Di Nicolò Edizioni

L’opera nasce dalla volontà e dal desiderio di raccogliere alcuni appunti, presi fin dalla giovane età, che ripercorrono le diverse fasi della vita e farli conoscere a chi verrà dopo. L’autore racconta e testimonia realisticamente la vita vissuta, le sfide affrontate e i traguardi raggiunti in tutte le sue sfumature. Descrive le situazioni ambientali, i personaggi, i ricordi, gli eventi, le persone e le cose del tempo passato fino ad arrivare a quelli di oggi.

In Parole di carta l'autrice, Rita Caramma, narra della bellezza degli innamorati, con le loro promesse, il tempo che svanisce e gli occhi che guardano lontano "quasi a voler dimenticare che il presente è sempre il tempo da considerare". Parla del freddo lasciato dall'assenza, della conta dei "se" e dei "ma" che gli anni, con il loro passare, si portano dietro. In Parole di cartone i versi si fanno più pesanti e spessi: urgono nell'autrice la denuncia e la riflessione che segnano la via del riscatto che alberga in ogni cuore di Donna e di ogni essere vivente violato.

Al giorno d'oggi dove il contenuto finale, la scheda, o l'informazione tout court è a portata di click questo libro vuole far chiarezza partendo dalle basi, ponendo attenzione più al come che al cosa, ponendo attenzione appunto al Metodo. In queste righe quindi vi è l'analisi di idee e e protocolli che hanno reso famoso Fit In grazie ai quali è stato possibile nel corso degli anni raggiungere gli obiettivi preposti con centinaia di clienti al fine di divulgare metodiche vincenti e portare al livello successivo lo stato attuale del Fitness.

Quando "noi" eravamo bambini il dialetto legava ad una appartenenza sociale, non andava usato. Ancor di più perché mia madre, insegnante per dedizione, non avrebbe tollerato e aveva escluso dal nostro verbo persino la più banale ed ironica delle parole siciliane. Piano piano, quel mare che assediava, prese a rumoreggiare alle mie orecchie con la sua musicalità, l'efficacia, l'allegria della comunicazione. Le espressioni fatte, le barzellette, lo slang delle intese hanno fatto il resto, aprendomi quel mondo. Scrivere qualcosa in siciliano è diventato il gioco: una parola, due, a costruire quel gioco. Non è stato semplice, è stato un viaggio, una continua scoperta. Un gioco, un altro gioco, un pezzettino di cuore, di creazione, Minuzzoli per ogni giorno che hanno fatto un intero consistente, pieno di sireni, santi e paladini, di vita culurata, di ciauru d'a sustanza.

Ricordiamo in questa giornata di studio il Servo di Dio Mons. Francesco Fasola, nato a Maggiora (Novara) il 23 febbraio 1898 e morto a Novara il 1° luglio 1988. La causa di beatificazione e canonizzazione nella sua fase diocesana vede l'impegno di ciascuno di noi, affinché poniamo solide basi perché la santità del Servo di Dio sia riconosciuta dalla Chiesa e proposta alla venerazione del popolo santo di Dio in tutte le sue componenti.Siamo depositari di una responsabilità gravosa.

“Si piange ma si ride anche molto, in questo libro: soltanto chi guarda la morte in faccia sa veramente ridere e far ridere, sa usare il buonumore come condivisione, àncora di salvezza”.

Nella felice ricorrenza del 450 anniversario dell'istituzione della confraternita messinese di Santa Maria di Portosalvo dei Marinai, nell'anno 2015, il rettore della chiesa omonima, monsignor Eugenio Foti, ha voluto pubblicare, a firma di Roberto Romeo, un opuscolo contenente il commento teologico della bela tela di Santa Maria di Portosalvo oggi custodita nella chiesa a lei dedicata sulla riviera nord della città dello Stretto.

Quella grande "azzurrità" mi diede l'entusiasmo e la forza di uscire da quel guscio sicuro che mi aveva custodita con amore, preservandomi da ogni male.

Le elezioni politiche del 2018 hanno, infatti, certificato la fine del bipolarismo italiano, nato nel 1994, e il ritorno alla democrazia parlamentare, dopo l'illusione ottica della democrazia del maggioritario. Una democrazia parlamentare diversa, tuttavia, da quella che abbiamo conosciuto nella cosiddetta "Prima Repubblica", perché priva dei partiti politici, sostituiti da comitati elettorali guidati da leader più o meno carismatici e longevi. Trovo in questo libro un'analisi non banale della nostra città, della sua crisi, delle sue buone e delle sue cattive abitudini. E trovo anche molti spunti di riflessione che spero i lettori apprezzeranno. Non sta a me giudicare l'operato di chi ha guidato Messina negli ultimi anni. Non ne ho voglia né titolo.

Il metodo propone un sistematico approccio al sonoro con parodie su testi sconosciuti per facilitare e memorizzare i personaggi, i luoghi e le situazioni, i racconti dei viaggi immaginari, la costruzione di accessori, la drammatizzazione, l'esperienza diretta e la verifica nel quadernone di ricerche personalizzato.

Charlie Beach è una spiaggia incastonata tra due promontori, situata in una piccola area della costa jonica messinese, S. Teresa di Riva. Ma è anche il luogo dell'addio, in cui i soldati, ormai feriti e stremati, salutano per sempre le sponde siciliane, dopo 38 lunghissimi giorni di lotta, tra lacrime e preghiere. Charlie Beach è un viaggio indietro nel tempo di 77 anni che si svolge nell'arco di cinque mesi. Charlie Beach è dunque l'ultima tappa per gli eserciti che sono pronti a lasciare l'isola alla volta delle coste calabresi. E mentre per noi siciliani la guerra è ormai giunta al termine, per i soldati è solo l'inizio di altre ardue battaglie.

"La storia racconta anche il futuro" connette definizioni e significati nel loro senso autentico. Non è un inno intriso di nostalgia ma il racconto di una sequenza evolutiva che segue le lancette della storia. La forza del sistema CNA risiede nella sua struttura capillare, presupposto di un patrimonio condiviso, alimentato da sensibilità e culture diverse ed eterogenee ma sono stati gli ingredienti essenziali per riuscire a leggere le trasformazioni politiche, economiche e sociali. Il lettore potrà apprezzare due protagonisti di un viaggio tra il passato e il futuro, due tempi che hanno più evidenza del presente e che più ci descrivono: la Sicilia e la CNA. Senza la Sicilia la CNA sarebbe diversa, meno ricca di intelligenze brillanti capaci di interpretare la realtà, intercettare bisogni e domande. Il lungo rapporto tra la CNA siciliana e il Nazionale è stato costruttivo e schietto e si è consolidato attraverso il confronto costante, una relazione sana, cementata dall'orizzonte dell'interesse comune nella tutela e valorizzazione del mondo artigiano" (dalla prefazione di Sergio Silvestrini, Segretario Generale CNA)