Il Molo

“As you wish” “Ogni accadimento è straordinaria esperienza”, mi aveva detto un caro amico salutandomi prima di partire. Durante il volo quelle parole, bucando prepotenti l’oblò attraverso il quale i miei occhi scrutavano l’ignoto, mi avevano confortata, risvegliando l’energia che la preoccupazione aveva sopito. Non poteva che essere sorprendente, suggestivo, istintivo, questo nuovo mondo! Ero partita per raggiungere la “Sunny South Africa”, dove il sole risplende per circa nove ore al giorno. Andavo a vivere in Sud Africa, nazione che, anni dopo, Nelson Mandela avrebbe definito “Nazione Arcobaleno”. Ricca di materie prime, era soprattutto una terra di inesauribili bellezze naturali. Radici culturali diverse non potevano che arricchire il luogo con le loro architetture e costumi di vita. Avrei trovato un affascinante mondo in questo stato multietnico, popolato da africani, asiatici, meticci, bianchi. Come avrei reagito, come avrebbe reagito la mia anima, cosa avrei scoperto del mondo e di me?

L’opera affronta il tema dell’omosessualità. Narrazione non di tipo cattedratico né di stampo medicale, ma di riflessione dovuta. Brevi capitoli, presentati come “argomenti”, sintetici, incisivi. Indagine sulla tipologia e diffusione, dalle civiltà più remote, sino alla posizione della psicologia e della psichiatria moderne. Ci sono motivazioni palesi e occulte? È una risultanza di fattori ambientali negativi oppure è uno stato naturale non patologico? Perché l’uso ossessivo di terminologia esterofila? In una convivenza omosessuale, chi dà che cosa a chi? Fine delle millenarie, ataviche organizzazioni eterosessuali? Figli e figliolanza (dalla “adozione mirata” della passate civiltà all’attuale “creazione e compravendita” di esseri umani senza diritto di parola): nuova accezione dell’amore, generosità umanitaria o squilibrio emotivo? Vessazione “di fatto” dei diritti basilari di opinione e di espressione del pensiero: politica per consenso elettorale? Ripercussioni. L’omossessualità “è” un fenomeno sociale? Identificazione dei veri deboli nel tentativo d’integrazione degli omosessuali all’interno delle società “aperte”.

I due scienziati amatoriali, Jacopo e Davide, stanno per avviare la loro invenzione “Iride” ignorando le enormi conseguenze che andranno a provocare con la creazione di una sfera di energia. Nello stesso istante, un’insolita scoperta sulla superficie lunare dall’Osservatorio astronomico di Volterra cambierà per sempre le sorti dell’umanità. Grazie all’ingegnoso congegno “Iride”, negli anni che seguiranno l’evoluzione aerospaziale porterà l’umanità a viaggiare nello spazio e nel tempo fino a colonizzare incautamente dapprima Marte, per poi spingersi oltre il sistema solare alla ricerca di un segnale audio proveniente dalla stella nana rossa di Trappist-1. Ma quello che gli esseri umani non si aspettano è un qualcosa di bestiale. Protagoniste di questo romanzo fantascientifico sono le vicende che finiscono per intrecciarsi in un risvolto inaspettato.

Esistono posti che si depositano dentro noi e vi restano eternamente, non solo, ogni tanto al loro pensiero spunta qualche particolare nuovo, che la nostra memoria aveva celato, allora è bello ricordare, è emozionante. È quello che accade a Giulio Arnolieri quando rammenta il Bar New York di Viareggio, un locale che la famiglia di Giulio ha fatto nascere e condotto per molti anni, in cui lui stesso ha trascorso molte ore, incontrando personaggi svariati e assistendo a momenti particolari. Bene quel locale oggi compie cento anni di vita e Giulio ha voluto aggiornare il volume già pubblicato nel 2006, con nuove foto, aneddoti e ricordi oltre a un nuovo formato; perché lui quel locale ce lo ha proprio nel cuore e questo traspare da ogni parola che ha scritto. Auguri Bar New York, per altri traguardi importanti...

La storia dell'associazionismo artigiano in Italia rappresenta un elemento fondamentale dello sviluppo economico e sociale italiano, ma ogni volta che si tenta di intavolare una ricerca ci rendiamo conto di quanto le fonti disponibili siano scarse e frammentarie. Così una tesi di laurea in Scienze Politiche e Sociali è diventata l'occasione per cercare di approfondire questo tema e farne un libro. Il risultato è un'indagine storiografica che parte dalle fasi di inizio dell'iniziativa imprenditoriale artigiana dalle sue origini e in rapporto con la politica coerente e concreta realizzata dalla Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della piccola e media impresa (CNA) fin dalla sua costituzione nel 1946.Per attualizzare tutto il quadro, visto anche lo straordinario momento che stiamo attraversando a causa della pandemia da COVID-19, si è incluso approfondimento diretto con il Segretario Nazionale Sergio Silvestrini attraverso un'intervista sul ruolo rinnovato della CNA in questo periodo così confuso e travagliato della nostra attualità.Infine è riportata una sintesi cronologica della CNA di Lucca dalle origini fino a oggi a cura del Direttore Stephano Tesi.

Speranze. In ogni epoca storica ciascun essere umano che ha vissuto una speranza aveva anche un obiettivo. È logico, di una logicità estrema. Così il malato di guarire, il povero migliorare la propria condizione, l'impiegato di fare carriera, sembra di scrivere delle ovvietà. Così lo scienziato di divulgare la scienza, magari facendo qualche importante scoperta, il filosofo o il letterato divulgare l'umanesimo; il partito politico di mantenere o conquistare il potere in modo da realizzare la propria speranza integrale. Le speranze sono dentro di noi, intorno a noi più di quanto possiamo immaginare. E non ne abbiamo coscienza. Ciò che intendiamo sottolineare in questo volume è che a ogni speranza è “appiccicato” un comportamento, una etica, una morale del vivere. Vivere una speranza significa comportarsi di conseguenza per raggiungere quell'obiettivo.

La verità che accompagna la storia può servire da paravento, da spartiacque, da pietoso velo steso sopra la montagna di cadaveri rimasti inascoltati per anni, per secoli forse. Il fante, quello sconosciuto giovane di belle speranze, pieno di ardore e di coraggio, pronto a sacrificare la propria vita per la Patria, per i suoi camerati. Pronto a dividere l'ultimo pezzo di pane con i suoi compagni d'arme. Un cappotto a brandelli, ultimo baluardo contro il freddo; ultimo quanto inefficace scudo contro quel gelo terrificante che ti entra nella ossa fino a corrompere il midollo. Fino a farti delirare, fino a farti desiderare di morire per smettere di soffrire. Quel soldato che si guarda attorno e vede molti come lui, stesi nel dolore, distrutti nel corpo e nello spirito. Come lui però non cedono, la giovinezza li aiuta, così come la volontà di tornare a casa, di rivedere la propria famiglia, i propri genitori. In queste pagine il crudo racconto di uno di quei tanti soldati rimasti prigionieri, a seguito degli scontri con i tedeschi sull'isola di Lero e della resa il 17 novembre 1943, fino al ritorno in Patria nel novembre 1945.