmar Bergman

Ingmar Bergman

Jacques Mandelbaum

Libro: Libro in brossura

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2011

pagine: 104

Ingmar Bergman (Svezia, 1918-2007) è stato un gigante della settima arte e ha realizzato una cinquantina di film nei quali ha saputo catturare lo spirito dei suoi tempi, rielaborando incessantemente le sue intime ossessioni e l'angoscia di fronte al silenzio di Dio. In Monica e il desiderio (1953), Harriet Andersson incarna una giovane donna sensuale e scandalosamente anticonformista, un soffio di libertà simbolo di una nuova modernità nel cinema. Nel Settimo sigillo (1957), il cineasta evoca la fede e la morte. Persona (1966) è una delle più potenti raffigurazioni dell'ambiguità del male. Scene da un matrimonio (1974) è una lucida analisi di una coppia turbata dal disfacimento della reciproca attrazione, mentre con Fanny e Alexander (1982) Bergman mette in scena una gioiosa quanto nostalgica rievocazione di memorie dell'infanzia. L'ultima opera del regista, Sarabanda (2003), è un sobrio capolavoro, al contempo una lezione pratica su come si realizza un film e un'indagine esistenziale.
7,95

Stanley Kubrick

Stanley Kubrick

Bill Krohn

Libro: Copertina morbida

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2010

pagine: 102

Stanley Kubrick (USA, 1928-1999) è un maestro della regia che si è spinto ben oltre quanto abbiano fatto i cineasti contemporanei. Perfezionista creativo, che continua ad affascinare le nuove generazioni, inizia a lavorare come fotografo prima di dirigere, non ancora venticinquenne, alcuni film noir. La potenza e l'originalità delle sue opere lo portano presto al successo. Dagli anni '60 vive e lavora a Londra, al riparo dallo scandalo suscitato dal suo adattamento di Lolita (1962) e lontano dai grandi studios, ai quali era l'unico a saper imporre il totale controllo dei propri film. In cinquant'anni ha realizzato solo una dozzina di lungometraggi, ma tutti di straordinario livello tecnico ed eccezionale inventiva stilistica. A partire dal fantascientifico 2007: Odissea nello spazio (1968), ogni sua opera esplora nuovi generi e tematiche controverse come il Vietnam {Full Metal Jacket, 1987), la violenza (Arancia meccanica, 1971), l'horror (Shining, 1980), ia sessualità (Eyes Wide Shut, 1999).
9,95

David Lynch

David Lynch

Thierry Jousse

Libro: Copertina morbida

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2010

pagine: 103

David Lynch (USA, 1946) è forse il regista cult per antonomasia, il cui film MulhollandDrive ha segnato l'ingresso del cinema nel terzo millennio. La sua carriera prende il via più di trent'anni fa con il rivoluzionario e sconcertante Eraserhead - La mente che cancella (1977). Con Velluto blu (1986), Cuore selvaggio (1990) e Strade perdute (1997), il cineasta infonde nuova vitalità all'esperienza sensoriale del pubblico cinematografico, sovvertendo la logica del racconto filmico con insondabili e sconvolgenti espedienti narrativi. Nei primi anni '90, con Twin Peaks, inventa un nuovo genere di serie televisiva. Nonostante sia un regista di Hollywood, Lynch lavora ai margini del sistema degli studios, esplorando le sfaccettature del suo multiforme talento artistico - dalla fotografia alla musica e alla pittura -, che è approdato in musei e gallerie internazionali.
7,95

Woody Allen

Woody Allen

Florence Colombani

Libro: Copertina morbida

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2010

pagine: 103

Woody Alien (USA, 1935) è sin dagli anni '70 uno dei più importanti registi del cinema comico. Drammaturgo, sceneggiatore, regista e attore, calandosi nei panni dell'ebreo newyorkese nevrotico e intellettuale, ossessionato dal sesso e in cerca di consolazione nella psicoanalisi, ha ottenuto un'immensa popolarità che lo ha consacrato come scrittore (Manhattan, 1979; Harry a pezzi, 1997). Dagli anni 2000 ha lasciato New York per l'Europa, conquistando il pubblico con una rinnovata freschezza d'ispirazione e giovani attori come Scarlett Johansson in Match Point (2005) e Vicky Cristina Barcelona (2008).
7,95

Martin Scorsese

Martin Scorsese

Thomas Sotinel

Libro: Copertina morbida

editore: Cahiers du Cinema

anno edizione: 2010

pagine: 103

Martin Scorsese (USA, 1942) è uno dei registi americani più prolifici, con all'attivo più di venticinque opere realizzate lungo un percorso artistico di oltre quarant'anni, che gli sono valse innumerevoli riconoscimenti. Fin dagli esordi e dal primo successo con Taxi Driver nel 1976, film che sancisce fra l'altro il lungo sodalizio con Robert De Niro, Scorsese continua a trarre ispirazione dalle sue radici itale-americane in pellicole come Quei bravi ragazzi (1990) e Casinò (1995). Regista cinefilo dotato di uno spiccato spirito d'indipendenza, ha saputo gestire l'alternarsi di successi di botteghino come TheAviator (2004), The Departed - Il Bene e il Male (2006) e Shutter Island (2010) e di opere più personali, incentrate sulla storia del cinema {Martin Scorsese - Viaggio nel cinema americano, 1995) e sulla musica (Bob Dylan, The Rolling Stones). Martin Scorsese è inoltre stimato per il suo instancabile impegno nella salvaguardia del patrimonio cinematografico.
7,95

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