Cesati: Italianisti nel mondo
L'eredità della fine. «Gravity's rainbow» di Thomas Pynchon e «Horcynus Orca» di Stefano d'Arrigo
Giuseppe Episcopo
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2016
pagine: 206
"L'eredità della fine" è un'incursione nei territori dell'immaginario bellico, percorsi da alcune importanti narrazioni del Novecento. Attraverso un'attenta e originale lettura de "L'arcobaleno della gravità" di Thomas Pynchon e "Horcynus Orca" di Stefano D'Arrigo, il libro approfondisce il processo di elaborazione simbolica della Seconda guerra mondiale nella piena maturità novecentesca; entrambi si distaccano dalla tradizione del metaromanzo storiografico e costituiscono un dittico a parte. "L'arcobaleno della gravità" e "Horcynus Orca" si dimostrano libri necessari per l'interpretazione del tema della rappresentabilità della guerra, che per Pynchon e D'Arrigo è un esplicito processo di fondazione di un nuovo tempo. Il conflitto raccontato in "L'arcobaleno della gravità" e "Horcynus Orca" rappresenta un nuovo capitolo della letteratura del XX secolo: un'indagine su ciò che è vivo e ciò che è morto della Seconda guerra mondiale e l'eredità di lunga durata delle due guerre novecentesche.
Maschere della modernità. Joyce e Pirandello
Karl Chircop
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2015
pagine: 258
Il volume analizza le affinità tra le opere di Joyce e di Pirandello per valutarne il contributo al modernismo. Allo sguardo sui contatti biografici e critici, seguono le riflessioni sulle tendenze narrative di base alla luce della distinzione di Lyotard sull'impresentabile moderno e postmoderno. Alle affinità nella tematica e nei meccanismi narrativi è dedicato ampio spazio: investigando i modi in cui sono rappresentati i contesti insulari della Irishness e della sicilianità; i processi creativi del personaggio-artista nel Kunstlerroman; i temi e i meccanismi narrativi che accompagnano sia l'epifania joyciana sia il silenzio interiore pirandelliano. Per concludere si confrontano i due pagliacci più rappresentativi del canone sotto la lente del pensiero di Foucault e si scoprono come personaggi prettamente antinomici e contraddittori rivelino molte verità inammissibili per la società del tempo.
Un mondo fuori chiave. Il fantastico in Pirandello
Franco Zangrilli
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2014
pagine: 223
L'intento di questo lavoro è quello di presentare una disamina ampia e complessiva del fantastico in Pirandello. Si è scelto di esaminare le opere più rappresentative del fantastico dell'autore, dalle poesie giovanili al suo ultimo dramma, "I giganti della montagna", sature dei motivi del meraviglioso, del magico, dello spiritismo, del perturbante, del sogno, del doppio, della follia. L'arte pirandelliana non ha ignorato nessun ingrediente del fantastico. In modo tutto particolare essa si ispira a un fantastico umoristico che presenta tante diramazioni e tante novità. L'originalità di Pirandello consiste persino nell'abilità di riscrivere vecchi argomenti della letteratura fantastica, temi, luoghi comuni, canoni, ecc., con uno approccio tutto nuovo, ricco di alta poesia; ecco perché l'autore viene considerato un maestro anche da grandi scrittori del postmoderno fantastico (Landolfi, Buzzati, Borges, Tabucchi ecc.). Il carattere postmoderno di Pirandello sviluppa un discorso metafantastico che si ramifica in tante direzioni - nello sperimentalismo avanguardistico dei mezzi della scrittura e della poetica del personaggio, nella commistione e ricerca di nuovi linguaggi - arrivando a realizzare opere in cui tutti i personaggi si trovano a viaggiare in una foresta di misteri.