De Bastiani

"Sono fotograficamente troppo pigro per alzarmi prima dell'alba, andare tra le colline di Valdobbiadene, oppure in Pian Cansiglio, o lungo le rive del Piave a cercare lo scatto con la giusta nebbiolina, l'ideale luce dell'alba o del tramonto, l'inquadratura a lungo sognata e studiata. Preferisco rimanere con i piedi per terra (intendo sotto le coperte) ì, accontentarmi di ciò che raccolgo mentre vivo quotidianamente, mentre vado per vie e calli, per capi e colline o montagne e, casualmente, trovo immagini da fermare, soggetti misteriosi da scoprire, particolari atmosfere da portare a casa."

Già dalle prime pagine l'autore presenta un romanzo dove trionfano l'amore, l'amicizia e l'altruismo. Due giovani tedeschi si recano in gita in Polonia con le biciclette. Doveva essere una semplice vacanza, ma a Kutno uno di loro conosce per la prima volta l'amore con una ragazza polacca. Entrato a far parte dell'esercito tedesco non ha più la possibilità di rivederla. Divenuto colonnello prende parte all'invasione e il destino lo assegna come comandante proprio in quella città. Vorrebbe rivederla, ma è sconvolto dal pensiero di presentarsi in veste di nemico. Il credo cattolico modera il suo comportamento come occupante e si trova, suo malgrado a suscitare l'odio di un capitano che si ripromette di vendicarsi. Nella cornice della II guerra mondiale, tutta la storia è incentrata sul suo amore per la bella polacca, riuscirà a rivederla?

"[...] Mi misi a correre verso il fiume perché sapevo che là mia moglie trovava i mirtilli più grossi. Arrivato nei pressi dell'acqua, sopra un masso vidi il piccolo impermeabile rosso della mia dolce bambina e poco più in là, nella sabbia, grosse macchie di sangue tra i mirtilli sparsi e il cestino di salice che Maka stessa aveva intrecciato. Allora capii quello che era successo: Luna e Makawee erano stare assalite da un orso. [...]"

Io non posso muovermi, neanche grattarmi, è per questo che gli animali si sentono tranquilli con me. L'immobilità è fonte di ispirazione: sono io forse più simile ad un albero che ad un animale? Quando tutte le persone di cui avevo bisogno, come dottori, assistenti e quant'altro, mi creavano problemi invece di risolverli, mi facevo accompagnare in un prato o in un bosco e mi facevo lasciare lì da solo con me stesso, insieme alla natura. Era una sensazione straordinaria, stavo così bene che tutti i miei problemi sparivano, compresi i dottori. La mente si liverava dalla zavorra della routine quotidiana e cominciava a volare verso lidi sconosciuti. Cominciavo a sentirmi come gli alberi che mi circondavano.