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Donzelli: Saggine

Se tremi sull'orlo. Lettere a un cercatore di sé

Se tremi sull'orlo. Lettere a un cercatore di sé

Henry David Thoreau

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2010

pagine: 181

Henry David Thoreau, l'eremita di Walden, è famoso per l'eccellenza letteraria dei suoi scritti sociali e naturalistici. Ma nel 1848 un suo nuovo conoscente, Harrison Blake, capì che il "vero significato" della vita di Thoreau era di fatto spirituale e, con audace prescienza, si rivolse all'allora sconosciuto scrittore per chiedere lumi su come trovare la propria via. Blake, infatti, confessava di trovarsi a "tremare sull'orlo" di un cammino spirituale e, incapace di intraprenderlo da solo, cercava un maestro, una guida. Thoreau rispose all'appello. Il risultato fu una corrispondenza che durò tredici anni, tanti quanti gliene restavano da vivere. All'inizio le sue risposte erano rivolte solo a Blake, ma quando Thoreau seppe di avere un uditorio più vasto - gli amici di Blake - le sue lettere assunsero una dimensione più impersonale e di maggiore respiro esistenziale. Attraverso una scrittura di volta in volta austera, oracolare, arguta, giocosa, pragmatica, ma sempre profondamente ispirata e penetrante, Thoreau riflette - e ci fa riflettere - sulle possibilità e i limiti dello sviluppo spirituale dell'individuo, prendendo spunto dagli argomenti più vari: dal lavoro quotidiano alla natura selvaggia, dalla società alla solitudine, dall'amore al sesso.
16,00

Berlusconi passato alla storia. L'Italia nell'era della democrazia autoritaria

Berlusconi passato alla storia. L'Italia nell'era della democrazia autoritaria

Antonio Gibelli

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2010

pagine: 168

È legittimo parlare di "età berlusconiana" allo stesso modo in cui si parla di "età crispina" o di "età giolittiana"? E quando comincia questa età? Quali ne sono i precedenti, lo svolgimento, i connotati fondamentali? Quali il bilancio e il possibile epilogo? A queste domande tenta di rispondere il saggio di Antonio Gibelli. Lo fa adoperando il linguaggio ricco di dettagli ma orientato alla sintesi, valutativo ma non animoso, denso di elementi di analisi ma attento alla narrazione - che si dovrebbe adoperare in una lezione di storia: il cui scopo è far capire in cosa un protagonista e un momento sono simili ad altri, e in cosa invece sono diversi. Nel sapere storico, porre bene gli interrogativi significa aver fatto un passo avanti decisivo nella comprensione del passato, anche quando si tratta di un passato che si inoltra nel presente e si dipana di fronte a noi. Uno dei nostri storici contemporanei più autorevoli si cimenta qui con un'impresa solo apparentemente semplice. Egli immagina di dover raccontare ai suoi studenti, in un breve corso sulla storia d'Italia dall'Unità a oggi, gli ultimi quindici anni. Un buon professore di storia si incaricherà di "dare un nome" a questo ultimo quindicennio, di chiarirne l'origine, di fare un ritratto dei protagonisti principali, e infine di fornire un insieme di ragioni per spiegare il successo dei vincitori e la sconfitta dei perdenti. Il quadro che ne scaturisce legittima l'idea che Berlusconi possa ragionevolmente pretendere di "intestarsi un'epoca".
13,00

European agriculture

European agriculture

Paolo De Castro

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2010

pagine: 144

1,00

L'arte della visione. Conversazioni con Goffredo Fofi e Gianni Volpi

L'arte della visione. Conversazioni con Goffredo Fofi e Gianni Volpi

Federico Fellini

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2009

pagine: 100

Roma, aprile 1993: nel suo studio di corso d'Italia, Federico Fellini, il mostro sacro, riceve a più riprese Goffredo Fofi e Gianni Volpi per un'ampia intervista destinata a rimanere memorabile. Il tema delle conversazioni non è tanto il suo cinema, quanto il cinema, che, come sosteneva Fellini, si era preso tutta la sua vita. Alla presenza dei suoi insoliti intervistatori, il grande regista si lascia andare a una sequenza di ricordi, divagazioni, riflessioni su se stesso e la sua arte. Come scrive Volpi nelle sue considerazioni introduttive, "passava con sovrana nonchalance da Kafka a Jung, da Rossellini a Calvino. In certe affascinanti, lunghe risposte legava sapientemente progetti, visioni, letture le più diverse". Un fascino con cui Fellini sapeva sedurre tutti i suoi interlocutori, ma dietro il quale, come sottolinea Fofi, era impossibile non scorgere "una malinconia profonda, specie negli ultimi anni, e forse una disperazione. Il cinema era cambiato, la televisione aveva rimpicciolito e castrato il cinema. E per di più il suo cinema nascondeva sempre peggio il senso di morte che era di un'intera civiltà". Il volume è impreziosito da alcuni brevi commenti di Fellini ai suoi film, che su indicazione del regista stesso avrebbero dovuto corredare il testo, nonché dai brani di alcune interviste a registi americani, o europei ma attivi in America, e da otto fotografie di Paul Ronald, scattate sul set di "8 1/2".
16,00

Pensa chi sei: Poteri e leggi del pensiero-Istinto e ispirazione-Memoria

Pensa chi sei: Poteri e leggi del pensiero-Istinto e ispirazione-Memoria

Ralph Waldo Emerson

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2009

pagine: XV-143

"Che cos'è la vita se non ciò che un uomo pensa durante il giorno? Questo è il suo fato e il suo padrone". Scrivere una "Storia naturale dell'intelletto" fu il progetto, mai realizzato secondo i suoi desideri, di tutta la vita di Emerson. Ci restano solo i testi postumi e incompleti delle sue conferenze sull'argomento, ora finalmente tradotti in italiano. In "Poteri e leggi del pensiero", rappresentativo della sfida di fondare l'idealismo trascendentale su rispettabili basi scientifiche, Emerson riconosce che ancora non confidiamo nei poteri ignoti del pensiero e che i pensieri hanno una vita propria, indipendente dalla nostra volontà: così all'inizio ci possiedono e solo più tardi, se diveniamo consapevoli dei "fatti spirituali", arriviamo a possederli e a non essere più dei "bruti ammassi sballottati dal Fato". E abbiamo una guida - l'Istinto - la quale ci viene data nella misura in cui ne facciamo uso. Non mostra gli oggetti, ma ci mostra la via. E che cos'è l'Ispirazione? È l'istinto - il cui stato normale è passivo - messo in azione: "la scintilla che prorompe in fiamma". Persuadere il forte istinto a smuoversi, e a compiere il suo miracolo, è lo scopo di ogni saggio sforzo. Con "Memoria", infine, Emerson ci ricorda che senza questo "angelo custode" tutta la vita e il pensiero sarebbero una successione senza alcun rapporto. E che persino la memoria corta dipende dal pensiero poco profondo.
15,00

Il mestiere del cinema

Il mestiere del cinema

Mario Monicelli

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2009

pagine: 83

Un grande maestro del cinema italiano racconta il suo cinema. A Monicelli non interessa tanto narrare le gesta, gli aneddoti, gli incontri di una storia personale fuori dall'ordinario; nel racconto veste piuttosto i panni di un artigiano, pronto a svelare le tecniche e i segreti di quel mestiere complesso e magico a cui ha dedicato una vita intera. La testimonianza del creatore della commedia all'italiana si trasforma in una lezione di cinema, in cui vengono ripercorsi i momenti fondamentali che hanno dato vita a tanti capolavori. Una lunga scuola che coincide con gli anni d'oro del cinema italiano, con l'invenzione di una "stagione italiana" di cui Monicelli è insieme figlio e creatore. Tanti gli incontri decisivi: Rossellini, De Sica, Antonioni, Totò, i grandi sceneggiatori (Age e Scarpelli, Benvenuti, De Bernardi, Suso Cecchi D'Amico), e poi la scoperta, in ruoli inediti, di Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Sceneggiatura, accorta preparazione delle riprese, lavoro con gli attori, montaggio, doppiaggio (il maestro infatti non è mai passato a registrare il suono in presa diretta) sono tutti momenti cruciali che Monicelli racconta chiarendo le precise ragioni di scelte tecniche e artistiche dietro a cui non è difficile scorgere una pratica di lavoro che si trasforma in un vero e proprio metodo. Una carrellata lungo settant'anni di cinema italiano, in cui affiorano la forza e il segreto del genio di Monicelli.
15,00

La vita dei dettagli

La vita dei dettagli

Antonella Anedda

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2009

pagine: XIII-177

"Pensare attraverso i miei occhi": la frase di Dedalus nell'Ulisse di Joyce e la stella polare di questo libro, che traccia una originalissima mappa fatta di dettagli di opere d'arte, di attraversamenti di luoghi, di ritratti e di meditazioni sulla pittura e sugli oggetti, su quell'accumulo di immagini che la memoria costruisce nella vita di ognuno di noi. Cosa ci affascina dei dettagli? La loro arbitrarietà? Cosa ci commuove? Forse, l'oscurità da cui il nostro sguardo li salva, la luce da cui si dirama una potenzialità di mondi. I dettagli aprono sentieri sconosciuti, cammini traversi alla storia dell'arte. Il dettaglio crea intimità, ha bisogno di dedizione ma può anche portare al delirio. Antonella Anedda, si interroga sul senso dell'arte e sull'enigma della sua fruizione; procede per schegge, disseminando di indizi, collages e fotografie le pagine di questo insolito libro. Tanti gli incontri del suo percorso: da Rothko a Bill Viola, ma anche luoghi, oggetti rimasti nascosti nel fondo dei cassetti, pezzi di vecchie fotografie, ritagli di giornali. Il risultato è un'autentica avventura del pensiero e del linguaggio, una trasgressione del genere della critica d'arte per un'opera che si inscrive nel solco dei poeti cacciatori di immagini, come Charles Simic per Joseph Cornell, Mark Strand per Edward Hopper e Yves Bonnefoy per la pittura italiana.
18,00

Il suicidio del socialismo. Inchiesta su Pellizza da Volpedo

Il suicidio del socialismo. Inchiesta su Pellizza da Volpedo

Massimo Onofri

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2009

pagine: 152

Nel 1901, dopo un decennio di fervido lavoro, Giuseppe Pellizza da Volpedo ultimerà il quadro maestoso e famosissimo che conosciamo col titolo definitivo di Quarto Stato: senza dubbio l'opera più rappresentativa di quel sistema di valori in cui s'è riconosciuto il movimento operaio e socialista in Italia nel secolo appena trascorso. Soltanto sei anni dopo, però, il 14 giugno 1907, in conseguenza della morte del primo figlio maschio appena nato e poi dell'amatissima moglie, il pittore si suiciderà. Che rapporto ci può essere tra il trionfalismo ideologico di quel quadro e il nichilismo biologico che ha infine armato la mano di Pellizza contro se stesso? Con la sapienza di una penna letteraria che sconfina nel territorio dell'inchiesta d'impronta sciasciana, Massimo Onofri indaga su questa stupefacente ed enigmatica correlazione. Epperò, mentre l'indagine si trasforma via via in un discorso sulla storia pittorica, civile e letteraria dell'Italia tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del nuovo secolo, la vicenda di Pellizza, scrutata da vicino nei fatti e nelle opere con millimetrica ostinazione, si carica di premonizioni che investono una storia ben più vasta ma altrettanto drammatica: quella del socialismo novecentesco, delle sue speranze e delle sue catastrofi.
19,00

Perché insegnare la storia dell'arte

Perché insegnare la storia dell'arte

Cesare De Seta

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2008

pagine: 128

Difendere i paesaggi reali dipinti da Piero della Francesca è importante quanto difendere le sue tele; educare i giovani a intendere l'uno e l'altro è assicurare che quel paesaggio e quel dipinto costituiscano un'eredità di bellezza da trasmettere alle future generazioni. L'Italia ha un'invidiabile tradizione artistica che da secoli ne fa una meta abbligata per i viaggiatori, letterati, uomini di cultura da ogni parte del mondo che vengono a scoprire bellezze antiche e moderne. Consaevole di questo primato Giovanni Gentile nel 1923 inserì l'insegnamento della storia dell'arte nei licei classici: provvedimento negli anni eroso e annacquato, malgrado dall'arte l'Italia tragga un fiume di turisti e moneta pregiata. L'autore ripercorre queste vicende fino ai giorni nostri e propone nuove linee di metodo per il rinnovo della disciplina. non una storia di capolavori e di maestri nozionistica, ma una conscenza di grado in grado più approfondita che sappia avvicinare i giovani a questo immenso patrimoniodi oggetti d'arte, musei, città e paesaggi. Una disciplina che sappia dialogare con storia e letteratura.
13,50

Il confine degli altri. La questione giuliana e la memoria slovena

Il confine degli altri. La questione giuliana e la memoria slovena

Marta Verginella

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2008

pagine: XIV-144

La storia di ogni confine ha sempre due facce: quella raccontata al di là è sempre diversa da quella che si ascolta di qua. I confini in quanto luoghi mutano nel tempo, si costruiscono e si cancellano, e quelli che tuttora delimitano gli Stati europei sono infatti il frutto di guerre, negoziazioni politiche e diplomatiche. Ma il loro valore simbolico è il portato degli orientamenti delle popolazioni residenti lungo i loro versanti. Condizioni favorevoli agli scambi o viceversa al conflitto sono dipese soprattutto dalle società di confine, dal loro interesse a trasformare quel limite in un passaggio piuttosto che in uno sbarramento. Il tracciato di confine che dopo la prima guerra mondiale permise di "ricongiungere" all'Italia la gran parte delle terre irredente, Trieste, Gorizia e l'Istria, creò sconforto tra vasti strati di popolazione slovena e croata residente nella stessa area, inclusa dopo il 1918 nel Regno d'Italia. Scorrono in queste pagine eventi e vicende della storia del confine italojugoslavo nel periodo tra le due guerre: i percorsi degli emigranti politici sloveni e croati fuggiti in Jugoslavia, gli intenti repressivi del fascismo di frontiera e gli obiettivi del movimento antifascista, che operò clandestinamente dagli anni venti fino allo scoppio della seconda guerra mondiale con dichiarati intenti irredentistici.
14,00

Garibaldi fu ferito. Storia e mito di un rivoluzionario disciplinato

Garibaldi fu ferito. Storia e mito di un rivoluzionario disciplinato

Mario Isnenghi

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2007

pagine: 215

L'intento di Isnenghi è qui di ricostruire le tante forme del mito di Garibaldi, imponente per diffusione e durata, rivisitandone l'oleografia non meno delle dinamiche conflittuali. La condanna a morte del 1834 non austriaca ma piemontese, per esempio, e quella sorta di fucilazione differita che fu la ferita nello scontro sull'Aspromonte solo un anno dopo l'Unità: due elementi che restituiscono veridicità e nerbo alla favola delle origini. Nelle istituzioni del nuovo ordine monarchico il capitano del popolo è infatti un movimentista che morde il freno e fatica a rientrare nei ranghi. L'uomo e il simbolo stanno stretti nell'immagine rassicurante del rivoluzionario disciplinato, cucitagli addosso dai trasformisti neo-monarchici, ex mazziniani e garibaldini che costituiscono buona parte della classe dirigente dell'Italia liberale. Secondo l'autore, il mito di Garibaldi può risorgere ogni volta in forme diverse: nell'Ottocento proto-socialista e nel Novecento interventista della Grande guerra; nell'impresa di Fiume e nella guerra di Spagna; nella Resistenza dei partigiani garibaldini vicini al Partito Comunista e nei simboli elettorali del Fronte Popolare - social-comunista - nelle cruciali elezioni politiche del 1948.
14,00

La filosofia. Testo tedesco a fronte

La filosofia. Testo tedesco a fronte

Ludwig Wittgenstein

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2006

pagine: XL-87

Le osservazioni raccolte in questo volume costituiscono un insieme di riflessioni sulla natura e sul metodo della filosofia. L'immagine del lavoro del filosofo che si ricava da queste pagine è quella di un "lavoro su di sé", in cui le difficoltà da superare concernono non l'intelletto, ma la volontà e i sentimenti. La filosofia è un tentativo di resistere alle seduzioni del linguaggio, di non seguire le sue false piste, che da sempre tutti sono indottii a percorrere. La soluzione di un problema filosofico, quando la si trova, è banale. Eppure il cammino per arrivare alla soluzione non è così semplice e richiede una grammatica e soprattutto un metodo.
11,50

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