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Accademia University Press

A lonely road. Collective reflections on political solitude
13,00

Men and bears: morphology of the wild

Men and bears: morphology of the wild

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 304

19,00

Forme e metamorfosi della rappresentanza politica 1848 1948 1968

Forme e metamorfosi della rappresentanza politica 1848 1948 1968

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 376

Nei percorsi del mondo moderno e contemporaneo le discussioni sulla rappresentanza, sui suoi vantaggi e sui suoi limiti, sono divenuti punti focali nello sviluppo dei sistemi democratici. In questo volume si ricostruiscono i contesti sociali, politici e culturali di tre fasi storiche particolarmente emblematiche in tale itinerario: il 1848, epoca di discussioni sulla rappresentanza, che modellano ipotesi di nuove statualità; il 1948, quando nei paesi europei e in Italia si ricercano nuove soluzioni istituzionali che fanno balzare in primo piano le differenze tra le culture politiche; il 1968, nel momento in cui contestazione e controcultura mettono radicalmente in discussione rappresentanza, democrazia e la politica stessa.
24,00

La figura di Gaudenzio Ferrari nella storiografia artistica ottocentesca: le ricerche di Gaudenzio Bordiga e le stampe di traduzione di Silvestro Pianazzi

La figura di Gaudenzio Ferrari nella storiografia artistica ottocentesca: le ricerche di Gaudenzio Bordiga e le stampe di traduzione di Silvestro Pianazzi

Simone Amerigo

Libro: Copertina morbida

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 448

Nel 1821 il valsesiano Gaudenzio Bordiga pubblica la prima monografia moderna su Gaudenzio Ferrari dal titolo Notizie intorno alle opere di Gaudenzio Ferrari pittore e plasticatore. Nel 1835 lo stesso Bordiga e il conterraneo Silvestro Pianazzi danno alle stampe il primo fascicolo de Le opere del pittore e plasticatore Gaudenzio Ferrari, lavoro rimasto incompiuto nel 1846 che può essere inteso come l'edizione illustrata della monografia del 1821. Attraverso l'analisi di questi due testi, il volume mira a ricostruire il contesto culturale che a inizio Ottocento riporta all'attenzione del dibattito critico le scuole piemontesi e lombarde del Rinascimento, trovando in Gaudenzio Ferrari uno dei maestri di riferimento, degno di entrare nel canone della storia dell'arte italiana del suo tempo. Si tratta di uno snodo fondamentale negli studi gaudenziani: tutti gli autori che successivamente si sono occupati del Ferrari, tra XIX e XX secolo, hanno infatti dovuto fare i conti con i testi di Bordiga e le incisioni di Pianazzi.
29,00

Il Grande Inquisitore. Interpretazioni nel pensiero russo

Il Grande Inquisitore. Interpretazioni nel pensiero russo

Libro: Copertina morbida

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 304

Le pagine dedicate da Dostoevskij al confronto tra il Grande Inquisitore e Cristo ne I fratelli Karamazov suscitano ancor oggi considerazioni e dibattiti. Nella cultura russa la Leggenda, come fu presto chiamata, divenne un tema portante della discussione etico-politica e filosofico-religiosa fin dagli anni '90 dell'Ottocento, sensibile alle vicende e alle trasformazioni del periodo. L'antologia, che raccoglie testi per lo più tradotti in italiano per la prima volta, intende tracciare un percorso nelle riflessioni sulla Leggenda del Grande Inquisitore maturate nella cultura russa tra il 1902 e il 1933, attraversando l'impegno politico di inizio secolo, la rivoluzione mancata del 1905 e la crisi conseguente dell'intelligencija, il successo rivoluzionario del 1917 e l'affermazione del potere bolscevico, la crisi europea dei primi anni '30. Le riflessioni dei commentatori illuminano aspetti diversi del discorso di Dostoevskij, ma il tema comune della Leggenda permette di disegnare un interessante confronto sul rapporto tra intellettuali e potere.
24,00

Intagli rococò. Professionalità ed elaborazione del gusto negli interni del Palazzo Reale di Torino

Intagli rococò. Professionalità ed elaborazione del gusto negli interni del Palazzo Reale di Torino

Aurora Laurenti

Libro: Libro in brossura

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 284

Torino, 1720-1760 circa. Sotto la guida degli architetti Filippo Juvarra prima, e Benedetto Alfieri poi, il Palazzo Reale dei Savoia è al centro di un impegnativo programma di rinnovamento decorativo. La monumentale magnificenza seicentesca cede il passo a una progettazione attenta alla funzione degli ambienti e alla seduzione dell'ornato. I cantieri di allestimento, inaugurati da Vittorio Amedeo II per il matrimonio del figlio, sono poi ampiamente promossi dallo stesso Carlo Emanuele III, cui si deve la programmatica volontà di rimodellare quasi interamente gli interni del palazzo.È questo il contesto all'interno del quale si muove la straordinaria, quanto poco nota, attività degli intagliatori in legno nel Palazzo Reale di Torino. Sessanta artisti della decorazione - di cui emergono ora i nomi e le competenze professionali - risposero a quella richiesta di rinnovamento, attribuendo una precisa riconoscibilità alla fortunata stagione del rococò a Torino. L'incontro tra la fortunata conservazione delle decorazioni e la ricchezza dei documenti d'archivio ha indirizzato questa ricerca, consentendo di rilevare il ruolo di alcuni brillanti intagliatori nella definizione della cornice ambientale in cui si svolgeva la vita di corte. Lo spoglio delle fonti ha così sollecitato e guidato l'indagine su alcune questioni che risultano centrali per lo studio del design d'epoca moderna: attraverso quali processi si progetta e realizza un ornamento? Chi si assume la responsabilità della sua elaborazione? Che cosa significa, nel Piemonte della prima metà del Settecento, ricercare un preciso «effetto dell'intaglio ed il vero gusto» di una decorazione?
24,00

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

Felisa Bermejo Calleja

Libro: Libro in brossura

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 128

Questo lavoro, organizzato su criteri contrastivi spagnolo-italiano, intende essere un nuovo contributo allo studio dell'infinito nelle subordinate sostantive, non disgiunto dalla correlativa analisi dei modi verbali indicativo e congiuntivo. Si è partiti dalla necessità di una descrizione esaustiva dell'infinito nelle subordinate sostantive spagnole, dedicando tre capitoli alla sua analisi e descrizione. I dati che ne sono risultati appaiono di grande interesse, perché l'uso dell'infinito in spagnolo è molto diverso rispetto all'italiano. Per i valori attribuiti all'indicativo e al congiuntivo nelle proposizioni sostantive, questo lavoro offre la descrizione dei diversi valori semantici e pragmatici associati a determinate condizioni sintattiche, quali la assenza o presenza dell'operatore negativo nel predicato principale (Vs indicativo~congiuntivo) o della coreferenza (Vs infinito-finito). Il criterio contrastivo è servito come principio organizzativo essenziale per la descrizione dei fenomeni linguistici, profilando un quadro capace di integrare le altre risorse o strategie contrastive (commenti, traduzioni di esempi, ecc.).
11,00

Cervantes e Pirandello: un dialogo metanarrativo

Cervantes e Pirandello: un dialogo metanarrativo

Carlo Basso

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 136

«In un'oscura e rovinosa carcere della Mancha, nasce il Don Quijote. Ma era già nato prima il vero Don Quijote: era nato in Alcalá de Henares nel 1547. Non s'era ancora riconosciuto, non s'era veduto ancor bene: aveva creduto di combattere contro i giganti e di avere in capo l'elmo di Mambrino. Lì, nell'oscura carcere della Mancha, egli si riconosce, egli si vede finalmente; si accorge che i giganti eran molini a vento e l'elmo di Mambrino un vil piatto da barbiere. Si vede, e ride di sé stesso». Così Luigi Pirandello ricostruisce ne L'umorismo la genesi del Don Quijote di Miguel de Cervantes, il quale assurge a modello fondante della poetica dello scrittore siciliano, meritevole di aver portato, per la prima volta nella letteratura, il «sentimento del contrario», l'umorismo. La lettura pirandelliana risente della ricezione romantica e idealista del capolavoro cervantino, tuttavia le meravigliose parole con le quali Pirandello mette sotto la sua lente d'ingrandimento Cervantes producono due effetti distinti ma complementari. Da un lato ci autorizzano a leggere l'intera produzione dell'autore siciliano sotto la luce di quella di Cervantes e, dall'altro lato e con le dovute cautele, ci permettono di rileggere Cervantes attraverso nuove prospettive, secondo la massima di Jorge Luis Borges per cui ogni autore crea i propri precursori. Il denominatore comune risiede nel fenomeno della metanarratività, che caratterizza e rende peculiari le strutture narrative e il sistema dei personaggi dei due autori. C'è tanto donchisciottismo nei personaggi pirandelliani quanto pirandellismo nelle costruzioni narrative cervantine.
15,00

In un mondo indipendente da noi. Dalla ontologia alla deontologia pubblica nella filosofia di John Searle

In un mondo indipendente da noi. Dalla ontologia alla deontologia pubblica nella filosofia di John Searle

Federico Valgimigli

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 176

Il presente volume intende proporre un'esposizione complessiva e chiara del pensiero di uno dei principali filosofi statunitensi contemporanei, John Searle. Nello specifico, attraverso l'analisi delle sue principali opere, si è indagata la particolare relazione intercorrente, all'interno della filosofia searliana, tra ontologia ed epistemologia: in questo modo è stato possibile mettere in luce la coerenza del pensiero di Searle, il quale non offre soluzioni metafisiche trascendenti ai problemi filosofici (siano classici come l'esistenza di una realtà indipendente, o più recenti come l'attenzione verso lo sviluppo di un'ontologia sociale) ma al contrario ha da sempre ricercato una risposta unitaria - sebbene non per questo totalizzante - ai fenomeni di questo mondo. Come Searle ama ripetere, noi non abitiamo in tre, quattro o diciassette mondi, ma solo in uno: dunque è in questa sola realtà che andrà ricercata, e sarà possibile trovare, ogni risposta ai nostri interrogativi filosofici. Dall'analisi di quella parte di realtà da noi indipendente (le montagne, la legge di gravità, i fiumi etc.) si può giungere - attraversando la filosofia del linguaggio e della mente - a quella straordinaria architettura di strutture simboliche che è la nostra società: dall'ontologia alla deontologia pubblica, l'opera searliana viene qui esposta nella sua intrinseca unitarietà.
17,50

«Sicut scriptum est». La parola scritta e i suoi molteplici valori nel millennio medievale

«Sicut scriptum est». La parola scritta e i suoi molteplici valori nel millennio medievale

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 176

Da sempre gli storici si sono interrogati sugli svariati valori della parola scritta, evidenziando le funzioni sacrali, economico-contabili, giuridiche, politiche, che questa forma di comunicazione ha assunto nel corso delle diverse epoche.Il convegno «Sicut scriptum est» si è proposto di indagare alcune di queste piste di ricerca, limitando il "campo da gioco" al millennio medievale: un tempo di decisive (e spesso sottovalutate) trasformazioni nella fruizione e nella ricezione dei testi scritti. L'attenzione si è rivolta in particolare a tre filoni di indagine: parola scritta e realtà; parola scritta e oralità; la riflessione sulla parola. Gli interventi dei nove autori (tutti giovani ricercatori provenienti dalle varie Università italiane) declinano queste tematiche su un ampio ventaglio cronologico, territoriale e documentario. Si spazia dalle epigrafi (Nastasi) alle fonti epistolari (Cò, Camesasca), dai diplomi e dai registri (Manarini, Paganelli, Serci) alle fonti narrative (Tasca, Pacia); dalla penisola italiana alle aree francese e iberica; al VI secolo agli albori del Rinascimento.Ne scaturisce un mosaico vivace e composito, rappresentativo di alcune delle principali piste di ricerca su cui i giovani medievisti italiani si stanno avviando rispetto al tema della «parola scritta».
14,00

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