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Ombre di Calabria è un'opera che indaga il confine labile tra giustizia e vendetta, immersa in intrighi amorosi e colpi di scena mozzafiato. Con casi impossibili da risolvere e tensione che cresce ad ogni pagina, questo romanzo è un caleidoscopio di emozioni intense, scandali e complotti. Riuscirà il commissario Joggi a sopravvivere in un mondo di ombre, o sarà costretto pagare il prezzo della sua indomabile determinazione? Con suspense, passione, e istantanee di una realtà cruda, Ombre di Calabria ci trasporta in un viaggio indimenticabile, dove onore e ritorsioni danzano in un sinistro valzer, catturando tutto ciò che si desidera in un'avventura avvincente.

Per contrastare la violenza di genere fin dall'infanzia, vogliamo aiutare i bambini a riconoscere e rispettare le proprie emozioni, a stringere amicizie autentiche e libere, e a comprendere che nessuno ha il diritto di possedere un altro. Questo libro per la crescita affettiva è uno strumento importante per educare con dolcezza all'empatia e al rispetto. Età di lettura: da 5 anni.

“Pensieri e sogni”, il “viaggio interiore” di ognuno, in compagnia dei dolori e delle gioie; della cattiveria e della bontà; delle delusioni e delle speranze; degli incubi e dei sogni; dell’odio e dell’amore. “Pensieri e sogni”, il “viaggio”, che viene raccontato per condividere l’aspetto intimo delle riflessioni e delle emozioni di chi, come me, vive e si sente parte della vita. “Pensieri e sogni”, il “viaggio”, per testimoniare che l’anima e il cuore sono la culla dei sogni, delle speranze, delle sensazioni e dei sentimenti di chi, nonostante tutto, si perde in un incantevole tramonto e si ritrova in una splendida aurora. “Pensieri e sogni”, il “viaggio” alla ricerca della verità, intesa come luce che illumina il cammino; libera l’umanità dal buio, dalle illusioni, dalla rassegnazione e la restituisce alla vita. “Pensieri e sogni”, il “mio viaggio”, per dare un messaggio sul valore della vita, sulla sua grandezza, sulla sua bellezza, sul suo essere una continua scoperta e, principalmente, sul suo essere il dono, che va vissuto con gratitudine e rispetto.

In questo libro, l’autore intreccia passione genealogica e memoria storica per restituire voce e dignità a uomini e donne del proprio paese, Piscopio, le cui vite rischierebbero altrimenti di svanire nell’oblio. Ispirandosi alla visione storiografica di Marc Bloch e Lucien Febvre, pionieri della storia “dal basso”, questo lavoro raccoglie e ricostruisce genealogie familiari a partire dai registri parrocchiali del Settecento, integrandole con frammenti di vita, dati anagrafici e racconti tramandati. Guidato dal concetto ebraico di Toledoth – generazioni – e dall’imperativo morale di Zakhor – ricorda –, l’autore ci invita a riflettere su una verità tanto semplice quanto potente: ogni vita merita di essere ricordata. Non solo quella dei grandi personaggi, ma anche quella delle persone semplici, umili, apparentemente anonime, che hanno contribuito silenziosamente alla storia collettiva. Questo libro è, in definitiva, un atto d’amore verso la memoria, un omaggio alla dignità umana e un invito a riconoscere valore anche nelle vite più ordinarie, perché – come scriveva Bloch – niente di ciò che gli esseri umani hanno vissuto può non interessare lo storico.

Il centro storico di Tropea, che si affaccia sulla rupe dalla parte di mare, un tempo era circondato lato terra da un’alta cinta murata (i cui resti sono visibili dalla discesa che porta a Marina del Vescovado) fatta costruire intorno alla metà del VI secolo durante la dominazione bizantina. Aveva un castello, torri di avvistamento, un profondo ed acquitrinoso fossato intorno alle mura, tre robuste porte di accesso alla città (“Porta Vaticana” “Porta di mare” e “Porta Nuova”) con relativi bastioni e ponti levatoi che insieme costituivano un perfetto sistema difensivo. Gli antichi palazzi dai portali in granito sono avite residenze di famiglie aristocratiche molte delle quali nel XVI secolo si erano trasferite in città - che apparteneva al regio demanio e dipendeva direttamente dalla corona - per non essere soggette ad obbedienze feudali ed usufruire dei numerosi privilegi che Tropea aveva ottenuto dai vari sovrani. Una fitta rete di chiese, conventi ed ex conventi che custodiscono preziose opere d’arte testimoniano la profonda religiosità cristiana della città.

(...) D’estate, il centro storico di Tropea, per i pregevoli beni culturali che vi sono custoditi, viene visitato da innumerevoli turisti ma d’inverno molti palazzi, che pure conservano intatto il proprio fascino, sono quasi vuoti. I confini dell’originario perimetro urbano si sono nel tempo dilatati ma le zone di più recente espansione della città che non hanno storia non hanno alcun tratto…dell’antica dignità. Quel vecchio mondo che ha resistito per secoli – fatto di nobiltà e di fastosità ma anche di dura fatica e di povertà, di conflittualità e insieme di generosità – non esiste più e su di esso, come scrive Corrado Alvaro, “non c’è da piangere, ma bisogna trarre, chi ci è nato, il maggior numero di memorie”.

Il Catalogo Giubileo degli Artisti è una raccolta digitale delle opere di artisti locali che partecipano all'iniziativa. Ogni artista ha la possibilità di esporre il proprio lavoro attraverso una piattaforma accessibile a livello globale, mettendo in risalto la cultura e la creatività del territorio. L'idea alla base di questo catalogo è quella di promuovere l'arte in modo digitale, permettendo anche a coloro che non possono visitare fisicamente il Museo di Soriano di scoprire e apprezzare le opere.

In questo libro di poesie di Vincenzo Aruta, prendono posto le poesie del cuore. Poeta romantico a volte audace, riesce con la sua poetica a donare sensazioni positive. Quando leggi una poesia di Vincenzo Aruta, t’immergi in un determinato stato di benessere e da quello spazio nutri la tua anima. Sfogliando le pagine del suo libro la mente vola verso le più alte vette dell'ascolto e l'anima e la mente si librano leggere in una dimensione nuova carica di energia positiva poiché "la poesia non è meno misteriosa degli altri elementi dell’Universo", così diceva: Jorge Luis Borges - Nel volume "I fiori di Arvin" ogni parola nasce direttamente dal cuore, in questo modo la poesia può diventare altare di memoria e sentimenti, germoglio di emozioni e a sua volta nelle stanze della memoria diviene, pensiero, ricordo, meditazione.

Questo libro è un atto d'amore verso la parola, verso la memoria e verso quella generazione di donne che hanno costruito il futuro nel silenzio. Eleonora Morelli scrive non per lasciare un ricordo di sé, ma per restituire senso a una vita silenziosa, vissuta controcorrente. Nata nel profondo Sud alla fine dell'Ottocento, attraversa guerre, regime, trasformazioni sociali e familiari senza mai smettere di interrogarsi, senza mai tradire se stessa. Questo è il racconto autentico di una donna che, tra ascetismo religioso e affetti negati, sceglie la libertà della coscienza e l'indipendenza del pensiero.

L’amore è un tema oggetto di discussione da sempre, sin dagli albori dell’umanità, da parte di scienziati e di letterati secondo punti di vista e metodi spesso estremamente distanti, a volte agli antipodi. Anche nel dialogo quotidiano tra amici si alternano strette affinità e differenze abissali nell’interpretazione e allora abbiamo creduto che fosse giunto il momento di cercare di fare chiarezza, prendendo in esame i multiformi aspetti dell’amore (non a caso la sua “forma spaziale” descritta nel titolo è quella, complessa, di un poliedro), ma in particolare di quello percepito come più vero, quello che gratifica l’intera persona, ma in particolare l’anima, analizzandolo con il passaggio tra dodici discipline del sapere, alcune delle quali molto distanti tra loro. L’obiettivo del lavoro è cercare di giungere a una definizione condivisa dell’amore come valore, ma anche come potenziale fattore di rischio per comportamenti negativi, come ci insegna la cronaca quotidiana che ci parla dei cosiddetti, efferati e orrendi “femminicidi per amore”.