Lindau
Schermi del Novecento. La storia del XX secolo vista attraverso il cinema
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 280
Il ’900 è stato il primo secolo ad avere l’ausilio delle immagini a commento del suo svolgimento. Un supporto che ha cambiato il modo di relazionarsi agli eventi, perché attraverso ciò che le immagini illustravano e rendevano oggettivo ha offerto al pubblico una nuova prospettiva. La conseguente trasformazione dei fatti storici in fiction ha trasferito su un altro livello le possibilità di narrazione, spesso sostituendosi al discorso storico originario. Ogni film è diventato una lente attraverso cui osservare il passato, un’interpretazione intrecciata con il presente e il riflesso della società che lo ha prodotto. Il cinema che narra la Storia è nello stesso tempo documento filtrato e discorso sociale e l’arduo compito di chi analizza le immagini è comprendere il modo in cui la Storia è stata raccontata e riflettere su quanto ha influenzato la sua rappresentazione. Questo volume – a cui hanno collaborato, oltre a Giampiero Frasca, Paola Brunetta, Vincenzo Chieppa, Manuela Russo, Andrea Santimone e Simone Tarditi – si propone di leggere cinematograficamente la Storia e storicamente ogni film realizzato per raffigurare un determinato periodo. Con il dichiarato obiettivo di raccontare il XX secolo come se fosse un lungo corredo di immagini, così come richiede la cultura essenzialmente visiva del nostro tempo. Uno strumento utile per la didattica, per gli appassionati di cinema e di Storia, per raccontare gli avvenimenti fondamentali attraverso l’analisi di film, per ripercorrere insieme criticamente un intero secolo.
Ciò che non va nel mondo
Gilbert Keith Chesterton
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 312
«Che cosa non va nel mondo?», si domanda Chesterton, in questo libro scritto nel 1910 ma di sorprendente attualità. I problemi sono tanti: si va dalla solitudine dell’uomo e dalla sua alienazione indotta sia dal capitalismo sia dal socialismo (il primo la giustifica considerandola il prezzo da pagare per assicurare la produzione; il secondo pretende di ridefinire ciò che è umano nel tentativo di dare vita all’homo novus) al rifiuto delle leggi divine, sostituite da arroganti e a volte patetiche leggi sociologiche; dal femminismo, criticato perché reclama il diritto di applicare alla donna categorie maschili ottenendo come risultato non la sua emancipazione ma il suo snaturamento, ai sistemi educativi che, escludendo i genitori, tendono sempre più a irreggimentare i bambini trasformandoli in proprietà dello Stato. Ma secondo l’autore, ciò che realmente non va nel mondo è che si tende a cambiare l’uomo per adattarlo alla società piuttosto che adattare la società alle esigenze dell’uomo (errore in cui perseverano sia i conservatori sia i progressisti). Le uniche vie di uscita sono il ritorno alla famiglia tradizionale, il solo ambito in cui sia possibile un’esistenza libera e felice, e l’adozione di un sistema economico (il distributismo, di cui Chesterton fu un grande sostenitore) in cui la proprietà dei mezzi di produzione possa essere ripartita nel modo più ampio possibile fra la popolazione.
Le traiettorie dell'anima. Il silenzio di Dio e degli Innocenti
Anna Vinci, Bruno Bignami
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 120
Il dialogo tra Bruno Bignami e Anna Vinci nasce da anni di conoscenza, di scambio d’impressioni, da un legame passato al vaglio di esperienze personali e di studio. Le loro riflessioni affrontano da una parte gli interrogativi sul destino ultimo degli esseri umani, dall’altra il mistero della vita che, al di là della fede, coinvolge le «traiettorie dell’anima». Quelle di Bruno sono radicate nella teologia e nella dimensione del vissuto, incarnato negli incontri provvidenziali della vita. Quelle di Anna, scrittrice, madre e nonna, nascono da una ricerca letteraria che si confronta anche con la realtà più corrotta e violenta della nostra società. Gli autori legano il loro discorso alla concretezza dei tempi, facendosi guidare dal ritmo della narrazione, attraverso parole chiave (gratuità, addomesticare, pazienza, sentinella, vocazione, rito, amicizia, vuoto, ora di guardia, conforto, sentieri) che la contemporaneità ha accantonato, travolta dal consumo, dall’ansia di «realizzarsi», dall’illusione della ricchezza esibita. Così la ricerca di un rapporto, che approfondisce «il silenzio di Dio e degli innocenti», coincide con la ricerca delle radici e dei rischi di questi silenzi. Il grido del dolore sepolto si tramuta in urlo, scaturito dall’impotenza delle proprie ragioni segregate.
Il nudo piacere di vivere. La filosofia come terapia dell'esistenza
Romano Màdera
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 192
Il nudo piacere di vivere è un’esperienza di incredibile semplicità, ma per arrivare a provarla nella sua pienezza si deve percorrere una via che si allontana dai sentieri affollati della ricerca ossessionante del piacere come scacciapensieri. La terapia è antica, una delle guide è il maestro Epicuro, ma la novità è la trasformazione dei farmaci epicurei, a confronto con l’esperienza autobiografica e con il dialogo psicoanalitico. Raggiungere la nudità dell’esistenza diventa un itinerario che sa attraversare la concordia di diverse vie spirituali, senza confonderle, ascoltando ciò che vi è di essenziale: gli insegnamenti epicurei evocano quelli buddhisti e, sorprendentemente, possono accostare la contemplazione cristiana. Ogni voce trova la sua intonazione in una sofferta e felice scoperta di un senso nella vita.
Oltre il cristianesimo. Da Eckhart a Le Saux
Marco Vannini
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 280
Questo saggio – qui presentato, a distanza di molti anni dalla sua prima pubblicazione, in una nuova edizione riveduta e corretta – apre una prospettiva abissale per ogni vero ricercatore spirituale. Vannini, tra i maggiori studiosi della tradizione spirituale cristiana, attraversa e sonda i vasti territori della mistica, occidentale e orientale, da Meister Eckhart al brahmanesimo e al buddhismo, per arrivare a quel singolare monaco cristiano-hindu che fu Henri Le Saux. L’«uomo distaccato» del misticismo radicale di Eckhart, che ama veramente perché diviene l’amore stesso, si incontra con l’assenza di fine del Buddha, al di là di ogni fideismo, di ogni religiosità e dogmatismo. Essere fedeli al messaggio cristiano significa andare oltre lo stesso cristianesimo nei suoi condizionamenti storico-ideologici, superando l’ego e la sua tirannia e riscoprendo in sé stessi lo spirito di Cristo e la sua beatitudine.
Il corpo umano e la danza
Walter Friedrich Otto
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 108
Pubblicato per la prima volta in Germania nel 1955 e mai tradotto in italiano, "Il corpo umano e la danza" raccoglie il pensiero di Walter F. Otto intorno al fenomeno della danza, pensato non tanto come atto performativo quanto come originaria risposta del corpo umano all’incontro con l’essere, col tacito disvelarsi del divino nel mondo. Denso di riflessioni suggestive che si inquadrano nel contesto della filosofia del mito che ha reso celebre Otto, il saggio accompagna il lettore alla scoperta della danza come espressione della parte più profonda e ancestrale del nostro essere, mettendola in relazione non solo con le origini del teatro greco e con i culti dionisiaci, ma anche con la mistica di Cusano e la teoria morfologica di Adolf Portmann: «Se noi consideriamo la danza originaria una forma di presentazione di sé, possiamo e dobbiamo chiederci cosa sia questo “sé” [...]. Quando l’uomo riesce ad essere appieno ciò che realmente è nel profondo, ovvero vivente forma originaria, egli non è più semplicemente sé stesso – il limite è tolto; è compagno delle essenze e delle potenze dell’essere; è inghiottito nell’eterno, accolto in Dio».
Quaderno delle meraviglie
Shantena Augusto Sabbadini
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 104
In questa narrazione volutamente disordinata (o, per dir meglio, affidata alle misteriose leggi del caso) Shantena Augusto Sabbadini condivide alcuni quadri della sua vita, frammenti di un’insolita avventura umana, intellettuale e spirituale. Dalla prima infanzia vissuta durante gli anni cupi della guerra agli studi di fisica, dal lavoro che portò alla prima identificazione di un buco nero alle esperienze con l’LSD e i funghi psicogeni, dalla comune creata nella California degli anni ’70 alla pratica dell’agricoltura biologica negli anni ’80 ai confini della Maremma, dall’incontro con l’India e con Osho a quello con Eranos, l’I Ching e il taoismo… Queste pagine sono davvero un «quaderno delle meraviglie», che si fatica a immaginare frutto di una sola esistenza. I lettori delle traduzioni dal cinese antico di Sabbadini e quelli dei suoi libri, in bilico tra scienza e spiritualità, troveranno qui nuovi spunti di nutrimento per la mente e per l’anima.
Coco Chanel ed Elsa Schiaparelli. Due donne e il loro sogno
Gertrud Lehnert
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 112
Sono vissute e hanno lavorato nella Francia della stessa epoca, hanno condiviso la tragica esperienza della seconda guerra mondiale e dell’occupazione, hanno dialogato con le più grandi personalità artistiche del loro tempo (Dalí, Cocteau, Stravinskij e il Djagilev dei Ballets Russes, per non ricordarne che qualcuna) e infine – particolare non trascurabile – hanno entrambe rivoluzionato l’ambito in cui si è esercitato il loro genio: la moda. Eppure è difficile immaginare due personalità tanto diverse e lontane, l’una inventrice della «petite robe noire» (il tubino nero creato da Chanel nel 1926), l’altra del rosa shocking, per limitarsi a una facile, ma significativa contrapposizione. Del resto, questa «differenza» era già inscritta nelle loro origini: umili e povere quelle di Chanel, aristocratiche quelle della Schiaparelli. Forse non è un caso che la prima abbia scelto uno stile semplice e rigoroso, adatto a una donna che viaggia e che lavora, mentre la seconda abbia optato per soluzioni sempre originali e spesso molto fantasiose. Gertrud Lehnert tira i fili che compongono la trama della vicenda umana di queste due grandi creatrici, offrendoci, attraverso il racconto delle loro «vite parallele», il ritratto di un mondo e di un’epoca irripetibili.
Uomovivo
Gilbert Keith Chesterton
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 268
In una pensione sulle colline di Londra arriva all’improvviso un vento impetuoso che scuote ogni cosa, compresi gli ospiti un po’ annoiati che vi alloggiano. E porta sulla scena uno strano individuo: Innocent Smith, un gigante scomposto, allegro, rumoroso, eccentrico, forse un po’ matto. Anzi, magari è un pericoloso criminale, visto che in sua presenza accade di tutto: pistolettate, una violazione di domicilio, rapimenti di innocenti fanciulle, un tumultuoso processo. E magari non è neppure da solo quando compie le sue azioni dirompenti. Per dichiarare guerra a tutto ciò che spegne una sana meraviglia verso l’esistere non basta l’azione isolata e solitaria di un singolo, occorre un’incursione congiunta: un complotto di famiglia. Chi è l’Uomovivo? O, meglio, chi sono? Chesterton è davvero al suo meglio in questo romanzo «filosofico» pubblicato nel 1912, ma che mantiene intatta, dopo oltre cento anni, la sua carica lietamente eversiva nei confronti di ogni specie di conformismo e di tutte le idee troppo ovvie per essere vere. Dale Ahlquist – ricorda Edoardo Rialti nell’«Introduzione» – una volta mise i lettori saggiamente in guardia: «Quanto più leggi Chesterton, tanto più ti sottoponi allo spaventoso pericolo di vedere le cose per la prima volta». Prefazione di Edoardo Rialti.
Trieste e la Venezia Giulia. Dall’impero austro-ungarico all'Italia
Pierluigi Pallante
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 560
La storia di Trieste e del suo territorio è straordinariamente complicata. Basti osservare che, nel corso di trentasei anni, fra il 1918 e il 1954, la città passò dagli Asburgo all’Italia, all’amministrazione tedesca dell’Adriatisches Kustenland, all’occupazione jugoslava, all’amministrazione anglo-americana e poi ancora all’Italia. Di grande complessità fu del resto il rapporto fra le identità italiana, slovena e croata. Dalla seconda metà dell’800 il conflitto nazionale aveva incrinato i rapporti fra i diversi gruppi etnici che da secoli convivevano nella Venezia Giulia. In questa regione si incrociavano infatti le direttrici geopolitiche di tre grandi gruppi nazionali (latino, germanico e slavo), con una prevalenza degli italiani nelle città e degli slavi nelle campagne. Con il crollo dell’impero austro-ungarico ebbe inizio la lotta fra i due Stati confinanti: l’Italia, vittoriosa nella prima guerra mondiale, ottenne l’Istria e Fiume, e nel 1941 invase e annesse parte della stessa Slovenia. Nel 1945 la Jugoslavia, nazione vincitrice e alleata degli anglo-americani e dell’Unione Sovietica, occupò tutta la Venezia Giulia, compresa Trieste, rivendicando il confine fino al Tagliamento. È il periodo delle deportazioni e delle «foibe». Con il trattato di pace l’Italia dovette cedere alla Jugoslavia l’Istria, Fiume e parte delle province di Gorizia e Trieste, con il conseguente esodo di circa 300.000 istriani, fiumani e dalmati, in massima parte italiani (ma si dichiararono tali, esercitando il diritto di opzione, anche sloveni e croati che cercavano di fuggire dal regime comunista). L’esodo non fu una libera scelta, ma una decisione obbligata, frutto di violenze, pressioni, privazioni di diritti, insomma una vera tragedia politica e umana. A scegliere la via dell’esilio fu un’intera comunità nazionale, la cui presenza risaliva ai tempi della romanità, con conseguenze irreversibili per la composizione etnica, linguistica e culturale del territorio.
Mio signore, fa’ che qualcosa resti. Viaggio semiserio (molto serio!) intorno al «politicamente corretto»
Lino Sacchi
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 168
Viviamo il tempo del «politicamente corretto» e dell’autofustigazione, di tabù ed egemoni fanatismi (il green su tutti), che mascherano un nuovo autoritarismo. Il tempo della bestia con sette teste e dieci corna, talora chiamata cancel culture, talora ideologia woke. Se non ti adegui, la condanna è, come minimo, l’esilio culturale, l’ostracismo ideologico. Ad esempio, dell’ignobile passato dell’Occidente non deve restare in piedi nulla, a cominciare dalle statue di statisti ed esploratori, generali, artisti e scienziati. Qualcuno vorrebbe bandire Mozart e Beethoven dall’insegnamento musicale per far spazio al rap. Altri eliminare dal dizionario pronomi, aggettivi e sostantivi tacciati di non essere inclusivi. Si assiste a una deriva verso il fasullo: falsi pacifisti inneggiano ad Hamas, donne con cromosoma xy picchiano sul ring donne con cromosoma xx. Non si salvano le istituzioni democratiche né le conquiste della medicina; i diritti sono branditi come corpi contundenti e i punti di vista si moltiplicano all’infinito, annullandosi. Così censurata, la civiltà occidentale appare sul viale del tramonto. Dalla ribellione a questo cupio dissolvi nascono queste pagine fatte di argomenti a volte irridenti e a volte impegnati, che sfidano con coraggio e orgoglio la mannaia più micidiale del nostro tempo: il negazionismo. Da qui un unico, doveroso avvertimento: questo libro non entrerà senza un warning in nessuna biblioteca pubblica.
Patrilineare. Una storia di fantasmi
Enrico Fink
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2025
pagine: 391
Elias, giovane musicista, dopo la morte della nonna inizia a essere perseguitato da un'«ombra». Ma cos'è? E cosa vuole da lui? Lo segue ovunque, nelle atmosfere surreali delle discoteche dove suona, nei vicoli medievali di Ferrara, fino alla casa di famiglia che custodisce memorie antiche. Ed è proprio lì, in quelle stanze polverose dove Elias decide di riscoprire le proprie radici ebraiche, che l'ombra sembra unirsi ad altre ombre e il passato inizia a prendere forma. In una narrazione dalla struttura articolata, con frequenti salti temporali e flashback, le vicissitudini di Elias si intrecciano con quelle dei Fink e dei Bassani - dall'arrivo in Italia dei bisnonni alla tragedia della seconda guerra mondiale, con la deportazione ad Auschwitz - creando un racconto intimo e coinvolgente, un mondo fatto di ricordi, emozioni e riflessioni in cui la presa di coscienza, spesso sofferta, di ciò che è accaduto si alterna ai toni della commedia e all'autoironia. Tra le grandi tragedie della Storia e piccole scene di comicità, fra demoni che ballano sul cubo e un anziano poeta circondato da gatti, fra sinagoghe, bombe e una circoncisione tardiva, Patrilineare. Una storia di fantasmi è un libro che ci tocca nel profondo e ci aiuta a comprendere quanto le storie di chi ci ha preceduto siano parte integrante di chi siamo.