Libritalia.net

Ogni passo, ogni scelta, ogni caduta fa parte di un cammino che ci porta sempre più vicino a chi siamo davvero. Non importa quante volte cadiamo, ciò che conta è trovare la forza di alzarci, di guardare dentro noi stessi e scegliere di andare avanti, anche quando la strada è impervia.

Il fascino della nostalgia evoca un evento, un momento irripetibile e incancellabile dalla mente. Non puoi riavere il tempo passato. Così il poeta scrive nel tentativo estremo di eternizzare un attimo pasato e farlo vivere sulla carta, in modo che le parole lo trattengano e lo accolgano come dono di infinito, così il nostro poeta scrive per fermare il suo ricordo o il suo stato d'animo, quel tempo che fu e che lo rese felice... la poesia che ne scaturisce sublima quella mancanza, e il desiderio esala fino alle stelle (de-sidera), possiamo affermare che: La nostalgia è il sentimento originario che ha mosso l'arte, il pensiero e la grande letteratura di ogni tempo. La nostalgia è la dimora della poesia, perché la poesia sorge nelle cose perdute o rimpiante, così in un tempio di nostalgia vive anche il passato.

Uno chef italiano sposa la sua fiamma coreana nasce molto più di una famiglia: nasce una rivoluzione in cucina. Quando Mauro De Luca incontra Min, scopre non solo un nuovo mondo fatto di sapori e tradizioni coreane, ma anche l’antica saggezza della medicina orientale, dove il cibo è la prima forma di cura. Da questo incontro nasce Kimchi 360°: una cucina viva, probiotica, naturale, colorata e spesso crudista. Un viaggio attraverso ricette inedite come la Kimchi Lasagna, il kimchi giallo, verde e viola, e molti altri piatti che fondono cultura, salute e passione. Questo libro non è solo una raccolta di ricette: è una dichiarazione d’amore per la lunga vita e per la gioia della condivisione. È il racconto di come il cibo possa unire popoli, guarire corpi e raccontare storie.

"La storia di Topolino" non è solo la storia di un'attività imprenditoriale nata dal nulla, ma è soprattutto il viaggio sincero, a tratti commovente, di una donna che ha trovato nel coraggio e nella maternità la spinta per reinventarsi. Un racconto autentico, per diventare testimonianza viva di cosa significhi creare, cadere, rialzarsi e scegliere ogni giorno di essere pienamente se stessi. Una storia vera, potente e capace di ispirare chiunque stia cercando la forza per iniziare il proprio cammino. Questo libro è un invito a credere che i sogni possono trovare spazio nella realtà, se hanno radici forti: nell'amore, nella determinazione e nella volontà di non smettere mai di cercarsi e scegliersi ogni giorno.

Attraverso questo libro di poesie, volutamente prive di rime e libere da rigidi schemi metrici, si concretizza un nuovo progetto dell'autore, il cui scopo è quello di testimoniare una presa di coscienza personale, non solo riguardo temi di carattere esistenziale ed universale ma, anche rispetto ad avvenimenti di importanza epocale che stanno caratterizzando questo difficile periodo storico e di opportunità di risveglio per l'umanità.

"Tutto questo è stupendo" pensa Ernesto. Il problema più grande è che per poter vivere questa incertezza è necessario affidarsi a qualcosa che probabilmente è più grande di noi, qualcosa che sa meglio di noi di cosa abbiamo bisogno, qualcosa o qualcuno, un Dio, un Potere supremo, un qualcosa di metafisico al quale non dobbiamo opporci ma semplicemente affidarci. Se la soluzione arriva in modo inaspettato, se la vita è capace di meravigliarti e tu di farti meravigliare dalla vita, è probabile che ciò che stai facendo, ciò in cui stai credendo, ciò che stai sperando presto ti troverà.

Queste pagine nascono dal cuore di una mamma curiosa, che ha voluto raccontare l'autismo in modo diverso. Con ironia, rispetto e tanta umanità. Queste pagine non vogliono insegnare, ma accompagnare. Non semplificano, ma alleggeriscono. Non danno risposte, ma fanno sentire meno soli.

Le parole come impulsi elettrici, attraverso il nostro essere lasciando, tracce indimenticabili, frammenti di noi stessi, che condividiamo con gli altri, costruendo ponti.

Il ritorno nella terra d'origine aveva il sapore della malinconia, molte cose erano cambiate da quando Ernesto era partito: il ricordo dell'ingenuità, la nostalgia dell'innocenza e l'impossibilità di scegliere ancora della propria vita lo lasciavano disarmato.

Paola Magrini torna con il coraggio che la contraddistingue. Dopo aver spalancato finestre sulla sua intimità più profonda nei due precedenti libri, in questo terzo si spinge oltre. "Nove sedie scomode e uno sgabello" raccoglie nove racconti e una poesia, ognuno con uno stile diverso, una voce distinta, un rischio calcolato... o forse no. Gli argomenti sono spigolosi, scomodi e talvolta sfiorano il surreale. Tuttavia, tra le righe di queste narrazioni stranianti, ci possiamo riconoscere riflessi più chiaramente che in uno specchio. Tutti quanti. Paola gioca con le forme, con le parole, con i silenzi e riesce nell'impresa di mettere a nudo le nostre realtà più taciute.Un esperimento letterario accattivante e pienamente riuscito... tranne, forse, per quello sgabello finale. Ma, si sa, anche gli sgabelli hanno una funzione precisa. Fate attenzione: è un libro da leggere stando seduti... e mai troppo comodi!

«Cenere e Mandorli è un libro necessario, che sa ferire e curare, scuotere e commuovere. Un inno fragile e potente alla possibilità di una convivenza civile e umana, alla forza del ricordo, alla responsabilità della parola poetica nel nostro tempo. Un dono prezioso per chi crede ancora che la poesia possa cambiare il mondo, cominciando dallo sguardo di chi legge» (mons. Giuseppe Fiorillo, dalla Prefazione)