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Limina

Il fantasma del Galibier. Il Tour di Marco Pantani
18,00

El principe. Diego Milito

El principe. Diego Milito

Nathanya Di Porto

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2010

pagine: 149

Argentino di nascita, italiano di discendenza, la storia di Diego Milito è la storia di un calciatore che appartiene a due continenti. Se i nonni erano partiti da Terranova di Sibari, provincia di Cosenza, per cercare fortuna in Sud America, lui, al contrario, la sua fortuna l'ha cercata e trovata in Italia. Arrivato con un bel carico di speranze, è riuscito nel Paese delle origini a raggiungere gli obiettivi più ambiziosi. Dagli esordi nel Racing Avellaneda che, dopo 35 anni di astinenza, conquisterà il titolo, al trasferimento al Genoa, grazie alla felice intuizione di Enrico Preziosi. La revoca della promozione in A della squadra ligure, per una storia di tangenti, aprirà al calciatore la parentesi spagnola. Nel Saragozza, in un alternarsi di successi e delusioni, riaffiorerà il vecchio dualismo con il fratello Gabriel, difensore del Barcelona. Ma sarà l'Italia il punto d'arrivo della sua definitiva maturazione e consacrazione. Infatti, dopo un breve ritorno al Genoa, vivrà da protagonista assoluto la grande avventura dell'Inter di Mourinho affamata di titoli: la Coppa Italia, con un suo gol in finale allo stadio Olimpico contro la Roma; lo scudetto, conquistato all'ultima giornata contro il Siena, ancora per merito suo; la Champions League, infine, che l'argentino sigillerà in finale con due reti e che varranno alla Beneamata la conquista del trofeo più prestigioso dopo 45 anni.
19,90

Torride tristezze. Nove storie di ciclismo

Torride tristezze. Nove storie di ciclismo

Marco Bucciantini, Cosimo Cito

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2010

pagine: 130

Nove biciclette vuote, riposte con cura nel buio della memoria, appese al chiodo della disperazione, nove immagini, coppie di occhi pieni di vento, che videro traguardi e ora, chiusi, fanno paura. Nove racconti di viaggi, di sole andate. La follia di Gaul e l'insondabile buco nel cuore di Ocana, il sole del Ventoux e l'anima di Simpson che se ne va, la scalata folle di Jiménez, le notti di Pantani, i giorni di Vandenbroucke e il male di vivere. Cronache di paure che uccidono, l'ombra della chimica e i fantasmi del dopo, quando si smonta il traguardo, le ruote si fermano ed è silenzio, e tutto finisce e viene la notte. Melanconia, "la gioia del sentirsi tristi", secondo Victor Hugo. Morte e disamore. Discese verticali negli inferi. A precipizio. Nel ciclismo si dice "a tomba aperta". Giù, quasi a occhi chiusi, le dita lontane dai freni, troppo lontane. Giù, a fondo. Ubriachi di veleno. Incontro alla malamorte.
19,90

Il principe di Maranello. Fernando Alonso
19,90

La partita di Cesare. Prandelli, il calcio a misura d'uomo

La partita di Cesare. Prandelli, il calcio a misura d'uomo

Marco Bucciantini, Stefano Prizio

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2010

pagine: 196

A Cesare Prandelli è affidato il compito arduo di ricostruire quasi da zero un ambiente umiliato e sepolto dalle macerie. Dopo una eliminazione senza vittorie dal Mondiale sudafricano, in un girone tra i più facili che si potessero sperare, il destino ha voluto che quella Nazionale che l'uomo di Orzinuovi andrà ad allenare abbia toccato il suo punto più basso. Ma se la vera vittoria di Cesare a Firenze è stata aiutare una città e la sua squadra a cambiare mentalità, rimettendosi con i piedi in terra e imparando a fare i conti con la realtà, a sognare, certo, ma senza farsi prendere dall'ansia del risultato, forse Prandelli è l'uomo giusto al posto giusto. Un capitano coraggioso e dai modi garbati - mai una parola sopra le righe, mai uno scatto di nervosismo o di frustrazione - un uomo serio, una persona per bene; che sia anche un tecnico tra i migliori in circolazione, non solo in Italia, è quasi un dettaglio. Aver scelto lui significa aver dato un nuovo senso alla Nazionale azzurra. A suo modo un saggio, dotato di intelligenza e di equilibrio. Un uomo, appunto, prima che un allenatore.
19,90

Non dite a mia mamma che faccio il giornalista sportivo (lei mi crede scippatore di vecchiette)

Non dite a mia mamma che faccio il giornalista sportivo (lei mi crede scippatore di vecchiette)

Gian Paolo Ormezzano

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2010

pagine: 178

E adesso eccomi qui con questo libro, io aspirante killer o quasi di un giornalismo sportivo che pure ho amato e amo, che ha dato da campare a me e alla mia famiglia. È vero, è verissimo che di questo giornalismo penso male, che voglio il suo male. Non sputo nel piatto in cui ho mangiato: lo rompo. Non so se per troppo amore verso una creatura che vorrei perfetta, secondo i miei parametri che mica sono vangelo, o per incoerenza, o per chissacosa, ma sempre più mando al diavolo tutto e tutti nel giornalismo sportivo di adesso: e non nel senso di scocciarmi di ogni cosa e di appartarmi, ritirarmi, ma di sperare di vedere la loro fine, la fine di un certo mondo.
19,90

Quaderni dell'Arcimatto. Studi e testimonianze per Gianni Brera. Volume Vol. 1
20,00

Biciclette di carta. Un'antologia poetica del ciclismo

Biciclette di carta. Un'antologia poetica del ciclismo

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2009

pagine: 106

Il "Centenario del Giro d'Italia" rappresenta una tappa importante per la storia del ciclismo, ma non solo. Un secolo di storia e di costume visto e raccontato da una bicicletta, ferreo destrier prima per suoi) e aristocratici, poi umile compagno della classe operaia, comune mezzo di locomozione e divertimento. Ma anche agonismo, sfida. Al centro il cavallo d'acciaio e soprattutto loro, i campioni della fatica, in lotta con i propri limiti. Per questo il ciclismo è stato e continua ad essere un enorme forziere da cui poeti e scrittori attingono a piene mani, come ben dimostra questa antologia poetica (che si apre con Pascoli e Gozzano per arrivare alle esperienze più recenti). Un ideale viaggio guidato da una brillante e documentatissima nota introduttiva di Sergio Giuntini che ci accompagna sulle strade di un'Italia certamente diversa da quella attuale, in compagnia di piccoli e grandi eroi. Infine un'appendice di Alberto Brambilla che consente ai lettori di avviare nuovi e più intriganti percorsi narrativi, sempre a cavallo della bicicletta e dei sogni che ingenuamente continua a inseguire.
18,00

Volevo solo fare il giornalista

Volevo solo fare il giornalista

Cristiano Tassinari

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2009

pagine: 132

Il sogno nel cassetto di Cristiano è sempre stato quello di «fare il giornalista»: sfondare a livello nazionale, girare il mondo con la macchina da scrivere e con il microfono in mano, partecipare a Mondiali di Calcio, Olimpiadi e G8, scrivere articoli bellissimi e realizzare interviste a personaggi importanti, magari vincere il Premio Pulitzer, lasciare una traccia nel mondo dell'informazione. E invece..., fin dai suoi esordi, comincia una lunga, estenuante, interminabile via crucis, fatta di precariato, di cococo, di contratti a tempo determinato, di colleghi serpenti, di direttori incapaci e di editori improvvisati. Dagli inizi in una tv sgangherata fino all'approdo nella grande città, Torino, passando per le esperienze più disparate e più disperate, per i luoghi più improbabili d'Italia, per mille promesse non mantenute e per mille speranze andate deluse, tra occasioni perse e grotteschi colloqui di lavoro, sempre all'inseguimento del grande sogno: sfondare, diventare un giornalista vero. In un intreccio di nomi noti della tv e anonimi personaggi del «sottobosco», nel libro vengono fuori più di 20 anni di storia italiana, televisiva, e non solo. Feroce grido d'accusa contro il mondo dell'informazione «ufficiale» in Italia asservito al potere politico e popolato di personaggi sempre al confine tra bene e male: splendide persone ed emerite canaglie (molte di più le canaglie...), la storia di Cristiano è anche la storia di migliaia di altri giovani.
18,00

La Coca-Cola di Boninsegna. Inter-Borussia, la sfida più lunga

La Coca-Cola di Boninsegna. Inter-Borussia, la sfida più lunga

Stefano Tomasoni

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2009

18,00

Ti amo. (La) Roma dritta al cuore

Ti amo. (La) Roma dritta al cuore

Alessandro Catapano

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2008

pagine: VIII-148

Il racconto di una grande storia d'amore. L'amore tra una città e una squadra di calcio, così bello, passionale e spesso perfino irrazionale che la città e la squadra finiscono per identificarsi, per essere la stessa cosa. Un amore che va oltre le vittorie, i campioni, la bellezza della squadra, "perché i giocatori passano, ma la Roma resta". È il senso di appartenenza che l'autore dichiara senza pudori. È il viaggio dentro i quartieri di una straordinaria città - vicoli, osterie, muri - dalla Garbatella a Testaccio, da San Giovanni a San Lorenzo, dall'Eur alla Balduina, passando per il Centro storico e Trastevere, idealmente attraversati da un gol di Totti o una punizione di Agostino Di Bartolomei, un colpo di testa di Pruzzo, una botta dalla distanza di De Rossi e una discesa di Francesco Rocca. È un viaggio senza tempo dentro l'educazione sentimentale di un bambino e l'amore collettivo di una città dove si intrecciano racconti di vita e partite epiche, volti sconosciuti e i nomi di quei "figli" prediletti di cui andare orgogliosi. Roma e la Roma, un "unico grande amore" come dice l'inno di Antonello Venditti. Roma e la Roma, perché qui, più che in qualsiasi altro posto, sembra che vivere tutti sotto la stessa bandiera abbia un senso, che la città e la squadra abbiano un unico respiro. Il volume è introdotto dalla Prefazione di Antonello Venditti.
17,00

Giochi proibiti. Cina e Tibet, l'Olimpiade senza pace

Giochi proibiti. Cina e Tibet, l'Olimpiade senza pace

Stefano Boldrini

Libro: Libro in brossura

editore: Limina

anno edizione: 2008

pagine: V-125

Questo libro ha solo la piccola pretesa di provare ad approfondire la cosiddetta "questione tibetana" e di raccontare quanto è accaduto alla vigilia dell'Olimpiade di Pechino del 2008. È un libro di cronaca, che cerca di esplorare dentro i fatti. Le opinioni riportate sono quelle di alcuni personaggi - giornalisti, ex sportivi, atleti di oggi, manager - e di documenti ufficiali, firmati Amnesty International e Reporters sans Frontières. I fatti sono il punto di partenza. La protesta scoppiata il 10 marzo 2008 a Lhasa, la capitale della regione autonoma del Tibet, culminata nelle violenze del 14, ha riportato al centro dell'attenzione il problema del Tibet, una terra grande quattro volte l'Italia, occupata dalla Cina nel 1950 e con la massima autorità in esilio dal 1959. Nei giorni della protesta di marzo, il Dalai Lama ha usato un'espressione forte per descrivere l'attuale situazione in Tibet: "È in atto un genocidio culturale". Il governo di Pechino ha rigettato le accuse, ma la verità, come diceva Gandhi, ha una faccia sola. Chi correrà per vincere la medaglia dei 100 metri, o cercherà di segnare il canestro decisivo nella finale del basket deve sapere che non lontano dalla pista, dal parquet ci sono migliaia di persone alle quali vengono negati i diritti più elementari o costrette a vivere in campi lager. Ha il diritto-dovere di sapere che laggiù, dove si alzano le vette più alte del mondo, c'è un popolo che reclama la sua identità.
16,00

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