Diabasis: Stati di luogo
Parole senza lettere. Un percorso didattico sperimentale sui disturbi specifici di apprendimento
Libro
editore: Diabasis
anno edizione: 2008
pagine: 108
Romagna graffiti
Sauro Mattarelli
Libro
editore: Diabasis
anno edizione: 2008
pagine: 96
Frammenti di vita vissuta, attraverso la lente del ricordo, in una Romagna vera e sanguigna: una realtà territoriale minima che delinea uno zen romagnolo, e ci parla dell'uomo tout court. Dai ricordi d'infanzia in una famiglia contadina, con la fatica del lavoro, la sua grande saggezza, i suoi riti, fino all'arrivo perentorio e impetuoso della modernità: il grigio delle fabbriche rende opaco il verde della campagna, la città all'improvviso avvolge tutto, la notte scompare, illuminata di luci perpetue. Sauro Mattarelli tratteggia bozzetti e personaggi: ironici e tragici, saggi e un po' folli, persi in discussioni politiche in cui si finisce immancabilmente per parlare di donne. E viceversa. Ne risulta un ritratto fedele, e lontano dai cliché, di una Romagna viva e vivace, in cui le asperità del presente si stemperano nella dolcezza del ricordo. Forse le cose narrate "potrebbero essere accadute ovunque", dice l'autore, dato che "alla mia Romagna, come a tutte le altre terre, basta un passo, un metro, un centimetro o un nulla perché sia Toscana, Marche, Veneto, Croazia, India, Australia, galassia lontana".
Sintassi dei sogni. Viaggio di uno psichiatra tra sogno e realtà
Luciano Prandi
Libro
editore: Diabasis
anno edizione: 2006
pagine: 100
Narrazioni intorno a Filippo Re. Il ritratto poliedrico di uno scrittore scienziato
Libro
editore: Diabasis
anno edizione: 2006
pagine: 176
Storia e cristianesimo nei lager nazisti. Diario di un tenente medico degli Alpini (1943-1946)
Libro
editore: Diabasis
anno edizione: 2006
pagine: 248
8 settembre 1943-28 febbraio 1946: sono le date di inizio e di fine dei diari di Giorgio Emilio Manenti, tenente medico degli alpini che da Reggio Emilia, dopo il "deragliamento collettivo" seguito all'armistizio, viene trasferito a Deblin, sulla Vistola e, dal marzo 1944, a Thorn, in Polonia. I diari offrono il ritratto di un uomo dalle idee nette e distinte, sia sul versante dell'appartenenza politica (fra il restare, firmando l'opzione e il partire, Manenti sceglierà quest'ultima strada), sia su quello della professione di fede (mai pacificata eppur profonda): due sfere che si intrecciano in un'unica vocazione: restare insieme a chi ha più bisogno, ai propri malati.