Europa Edizioni: Edificare universi

“Non s’avvide che la figliola era attenta a non inzuppare il fazzoletto tra le dita. Non badò alle lettere che lo personalizzavano. Non possedendo Ninin biancheria raffinata, quelle lettere gli avrebbero consentito di operare la semplice deduzione che quel pezzo di cotone non le apparteneva. Chissà se investigando suo padre sulla provenienza di quel fazzoletto, in quel momento di debolezza Ninin gli avrebbe rivelato la pagina romantica che aveva scritto”. Sulla scia dei grandi romanzi di formazione, una storia d’amore e di avventura. Agli albori del XX secolo vive in una cascina attorniata dalle campagne del cuneese la protagonista, una giovanissima contadina “dagli occhi verdi e i capelli ramati raccolti dietro la nuca”. A lei, serena e felice in un ambiente che le offre appena il poco per sopravvivere, si presenta l’occasione di migliorare le condizioni di vita, lasciandosi infilare la vera al dito. Un matrimonio combinato potrebbe segnare la fine della narrazione, invece, non è che l’inizio.

In un bosco fantastico, vivono insieme in armonia tanti animaletti e tra questi c'è anche il piccolo Baffo: un coniglietto dai baffi lunghi lunghi. Ciò che a Baffo piace di più è andare in giro per il bosco, a esplorare e scoprire nuove cose, tanto che tutti i suoi amici lo chiamano "l'esploratore". Un giorno, durante una delle sue escursioni, finisce in un giardino segreto e fatato e qui fa la conoscenza di Lucilla, una splendida farfalla. Inizia così una nuova avventura… Età di lettura: da 6 anni.

Dal ritrovamento di un antico taccuino risalente a due secoli fa, emerge il diario di guerra di un uomo comune, coinvolto nelle sanguinose guerre napoleoniche. Le pagine raccontano non solo la brutalità del conflitto tra gli eserciti italiano e francese, ma anche i dubbi e le presunzioni che circondano la spinta umana verso la guerra. Cosa porta un uomo a sacrificare la propria vita per una causa che potrebbe sembrare distante e indefinita? È l'ideale di onore e patria, o il terrore dell'ignoto che alimenta tali scelte? Le parole del diario ci invitano a riflettere sul significato della lotta e sulla ricerca di un futuro migliore, auspicando un giorno in cui l'umanità possa finalmente abbandonare il ciclo di violenza e costruire in pace.

"Drawing Dyslexia" è un pezzo toccante e profondamente empatico che affronta il tema della dislessia con una sincerità disarmante. L'autrice, Gaia Gaboardi, riesce a dipingere un quadro vivido della sua esperienza, utilizzando immagini suggestive e metafore potenti che risuonano in chiunque abbia mai affrontato una sfida simile. Il paragone con un puzzle, un groviglio di lettere e pixel che non si riesce a mettere a fuoco, è particolarmente efficace nel trasmettere la sensazione di confusione e frustrazione spesso associata alla dislessia. Questa metafora non solo aiuta a comprendere la difficoltà, ma crea anche un ponte emotivo con il lettore, permettendogli di immedesimarsi nell'esperienza dell'autrice. Il tono di lotta e di conquista che pervade "Drawing Dyslexia" è ispiratore. Il brano diventa un potente esempio di come le difficoltà possano essere trasformate in strumenti di forza e autoaffermazione. Non è solo una testimonianza personale, ma un messaggio universale di speranza, resilienza e amore per sé stessi, capace di motivare chiunque si trovi ad affrontare ostacoli nella propria vita.

Villino Teresa è molto più di una semplice casa: è il cuore pulsante di un'intera esistenza. In questo memoir vivido e nostalgico, l'autore ci accompagna lungo un viaggio che abbraccia oltre settant'anni di vita italiana, intrecciando memorie familiari, amori giovanili, sogni d'infanzia e stagioni estive vissute tra le mura del villino riccionese di proprietà della nonna. Dal dopoguerra agli anni del boom economico, dai primi amori adolescenziali fino alla costruzione di una famiglia, ogni capitolo si snoda tra stanze arredate di ricordi, viali ombreggiati, spiagge affollate e cinema all'aperto. Lo stile è colloquiale, tenero e spesso ironico, capace di evocare con precisione sensoriale e affetto la materia intima del tempo passato. "Villino Teresa" è un affresco autobiografico, ma anche un omaggio alla memoria collettiva di una generazione cresciuta tra i profumi della cucina casalinga, le estati affollate di turiste nordiche, i giri in motorino, le prime scoperte sentimentali. Un libro che, tra dettagli minuti e riflessioni leggere, ci ricorda che certe case non si abitano soltanto: si fanno memoria, radice, rifugio e cambiano con noi, passo dopo passo.

In un angusto giardino privo di luce, un piccolo fiore emerge con la speranza di vivere. Una bambina vestita di rosso, colma di determinazione, decide di portarlo in un luogo dove possa prosperare. Il viaggio si rivela arduo, ma la bimba non si arrende, affrontando ogni difficoltà per garantire al fiore terra, sole e acqua. Giunta in un vasto prato, si rende conto che il terreno è arido e il sole bruciante. Fortunatamente, interviene un bambino magico con ali fatate, pronto a donare una soluzione. Grazie a un elefantino volante, l'acqua scorre generosa, trasformando quel luogo in un paradiso florido, dove il fiore fiorisce, circondato da nuove amicizie.

In "Mi manchi sempre" seguiamo il viaggio di sviluppo personale di Alice, una donna coraggiosa che decide di cambiare completamente la sua vita, affrontando il senso di soffocamento della sua vecchia esistenza e mossa dal desiderio di trovare la propria felicità e realizzazione. Tutto inizia quando abbandona Milano e si sposta a Venezia. Lì, Alice impara a conoscere sé stessa, in una lunga e difficile strada verso l'autoscoperta. In questo lungo percorso di trasformazione, Alice trova un saggio mentore e compagno di viaggio, Aristotele. Suo gatto fedele, sempre presente per lei, abile a incoraggiarla a rialzarsi ogni volta che inciampa. Mi manchi sempre è un'emozionante storia di rinascita, amore e coraggio.

Samanta, la sorella più grande, insieme ai suoi due fratelli Giulio e Annalisa, si godono come sempre l'estate a casa dei nonni. Sono in spiaggia quando trovano un oggetto strano, una bussola, con cui giocano prima che inizi rapidamente a girare. Di lì a poco, una volta riaperti gli occhi, si trovano di fronte a un pirata, che scopriranno poco dopo chiamarsi Andrew Dwighting. Non esattamente un pirata catapultato ai giorni nostri, ma un pirata fantasma, invisibile agli altri se non ai bambini. Samanta, Giulio e Anna vivranno avventure al di fuori del loro tempo, a partire dal 1685, quando si ritroveranno in un Paese sull'orlo di un evento calamitoso. Ma il loro compito è quello di aiutare il pirata fantasma a ricucire le ferite del suo passato, facendo pace con se stesso, l'unico modo per potersi dire realmente libero…

"Oceani di Paolo Scarpa è un esercizio letterario nato dalla necessità di navigare a vista tra le proprie tempeste emotive, utilizzando le parole come un timone, per poter approdare a lidi calmi e sereni, dove trovare sensi e significati, e, soprattutto, forze ed energie per salpare nuovamente. Gli oceani, infatti, alludono ai grandi abissi interiori, nei quali occorre molto coraggio per immergersi. Nello stesso tempo essi possono essere sia metafora di un limite difficile da superare, ricco di ostacoli, sia un luogo nel quale raggiungere la calma e la pace. Insomma, una dimensione nella quale perdersi per poi ritrovarsi." (Dalla prefazione).

È l'inizio di un nuovo giorno quando pintiffy e draghi si radunano in consiglio nel Bosco di Alsez, attorno alla Madre del bosco, Kromer, la quercia più antica. L'urgenza dell'incontro si fa subito evidente: qualcosa si muove dalle Terre dell'Ignoto verso le Terre Calcaree, minacciando tutti gli abitanti. L'incombente pericolo fa sì che popoli di razze diverse si accordino per combattere insieme; la magia dei pintiffy, la saggezza degli elfi e il vigore dei nani si uniscono agli umani più coraggiosi per fronteggiare l'esercito non morto del perfido Madaus, incoraggiato da una forza superiore. Un fantasy ricco di colpi di scena e accuratissime descrizioni di personaggi e ambienti, tali da catapultare il lettore in un mondo parallelo splendidamente affrescato; il coinvolgimento è tanto, nel veloce susseguirsi di eventi esaltanti o luttuosi, tra vittorie e sconfitte, a colpi di incantesimi e ardimentosi duelli. La guerra semina morte e distruzione ma l'amore e la passione che animano il sogno della pace possono vincerla… e questo è forse il messaggio più prezioso di questo romanzo straordinario.

Quando, in una sera di marzo del 1981, due bambini vengono lasciati soli al parco, un'amicizia forzata dalle madri si trasforma in un gioco perverso. Lei, Sara, è una "streghetta" viziata e crudele, capace di sottomettere l'amico con il ricatto e l'umiliazione; lui è remissivo, dolce, ma cova in silenzio un odio crescente. Quel giorno, durante un momento critico per Sara, il bambino sceglie di non aiutarla. È il primo passo verso l'abisso. Trentacinque anni dopo, Gianni Colombo è diventato un fotografo di grande fama e un uomo perseguitato da stimoli che trascinano verso un crimine sinonimo di giustizia, ma che si alternano a ripensamenti dilanianti subito rigettati nel fondo della mente per riemergere, immediatamente dopo, avvolti dalla certezza di aver agito coerentemente e in modo retto. Tanti i delitti, alcuni serviti su un piatto d'argento, solo da mettere in atto senza sbavature; altri premeditati e attentamente studiati. Una vita paragonabile a una corda tesa sul vuoto, su cui il killer acrobata camminerà, un passo davanti all'altro, con rari tentennamenti prontamente superati. La sponda opposta, meritata culla per una definitiva tranquillità, sarà raggiunta alla fine di un lavoro tanto impegnativo quanto foriero di dubbi… E, da quel momento in poi, stop a ripensamenti e indecisioni. Con una scrittura affilata e coinvolgente, Milena Moriconi ci accompagna lungo una linea sottile che unisce l'infanzia al presente, l'innocenza alla colpa, il ricordo alla vendetta. Mortui non mordent è un romanzo disturbante e misterioso, che indaga le zone oscure dell'animo umano, dove niente è davvero dimenticato.