Campisano Editore: Studium. Ricerche di storia dell'arte
Gli nomi degl'autori di tutte le opere. La guidistica romana tra Sei e Settecento
Alessio Ciannarella
Libro
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2025
Giacomo Carrara (1714-1796) e la letteratura artistica
Ilaria Serati
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2024
Lionello e Leonardo. Leonardo da Vinci negli studi critici di Lionello Venturi
Elisa Coletta
Libro
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2023
Nell’ampia bibliografia di Lionello Venturi l’arte e la teoria di Leonardo da Vinci rappresentano una costante. Dal volume La critica e l’arte di Leonardo da Vinci, pubblicato nel 1919, al corso tenuto nell’anno 1951-1952 presso l’Università di Roma La Sapienza, Leonardo torna frequentemente nelle pagine dello studioso. La riproposizione dell’oggetto non implica la stabilità dell’interpretazione. L’analisi comparata dei testi rende infatti evidenti tanto i ritorni quanto gli spostamenti. Proprio questi ultimi permettono di comprendere il ruolo che Leonardo assume nell’economia della riflessione dell’autore. Oltre e più che un oggetto d’indagine, Leonardo è per Lionello un interlocutore, dunque uno strumento. Artista e scienziato, Leonardo costituisce l’oggetto attraverso il quale interrogare il rapporto che l’arte intrattiene con la scienza e più generale, con la conoscenza; l’oggetto attraverso il quale e, in relazione al quale esplicitare l’idea rispetto a ciò che è arte e al ruolo che essa assume nell’economia delle espressioni umane. Oltre a restituire una pagina della letteratura vinciana – letteratura di cui il volume lascia emergere in controluce il percorso tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento – il testo offre dunque una via d’accesso al pensiero di Lionello Venturi. Accanto al Leonardo di Lionello, il lettore scoprirà lo studioso. Come uno specchio, Leonardo svela i tratti di colui che più volte si chinò su di lui nel tentativo di interrogarne l’arte e il pensiero.
Humanista delle tele. Guido Reni pittore dei poeti
Giulia Iseppi, Beatrice Tomei
Libro
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2023
La storiografia non ha mai taciuto l’importanza dei rapporti che Guido Reni, protagonista indiscusso dell’arte barocca europea, stabilì con i poeti del suo tempo. Forte di una fama presto altisonante tra i contemporanei, il pittore attirò nel suo atelier letterati con cui instaurò rapporti di amicizia, committenza e servizio, intessendo una trama di relazioni ricca e complessa che, se ripercorsa, rivela aspetti inediti della sua produzione artistica. Ammirato e bramato da Giovan Battista Marino, amico dei letterati bolognesi da Cesare Rinaldi a Ridolfo Campeggi, la sua pittura assorbì gli effetti del dialogo intrattenuto con i maggiori scrittori del suo tempo, e restituisce ai moderni una catena di intrecci che si estende da Bologna a Roma, dall’Accademia dei Gelati a quella degli Umoristi. Proprio questi intrecci sono al centro delle indagini contenute nel presente volume, con cui le ricerche su Reni intraprendono per la prima volta uno studio sistematico dei temi e dei processi che hanno caratterizzato gli incontri tra le opere dell’artista e i testi coevi. Le fonti interrogate dalle autrici, che affiancano alle sempre imprescindibili biografie reniane la produzione letteraria del suo tempo, arricchiscono di episodi nuovi la storia del mercato letterario e collezionistico tra Bologna e Roma, e, oltre ad aggiungere importanti tasselli al catalogo iconografico reniano, permettono di osservare con gli occhi dei contemporanei la crescita della fama di Guido. Seguendo le tracce di un percorso che inizia nei primi anni del secolo e arriva agli anni Trenta, saranno proprio le penne dei poeti vicini a Reni a descrivere per prime la fortuna del pittore “di paradiso”.
Ed in vano l'ho cercate in terra. Guido Reni teorico del bello ideale
Stefano Pierguidi
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2023
pagine: 552
Nella Roma dei primi decenni del Seicento il dibattito critico intorno alla pittura fu straordinariamente vivace, e ad animarlo, prima ancora di teorici quali Giovanni Battista Agucchi e Giulio Mancini, erano gli artisti. Fin dal suo esordio nell’Urbe, nel 1600, Guido Reni fu uno dei protagonisti di quel palcoscenico, proponendo la propria visione teorica della pittura attraverso alcuni capolavori che erano anche programmatiche dichiarazioni d’intenti. Attraverso queste il pittore bolognese costruì la propria identità di artista, ben distinta non solo da quella di Caravaggio, ma anche da quelle di Annibale Carracci e del suo maggiore allievo, Domenichino; e, poi, da quella di Guercino. Questo libro punta a ricostruire la teoria artistica di Guido seguendone l’evoluzione stilistica, a partire dall’analisi dei suoi dipinti più significativi, letti nel quadro delle controversie contemporanee, in un dialogo serrato con le fonti della letteratura artistica seicentesca, da Francesco Scannelli a Giovan Pietro Bellori.
Pittura e soggetto. Il caso della tempesta di Giorgione
Marco Ruffini
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2022
pagine: 240
Conosciamo poco della vita e dell'opera di Giorgione, ma soprattutto non sappiamo cosa rappresentano i suoi dipinti più importanti, tra cui la celebre Tempesta. Questo libro cerca di dimostrare che per interpretare la Tempesta occorre indagare il soggetto come un problema storico e di metodo, che riguarda la storia dell'arte più che la pittura di Giorgione. Se nel discorso sull'arte, che ha origine negli scritti di Leon Battista Alberti e Giorgio Vasari, il soggetto e l'arte sono valori distinti e autonomi (il soggetto è considerato separatamente dal modo in cui è raffigurato), nell'opera degli artisti norditaliani della prima età moderna, e nella pittura di Giorgione in particolare, sono invece inscindibili e reciproci (il soggetto è letteralmente espressivo di un modo di dipingere). Solo a partire dalla comprensione di questa discrasia, che rende possibile considerare il soggetto liberamente rispetto alla tradizione letteraria e figurativa da cui deriva, ma in stretto rapporto alle qualità formali dell'opera che lo raffigura, si possono capire, oltre al soggetto della Tempesta, la qualità peculiare della pittura di Giorgione e le sue alterne fortune nella letteratura artistica.
La monocromia nella teoria e nella pratica pittorica dal Trecento al Seicento
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2022
pagine: 352
Rappresentazioni pittoriche realizzate impiegando un unico colore o – meglio – le tonalità chiare e scure di uno spettro cromatico ridotto, si rinvengono in ogni epoca e luogo. La scelta drastica di realizzare un’immagine monocroma, segnando una differenza netta rispetto alla consuetudine artistica, è stata dettata nei secoli dalla necessità di trovare un mezzo attraverso il quale veicolare un significato che poteva nascere dalle più disparate istanze. Questo volume ha l’obiettivo di mettere in discussione alcuni paradigmi consolidati dalla critica e dalla storiografia artistica, per lasciare spazio a un’interpretazione più ampia, in grado di mettere in luce la complessità del fenomeno della pittura a monocromo dal Trecento al Seicento. La pittura a chiaroscuro sarà così letta in rapporto all’Antico, al bisogno religioso di morigeratezza, alla necessità di creare un ambiente atto alla riflessione e alla meditazione, ma anche all’implicito confronto con le altre tecniche dell’arte, ovvero in sostanza con il contemporaneo dibattito teorico sulla pittura.
Le tre età: il problema della periodizzazione nelle «Vite» di Vasari
Libro: Libro in brossura
editore: Campisano Editore
anno edizione: 2022
pagine: 224
La scansione del percorso dell’arte italiana da Cimabue a Michelangelo tracciato nelle Vite di Vasari ha avuto una straordinaria influenza nella storiografia successiva, e ancora oggi tutti i manuali a uso nelle scuole ricalcano le cesure individuate in quel testo fondamentale. Obiettivo di questo volume è riflettere, alla luce delle più recenti acquisizioni del dibattito critico, sulla visione vasariana del Medioevo (e quindi sui concetti di ‘maniera greca’ e ‘maniera dei Goti’), del primo Quattrocento (ovvero di quella ‘nuova rinascita’ avviata da Masaccio), e ancora del tardo Quattrocento (e cioè degli artisti che, agli occhi dell’aretino, erano rimasti entro la ‘maniera secca e tagliente’ della seconda età, pur essendo attivi ancora all’inizio del Cinquecento). L’indagine è estesa poi alle categorie di ‘maniera moderna’ e di ‘bella maniera’, anche in rapporto alla nascita del concetto storiografico di Manierismo, e di quell’‘arte senza autore’, una possibile quarta età della quale lo stesso Vasari sarebbe stato il fondatore nell’ambito dell’Accademia del Disegno di Firenze.