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EDIFIR: Studi di storia e documentazione storica

I cantieri pubblici dopo la peste nera. Lavoro, accountability e impatto sociale (secoli XIV-XV)

I cantieri pubblici dopo la peste nera. Lavoro, accountability e impatto sociale (secoli XIV-XV)

Libro

editore: EDIFIR

anno edizione: 2024

pagine: 223

Il volume tratta il tema del lavoro e dell'impatto sociale nei cantieri pubblici in età preindustriale, approfondendo in particolare il caso dei lavori del Trecento per il Duomo di Firenze.
25,00

Feudi fiorentini in Grecia tra XIV e XV secolo. Economia, guerra e ideali cortesi

Feudi fiorentini in Grecia tra XIV e XV secolo. Economia, guerra e ideali cortesi

Nicolò Budini Gattai

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2023

pagine: 168

Le radici della materia trattata, inutile dirlo, stanno nella grande e c'è da chiedersi quanto fortunata avventura della quarta crociata. A partire da allora, gli interessi fiorentini in Oriente avevano dato luogo a dei veri e propri piccoli "imperi" coloniali in mano ad alcune famiglie cittadine che fin dall'indomani della quarta crociata avevano guardato con crescente interesse alla Grecia, alle isole dell'Egeo e alle coste anatoliche per impiantarvi fondachi e basi commerciali ma anche per ottenervi, soprattutto con il favore veneziano o angioino, delle vere e proprie signorie. Tra tutte le famiglie che svilupparono attività di questo tipo, particolare importanza è rivestita dagli Acciaioli: il più illustre fra essi, Niccolò da Giovanna I d'Angiò insignito del titolo di Gran Siniscalco del regno di Napoli, con i proventi delle sue attività oltremare intraprese nel 1338 la costruzione della grande Certosa del Galluzzo. Amici e imparentati con gli Acciaioli, parteciparono in differente misura all'avventura fiorentina orientale anche i casati dei Buondelmonti, dei Peruzzi, dei Baroncelli. Gli Acciaioli furono anche duchi d'Atene finché, nel 1451, la città non cadde sotto il diretto dominio turco: ed è probabile che questa signoria fiorentina su Atene, per quanto negli ultimi anni poco più che nominale, abbia avuto qualche peso sul crescere di quell'ammirazione per l'antica Ellade che fu una delle basi concettuali dell'umanesimo. (dalla Prefazione di Franco Cardini)
24,00

Osservanza e partita doppia. La contabilità della Badia fiorentina nel primo Rinascimento

Osservanza e partita doppia. La contabilità della Badia fiorentina nel primo Rinascimento

Sergio Tognetti

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2023

pagine: 140

L’abbazia di S. Maria di Firenze, nota come Badia fiorentina, è uno dei monasteri più antichi e forse il più illustre della città gigliata. Le sue origini risalgono agli ultimi decenni del X secolo. Ricordata da Dante nel canto XV del Paradiso per la sua funzione di ‘orologio pubblico’ nella Firenze «sobria» e «pudica» della prima età comunale, la Badia fu coinvolta nelle principali trasformazioni architettoniche e urbanistiche a cui la città andò incontro nei secoli bassomedievali, anche per i vasti patrimoni immobiliari di cui disponeva negli spazi urbani e suburbani. Nei primi decenni del Quattrocento, essa fu uno dei luoghi privilegiati per la diffusione in Toscana dell’Osservanza monastica, grazie al lungo abbaziato di don Gomes Eanes, religioso portoghese formatosi spiritualmente negli ambienti veneti che promosse l’erezione e la decorazione di un nuovo sontuoso chiostro monastico. Al rilievo spirituale, culturale e patrimoniale del cenobio va aggiunta una peculiarità solo apparentemente minore: la Badia fu il più precoce tra i monasteri e i conventi fiorentini ad adottare la ragioneria in partita doppia per esigenze amministrative e gestionali. La disponibilità di ampia documentazione contabile prodotta subito a ridosso delle riforme di don Gomes permette di stabilire un nesso tra i principi di rigore e di ordine espressi dall’Osservanza e la trasposizione in ambienti religiosi di metodi amministrativi originatisi nel mondo dell’impresa, particolarmente vivace in una città dalla forte vocazione commerciale e manifatturiera quale era all’epoca Firenze. Questo volume si pone dunque all’incrocio di due culture: quella aziendale e quella monastica. Le soluzioni adottate dalla Badia e a seguire da altri luoghi pii fiorentini forniscono prospettive inconsuete per valutare ruolo e peso dei saperi tecnici nelle società di antico regime.
24,00

Cultura e potere nell'età dell'Umanesimo. Percorsi storiografici in onore di Riccardo Fubini

Cultura e potere nell'età dell'Umanesimo. Percorsi storiografici in onore di Riccardo Fubini

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2022

pagine: 120

Il volume raccoglie gli atti della giornata di studi organizzata dall’Accademia Toscana di Scienze e Lettere “La Colombaria” di Firenze il 15 marzo 2021 in onore di un suo membro illustre, Riccardo Fubini. Nell’occasione, il ricordo della multiforme attività di ricerca dello studioso si è allargato a una serie di approfondimenti sulle problematiche storiografiche più vive per la ricerca storica sull’età dell’Umanesimo. La diplomazia, la comunicazione politica tra città e corti principesche, i legami tra cultura giuridica e vita delle istituzioni, la rappresentazione dell’arte, l’eredità rinascimentale fino al cuore della cultura politica settecentesca, il ruolo complesso e fondamentale della cultura ebraica sono tutti temi a cui Fubini ha dato un contributo decisivo, e dei quali gli autori di questo volume tracciano un bilancio denso di prospettive per la ricerca dei prossimi anni. Lorenzo Tanzini è professore associato di Storia medievale all’Università di Cagliari. Studioso di storia delle istituzioni e della cultura nell’Italia tardomedievale, ha pubblicato recentemente i volumi A consiglio. La vita politica nell’Italia dei comuni (Roma-Bari, 2014), 1345. La bancarotta di Firenze (Roma, 2018) e Una Chiesa a giudizio. Tribunali vescovili nella Toscana del Trecento (Roma, 2020), oltre a curare la raccolta di saggi Il laboratorio del Rinascimento. Studi di storia e cultura per Riccardo Fubini (Firenze, 2015).
24,00

Momenti di carità sociale in età moderna

Momenti di carità sociale in età moderna

Maria Fubini Leuzzi

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2021

pagine: 290

Il volume raccoglie saggi di indagine storica e archivistica su alcune forme di carità e assistenza in età moderna. Si tratta di considerazioni e descrizioni di uomini di pensiero, storici, apologeti, viaggiatori. A queste si aggiungono indagini archivistiche sul governo dell'Ospedale degli Innocenti e sui problemi educativi e sociali riguardanti specialmente le ospiti femminili. La ricerca ,basata soprattutto sulla documentazione fornita dagli archivi fiorentini, si estende anche alla congregazione dei Buon Uomini di San Martino e alle iniziative attraverso i secoli dei granduchi Medici per favorire il matrimonio, ciò ha dato l'occasione per reperire dati demografici significativi nella Toscana del XVII-XVIII secolo. È parso opportuno in quest'ottica analizzare il sinodo fiorentino del 1517 che particolarmente si sofferma sulla disciplina cattolica del matrimonio, evidente richiamo all'ordinamento sociale della popolazione. Conclude il volume l'analisi dello scritto di Ludovico Antonio Muratori sulla carità cristiana. L'insieme delle ricerche delinea la precisa iniziativa dello stato moderno a intervenire nel complesso delle organizzazioni che si occupano dell'assistenza ai bisognosi nell'evidente necessità di governo di una società sempre più complessa.
22,00

Comentario della vita di messere Giannozzo Manetti

Comentario della vita di messere Giannozzo Manetti

Vespasiano da Bisticci

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2019

pagine: 310

Vespasiano da Bisticci (1422-1498), noto editore e commerciante di manoscritti, dopo aver cessato la propria attività libraria nel 1479, si dedicò alla scrittura di biografie di personaggi eminenti del suo tempo, le cosidette Vite. Tra di esse si distingue quella di Giannozzo Manetti (1396-1459) intitolata Comentario della vita di messere Giannozo Manetti e tramandata in sei manoscritti diversi. Qui se ne propone una nuova edizione critica corredata di commenti storico-culturali e di una introduzione che mette in rilievo aspetti inediti sull'autore e sull'opera. Sollevando alcune questioni, quali: perché e quando Vespasiano avrebbe composto il Comentario della vita di messere Giannozo Manetti e quale risonanza ebbe all'epoca, l'autrice formula l'ipotesi che l'opera, intesa come un mezzo di diffusione pubblicistica, sia stata redatta nella stagione politica successiva alla congiura dei Pazzi per mettere in cattiva luce il regime vigente.
22,00

Post Fata Resurgo. Vicenda bellica e ricostruzione del Museo Campano di Capua (1940-1956). Una documentazione storica

Post Fata Resurgo. Vicenda bellica e ricostruzione del Museo Campano di Capua (1940-1956). Una documentazione storica

Giuseppe Angelone

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2017

pagine: 127

Il volume analizza la storia del Museo Provinciale Campano di Capua nel periodo compreso tra il 1940 ed il 1956, caratterizzata dalla messa in sicurezza delle collezioni in vista di un nuovo conflitto, dalla distruzione causata dal bombardamento del 9 settembre 1943, e dalla lunga e faticosa ricostruzione. Alla base della ricerca è il carteggio, conservato nell'archivio del museo, tra il direttore Luigi Garofano ed il grande archeologo Amedeo Maiuri, relativo alle direttive per la protezione in situ delle raccolte, al recupero dalle macerie, al restauro e al riallestimento postbellico. Prefazione di Gianluca Vitagliano.
22,00

Società e finanza a Padova all'avvento della dominazione veneziana (1405-1509). L'archivio della famiglia Lion

Società e finanza a Padova all'avvento della dominazione veneziana (1405-1509). L'archivio della famiglia Lion

Ornella Tommasi

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2016

pagine: 180

Tema del volume è una storia del credito e della finanza a Padova tra fine Trecento e inizi del Cinquecento condotta sull'archivio della famiglia padovana dei Lion, conservato nell'Archivio di Stato di Padova. La storia economica si lega alla documentazione di una famiglia, che, particolarmente attraverso un banco di cambio ("statio de cambio"), fu fra i principali finanziatori della Signoria dei Da Carrara. All'avvento della dominazione veneziana (1405), i Lion rafforzano la posizione, mediante la partecipazione alle esazioni fiscali, essi formarono una vera e propria banca di finanziamento, connessa ad altre consimili compagnie, anche extra-cittadine, fra cui il ramo padovano dei Borromei, quello degli Alberti e di Palla Strozzi, nonché i veneziani Soranzo e Priuli. Importante fu il legame parentale stretto con il capitano di Venezia, Erasmo Gattamelata ed i suoi eredi, stabiliti a Padova. I Lion ebbero inoltre rapporti con le compagnie prestatrici ebraiche condotte dal Comune. Per questo, il Monte di Pietà, pur decretato fin dal 1469, dovette attendere per essere attivato fino al 1491, grazie all'azione del vescovo Pietro Barozzi. Non ci sorprendiamo nel trovare ancora una volta i Lion — già presenti nella gestione di enti caritativi — in posizione di controllo, almeno nei suoi principi - di tale nuovo organo ad un tempo di prestito assistenziale e di deposito della ricchezza cittadina.
20,00

Predicatori, artisti e santi nella Toscana del Rinascimento

Predicatori, artisti e santi nella Toscana del Rinascimento

Nirit Ben-Aryeh Debby

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2015

pagine: 237

Questa raccolta di saggi mostra la ricchezza di nuove informazioni, che le immagini e i sermoni possono offrire quando si usa un metodo d'approccio interdisciplinare, unendo studi sull'arte e sulla predicazione. I vari saggi analizzano la relazione tra predicazióne e arie, studiando nel dettaglio l'uso delle opere d'arte nella predicazione, il culto dei santi nelle immagini e nei sermoni, e l'importanza dei pulpiti in quanto monumenti architettonici e scene per la predicazione popolare. L'autrice adotta un approccio interdisciplinare al soggetto, unendo la storia dell'arte, l'analisi storica e gli studi sui sermoni, esaminando così la questione della committenza, delle forme, dei riti e il significato spirituale e simbolico della tradizione omiletica e visiva, nella Toscana del tardo medioevo e dell'era moderna.
22,00

La congiura dei Pazzi: i documenti del conflitto fra Lorenzo de' Medi ci e Sisto IV. Le bolle di scomunica, la «Florentina synodus», e la «Dissentio» insorta...

La congiura dei Pazzi: i documenti del conflitto fra Lorenzo de' Medi ci e Sisto IV. Le bolle di scomunica, la «Florentina synodus», e la «Dissentio» insorta...

Tobias Daniels

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2014

pagine: 206

Il libro ripropone in edizione critica e commentata alcuni fra i testi chiave della guerra letteraria seguita alla congiura dei Pazzi nel 1478. A partire dalle bolle con cui papa Sisto IV scomunicò Lorenzo de' Medici nel mese di giugno, è analizzata la strategia politica adottata allora dal Magnifico. Con l'esercito pontificio-napoletano alle porte, Lorenzo pensò alla convocazione del Concilio generale, secondo la tradizione del conciliarismo antipapale, che percorre il secolo XV. Egli invocò per questo l'intervento del re di Francia, nell'intento di organizzare il Concilio che avrebbe deposto il pontefice coinvolto nella congiura. A tale scopo, il Magnifico affidò al suo antico precettore Gentile Becchi, vescovo di Arezzo, la redazione di un simulato atto di accusa del clero toscano contro il pontefice indegno, la famosa "Florentina Synodus". Le circostanze d'elaborazione, le argomentazioni giuridico-dottrinali e le finalità di questa 'appellatio' sono ricostruite nel contesto del conflitto fra il movimento conciliare e l'emergente assolutismo pontificio. Come qui si dimostra, Sisto IV commissionò la risposta al prefetto della Biblioteca Apostolica, l'umanista Bartolomeo Sacchi. Delegittimando il movimento conciliare, e opponendovi precisamente i principi della monarchia papale, il pamphlet "Dissentio inter Sanctissimum dominum nostrum Papam et Florentinos suborta", si rivela il testo di riferimento per l'affresco della "punizione di Core", commissionato dal Papa a Sandro Botticelli.
18,00

All'indomani del grande scisma di Occidente. Jean Le Fevre canonista al servizio dei Valois e il trattato «De Planctu Bonorum» in risposta a Giovanni da Legnano

All'indomani del grande scisma di Occidente. Jean Le Fevre canonista al servizio dei Valois e il trattato «De Planctu Bonorum» in risposta a Giovanni da Legnano

Alessandro Fabbri

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2013

pagine: 317

Il trattato "De planctu bonorum" fu scritto nel 1379 dall'abate francese Jean Le Fèvre per sostenere la canonicità dell'elezione di Clemente VII, il papa eletto dai cardinali francesi che avevano sconfessato l'elezione di Urbano VI, così dando inizio al Grande Scisma d'Occidente. Le Fèvre ebbe tuttavia un obiettivo specifico: il De fletu Ecclesìe, opera di Giovanni da Legnano, fautore di Urbano VI. Con questo lavoro l'autore ricostruisce il contesto storico entro cui i due giuristi avversari si mossero, le loro vite e carriere, le fasi dello Scisma nel suo divenire e soprattutto la struttura ed il contenuto del De planctu honorum, ossia le riflessioni e argomentazioni adottate da Le Fèvre per far trionfare le ragioni del suo papa sul piano giuridico, ma per scopi eminentemente politici. Le Fèvre infatti fu anche uno "statista", un diplomatico, un servitore della Corona di Francia e della dinastia dei Valois: un prelato di formazione culturale scolastica, ma che seppe destreggiarsi abilmente in un mondo attraversato da profondi ed irreversibili mutamenti politici, sociali e culturali. In appendice è riportata un'edizione del "De planctu bonorum", rimasto fino ad oggi inedito.
22,00

Scritture e governo dello Stato a Firenze nel Rinascimento. Cancellieri, ufficiali, archivi

Scritture e governo dello Stato a Firenze nel Rinascimento. Cancellieri, ufficiali, archivi

Francesca Klein

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2013

pagine: 317

Tra il Tre ed il Cinquecento la parabola delle vicende politiche fiorentine fu segnata dalla lunga durata delle forme "repubblicane". Ma in profondità ampie cesure e grandi mutamenti intervennero a riconfigurare la città nel suo divenire stato territoriale. Nel chiuso del Palazzo, oppure "al campo", un complesso apparato di professionisti della documentazione scritta, esperti di diritto e di oratoria, accompagnò il consolidamento dello spazio politico che Firenze riuscì a conquistarsi tra le potenze della penisola italiana. I saggi qui raccolti tratteggiano il profilo individuale, le appartenenze, lo statuto professionale e le pratiche di scrittura di notai, ufficiali, segretari della "cancelleria fiorentina". Collocate in una posizione intermedia tra auctoritates emergenti e società corporata, tra governanti e governati, queste figure furono protagoniste vivaci e consapevoli del diverso assestarsi della costituzione fiorentina nel "Rinascimento". I "cancellieri", attraverso un dinamico uso del sapere giuridico, della comunicazione e delle scritture documentarie, contribuirono a dare una forma pubblicamente riconosciuta ad una realtà politica in corso di svolgimento e ridefinizione.
22,00

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