Pegasus Edition

Douglas Murray, celebre archeologo ed egittologo inglese, è in procinto di raggiungere Il Cairo per unirsi a due amici colleghi: il loro scopo è riportare alla luce un oggetto dal valore inestimabile, il prezioso sarcofago contenente la mummia di una sacerdotessa di alto rango. Ciò che in apparenza avrebbe potuto rappresentare una conquista a livello storico e archeologico, si rivelerà, al contrario, una terribile catastrofe, a causa di un’antica maledizione che la mummia aveva lanciato come forma di protezione per il suo sonno eterno.

Giovanni Morandi, un noto industriale bolognese, perde la vita in un incidente stradale, lasciando dietro di sé un’eredità complessa e una solida azienda. La sua scalata al successo, cominciata nel primo periodo del Boom Economico italiano, avviene a seguito di una geniale intuizione, sviluppata insieme a un compagno di scuola, al termine dei loro studi tecnologici. Gli accertamenti sul tragico incidente mettono in luce una verità inquietante. Le susseguenti indagini confermano la levatura dello sfortunato protagonista, rilevano trascorsi del tutto inaspettati e si perfezionano in maniera assai sorprendente.

Una studentessa divenuta medico ricostruisce la vita del padre, scomparso prematuramente, creando una doppia biografia: quella del genitore e la propria. La protagonista ripercorre fisicamente e spiritualmente, tempi e luoghi cari dove il padre ha vissuto, in un susseguirsi di fatti e vicende, realmente accaduti che costituiscono, anche, la storia nota e segreta di una terra autentica ed affascinante, il Salento.

Le poesie contenute nella silloge rappresentano un percorso di crescita di circa tre anni, il passaggio da un’età all’altra, scandito dalla costante presenza di rimandi ad ambienti e fenomeni naturali. Il titolo “Un mazzo di fiori di carta”, etimologicamente derivante da “antologia”, “raccolta di fiori”, suggerisce una vicinanza con la natura... Dalla presentazione dell’autore.

In questa silloge, che è anche un tributo alla mia verde terra d’Abruzzo intensamente legata alle mie intime emozioni, memoria e sentimento suggestionano il mondo vivente chiamando ad ascoltare, con nuova attenzione, ciò che il cuore già conosce e ciò che il mondo può ancora insegnare: una conversazione tra memoria e tenerezza, sogno e realtà, intemperie interiori ed esteriori. In this collection, which is also a tribute to my green land of Abruzzo, so deeply bound to my innermost emotions, memory and feeling intertwine with the living world, inviting us to listen with fresh attention to what the heart already knows and to what the world still has to teach: a dialogue between memory and tenderness, dream and reality, inner and outer storms.

Dopo l’aggressione subita, il giornalista di cronaca nera Libero Mulas, ha perso la memoria. Nella sua nuova esistenza, fatta di buio e di vita ritirata, cercherà disperatamente di salvaguardare se stesso, e le persone che gli stanno attorno, da altri attentati, che saranno comunque direttamente coinvolte in una serie di eventi delittuosi legati al suo passato. Attorno a lui diversi personaggi si muovono nell’oscurità, alcuni hanno paura dei suoi ricordi, altri hanno paura dei suoi amori. Sarà un chiodo, oggetto apparentemente insignificante insieme ad alcuni racconti sul Cammino di Santiago che il protagonista legge in pubblico come fossero parabole, a cadenzare l'intera, inquietante vicenda.

Per l’uomo contemporaneo l’esperienza esistenziale assume sempre più un carattere di frammentarietà, dove gli attimi di una stessa giornata paiono come piccoli pezzetti di un dipinto dai contorni indefiniti. Solo il tempo diventa testimone della caducità dell’esistenza umana, saggio maestro che ci rammenta come l’impermanenza permei la realtà che ogni giorno viviamo. La natura, con le sue leggi, è la vera custode della terra, e alla memoria sono affidati tutti quegli istanti densi di vita. Provando emozioni, ricordiamo che siamo umani, e addentrandoci nelle loro profondità, scopriamo chi siamo: energia creatrice, al di là del tempo e dello spazio, in una danza di particelle all’origine del mondo. Questa raccolta di poesie commemora il viaggio di ogni uomo, dalla nascita fino all’ultimo momento che prelude all’eternità. Solo l’amore che abbiamo custodito e condiviso onora la vita che ci è stata donata, lasciando così traccia del nostro passaggio ai posteri. Dalla presentazione dell'autore.

Questa silloge è stata prodotta per far fronte alla solitudine e alla noia della vecchiaia ...ma nasce anche dal desiderio di condividere con coloro che la leggeranno, il vissuto, le emozioni e i tanti ricordi della mia vita passata e presente...

Diario personale ed intimo che scava in profondità fino alle radici dell'anima. Un percorso introspettivo capace di stimolare importanti spunti di riflessione ed a regalare impareggiabili emozioni. Viaggiando con la mente tra presente passato e un futuro assai incerto, l'autrice entra in sintonia con la natura condividendone molteplici aspetti relativi alla propria personalità. L'opera coinvolge fortemente, conducendo il lettore in un percorso ora lieto ora triste ricco di sentimento e di passione.

Sauro è un tipo avventuroso che trasporta carichi di hashish attraverso mari e oceani. muove tonnellate di droga leggera senza mai farsi neanche uno spinello, non gli frega nulla dei soldi, respira il profumo delle alghe marine e ansima solo per sentire sulla pelle le gocce di acqua salmastra durante le solitarie fredde notti stellate dell’Atlantico. Ama il mare, la natura, gli animali; è un uomo particolarmente generoso e si fida spesso di amici infedeli pagandone il prezzo senza rimpianti. Affrontando mille peripezie, sfugge ripetutamente alla morte, che inserisce tra gli avvenimenti che rappresentano le normali vicissitudine di ogni individuo. L'incontro con Mara cambierà definitivamente il senso stesso della sua esistenza.

“Nella mia anima” la considero molto di più di una silloge poetica, ossia un insieme di poesie e versi che declamano l’amore anche nei momenti di dolore. È di certo una sublimazione dell’anima, un sentire che si rovescia sulla pagina come un fiume nel mare: irruente e ineluttabile. È il mio viaggio tra i flussi e i reflussi della poesia, tra le anse della vita in cui si raccoglie l’esperienza necessaria per continuare a “scivolare” come acqua, per continuare a vivere nonostante. Perché se è vero che il dolore ci forma, forgia il carattere, è anche vero che senza dolore non esisterebbe la vita, la gioia e la volontà di andare avanti. Dall’introduzione dell’autrice.

Il giovane tenente Whistler si imbarca sulla Richard of Jamaica, una nave negriera che trasporta schiavi dall’Africa alle colonie britanniche dei Caraibi. Da subito si evidenzia la lontananza delle sue idee, radicali e ben disposte verso gli schiavi, da quelle del capitano Hall e soprattutto da quelle del tenente Gordon, uomo di dubbia morale, ubriacone e sprezzante. Durante il viaggio il protagonista apprende da Solomon, un vecchio marinaio, che l'imbarcazione sulla quale si trovano non è altri che la vecchia Zong, rinominata dopo il massacro di centinaia di schiavi gettati in mare, nel 1781. Solomon stesso confessa di essersi trovato su quella nave e di avere aiutato il comandante Collingwood e il tenente Stubbs ad insabbiare un omicidio. Con l’aiuto del medico di bordo Goodwill, Whistler cerca di portare un po’ di conforto agli schiavi ammucchiati nella stiva e conosce Alaina, una sorta di maga indigena. La situazione precipita quando una schiava partorisce e Gordon, in preda all’alcol, getta in mare il nascituro.