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“Il bambino chiese una matita per scrivere e andare dappertutto”

"Solitamente si scrivono poesie ispirate da scene familiari, da tramonti spettacolari oppure da incontri con persone speciali o ancora da passeggiate in campagna o tra i vicoli del paese. Si buttano giù delle rime a volte di getto, a volte pensate con la mente e col cuore. In questo libro invece il processo è avvenuto al contrario. Le poesie di Caterina Andriola mi hanno riportato alla mente persone, luoghi, paesaggi vicini e lontani, oggetti a me cari che nel corso degli anni ho fotografato e conservato gelosamente."

1875, Londra. In una notte di settembre il piccolo Tyler Bennett assiste al brutale assassinio dei suoi genitori, ma ben presto si accorgerà che non sono i soli: nel giro di sei mesi, diversi membri illustri della borghesia londinese sono stati ritrovati morti, lanciando i familiari e l’opinione pubblica nello sgomento. Vent’anni dopo, il ragazzo è pronto a scoprire la verità, con chi come lui non può dimenticare il passato. Le domande sono molte e il tempo è poco. Chi ha commesso quelle atrocità sa di essere cercato e non ha paura di contrattaccare. Ha occhi e orecchie ovunque e aspetta solo di fare la sua mossa. Nessuno di loro sarà libero dalla morsa dello squalo. La Blue Riot è pronta a riceverli e il prezzo della libertà è tinto di rosso.

Due giovani sposi e il loro cane di taglia media, vengono uccisi nel loro appartamento. Il commissario Scitter raccoglie indizi e formula ipotesi con la sua peculiare tecnica: metodo e pignoleria. Dopo svariate ricerche e interrogatori desume chi sia il colpevole, ne ipotizza persino il movente, ma senza prove non lo può arrestare. Le indagini, a un certo punto, sembrano arenarsi. Crede, sfumi la possibilità di mettere le manette all’assassino. Si sente esausto e avvilito. Nel momento in cui tutto appare chiuso e irrisolvibile, di punto in bianco, un qualcosa che sta sottocoperta, si muove, e punta il dito verso una persona diversa da quella da lui pensata. Una prova la incastra. Il quadro ideale che aveva immaginato e ancora immagina resta incompiuto. Non demorde. Continua a indagare senza sosta. Le cose, come sa bene, non sono mai come appaiono.

La democrazia di domani sarà semplice materiale da contrabbando? Che effetti avrà lo studio su un androide senziente? È etico colonizzare un pianeta eradicandone le razze autoctone? L'amore represso può restare quiescente in un comune laptop? Sarà sufficiente un'esecuzione mirata per respingere fortissimi alieni invasori? Umani nullatenenti possono decadere a semplici cavie da laboratorio? La Blitzkrieg tanto cara ai nazisti funzionerà anche su scala interstellare? Un ingenuo giovanotto gaudente saprà gestire al meglio il primo contatto? Che ci fa un mediocre autore di casa nostra nel bel mezzo di una guerra aliena?

Roma, inizi anni 2000. Sara, giovane ragazza nata in un piccolo paese della Calabria, si trasferisce, grazie a un lavoro come sarta costumista in un piccolo teatro della capitale. Il primo giorno di lavoro, nonostante l'accoglienza poco calorosa del direttore, la ragazza si mette subito al lavoro, insieme a altre due sarte Tina e Ale. Durante i provini per l'assegnazione delle parti dello spettacolo, una versione rivisitata di Romeo e Giulietta, Sara, incuriosita, si reca dietro le quinte e lì, viene catturata da Yari.

S.N. sono le iniziali di un uomo qualsiasi, calato dentro le 24 ore di una giornata come chissà quante altre per ciascuno di noi, dentro il deserto umano della grande metropoli estiva che tutti possono riconoscere, benché non la si nomini mai espressamente. La sua storia, preannunciata da torbidi sogni e un risveglio confuso, contiene la coscienza di una strana "missione" che egli sente di dover intraprendere, dentro "un arido giorno di ferie mancate". Incontro dopo incontro, quella specie di sciarada che si va componendo viene a svelare il suo messaggio. Si compie un vero transito dall'uomo vecchio insignificante, negletto e disperato, verso un inedito "uomo nuovo" che le tendenze e le mode letterarie predominanti certo non contemplano.

Il filo conduttore di questo libro è l'amore e gli stati d'animo relativi alle sue conseguenze. Amori agognati e relative pene, tormentati o felici, finiti o impossibili, desideri e attese struggenti. Un crogiolo di sentimenti, emotività, passioni, nostalgia, malinconia. “Allora le nuvole piangono quando si rendono conto che non sapranno mai cos'è l'amore”. “Chissà quante baratterebbero volentieri il loro pezzo di cielo per qualche fremito del cuore”. Questa antologia è un viaggio dentro sentimenti profondi, un caleidoscopio di emozioni, la voglia di lottare sempre per quello in cui si crede fermamente. Accettare sempre le sfide della vita con tutte le nostre forze essendo sempre propositivi. Non prendersi troppo sul serio e non essere troppo severi con se stessi perché chi ci vuole bene ci accetta cosi come siamo. Allora spendiamo la nostra vita ad amare anche se a volte ci sembra ingiusta o addirittura inutile. Solo cosi potremmo dire di aver vissuto senza rimpianti e di essere in pace con noi stessi e con il mondo. Solo dalle passioni dipende tutto il bene e il male di questa vita, diceva Cartesio. A patto che il corpo sia governato dalla mente ma ancor più dall'anima. Le emozioni e i sentimenti sono risorse individuali ma anche collettive. La cultura è ciò che li alimenta. Attraverso di essa possiamo promuovere una società empatica, rispettosa, amorevole e fondare su di essa le istituzioni, come asserisce Martha Nussbaum. Oppure costruire una società del rancore, come viene descritta quella attuale da Aldo Bonomi. Possiamo alimentare e costruire una società che accetta le diversità di genere, di orientamento sessuale, di religione o etnia come fonte di ricchezza oppure farle apparire come una minaccia. Da qui l'importanza di considerare seriamente le emozioni, i sentimenti ed ogni stato d'animo.

Chi l’ha detto che i draghi debbano essere per forza cattivi o che le principesse abbiano bisogno di essere salvate da un principe? Le “Fiabe allegre” sono dedicate alla voglia di ridere e di sognare dei bambini, alla loro sorprendente capacità di guardare oltre le apparenze.