Magog
Nuku Hiva
Kabris Joseph, Hermann Melville
Libro: Libro in brossura
editore: Magog
anno edizione: 2022
Mozzo dall'età di quattordici anni, sodale dei corsari, amico degli oceani, nato a Bordeaux nel 1780, Joseph Kabris approda a Nuku Hiva nel 1798, diserta, si avventura nei meandri di quell'isola sperduta nel Pacifico, pressoché sconosciuta. Ha l'indole sommaria di un Dioniso, Kabris, è la prefigurazione di un Rimbaud meridiano: la tribù locale, che ha fama di divorare i propri simili, lo accoglie come una divinità. In breve, Kabris si ambienta, gli è concesso di sposare la figlia del re, viene ricoperto di tatuaggi che ne determinano il rango, nobile. Colto da un'inquietudine insana, il ragazzo, nel 1804, si imbarca – non sappiamo se volontariamente o meno – su un bastimento russo che sta esplorando le Isole Marchesi. Su quella stessa isola, vent'anni dopo la morte di Kabris, disertò il giovane Hermann Melville. L'esperienza di vagabondaggio alle Marchesi è alla base del primo romanzo del grande scrittore americano, "Typee: A Peep at Polynesian Life", edito nel 1846. Nel presente volume si pubblica il resoconto delle peregrinazioni di Kabris, finora inedito in Italia, insieme ad alcune pagine di Typee, che descrivono Nuku Hiva, specie di Eden lussureggiante e intriso di mistero.
Upanishad. Nella versione di W. B. Yeats
William Butler Yeats
Libro
editore: Magog
anno edizione: 2023
Segretissimo. Una storia del Novecento da Kim a Le Carré
Diego Gabutti
Libro
editore: Magog
anno edizione: 2023
La banalità del bene
Claudio Chianese
Libro
editore: Magog
anno edizione: 2023
La banalità del bene rappresenta l’alba del nostro piccolo mondo. I pensieri crepuscolari di Claudio Chianese – divisi fra scritti esistenziali, bellici, metafisici – varano un progetto editoriale e culturale che orgogliosamente prende le mosse dal suo ricordo, celebrandone le note più intense. Nei meandri dei suoi testi si agitano conflitti concreti e ideali, in cui la filosofia incontra la scienza, l’epica la politica, la fantascienza la religione. Da Pascal a Gramsci, fino a Lovecraft e Tolkien, passando per Valery e Mauriac, i suoi scritti si confrontano con i grandi temi: la morte, il suicidio, l’aborto, la guerra – mentre le democrazie occidentali, in piena avaria spirituale, si abbandonano alla deriva, fra battaglie di genere e dittature del linguaggio –, restituendo una visione del mondo connaturata da uno spirito critico, mai retorico, caustico e inattuale, sempre altrove. Quell’altrove in cui oggi i nostri pensieri si incontrano.
Geishe. Canti minimi
Libro
editore: Magog
anno edizione: 2023
Secondo Kuki Shūzō (1888-1941), pensatore, dandy, amico di Martin Heidegger, le geishe rappresentano il vero genio del Giappone. Donne di incomparabile eleganza, eternate nelle stampe di Utamaro, tra fiori, kimoni leggiadri, sguardi impenetrabili che celano la vorace fugacità di eros, le geishe, preda della “recondita volontà del dio”, assegnano al piacere la profondità di un credo. Nei loro “canti minimi”, ko-uta – qui raccolti in una scelta mai così ampia in Italia –, risolti suonando lo shamisen, la civetteria si snebbia in mistica, l’attesa è una teologia di speranze perdute, il tradimento la chiave che complica il sentimento in vendetta. Alcuni segni ricorrenti – i fiori, la luna, i ventagli, la neve – ricordano che siamo futili effimere, perduti nodi di polvere nel “mondo fluttuante”. Così, l’abiezione diventa ascesi, pura scienza dello spirito, e questi canti, “componimenti di poche strofe le cui parole romantiche tendevano a creare un’atmosfera di complicità erotica con il cliente” – naturalmente messi al bando in epoche di rigidità morale – sono scaglie di filosofia cruda, insensata sapienza dei sensi: si conficcano nella coscia, facendoci sanguinare e sospirare.