Fede & Cultura: Saggistica
Ecumene tradita. Il dialogo ecumenico tra equivoci e passi falsi
Brunero Gherardini
Libro
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2009
pagine: 354
Quarantacinque anni fa fu promulgato da parte di Papa Paolo VI il Decreto conciliare Unitatis che mise in evidenza alcuni punti fermi, oltre i quali nessun interlocutore cattolico è autorizzato a procedere: unità/unicità della Chiesa, governata dai successori degli Apostoli con a capo il successore di Pietro; integrità dottrinale, accompagnata da carità ed umiltà. Il Decreto avverte: "Niente è più alieno dall.ecumenismo, quanto quel falso irenismo che nuoce alla purezza della dottrina cattolica e ne oscura il senso genuino e preciso". La realtà dei fatti susseguenti fu però una reticenza pratica, se non anche formale, dei suddetti principî, la politica del consenso prima di tutto e soprattutto, i ripetuti cedimenti. La conseguenza è che oggi il buon popolo di Dio non ha più riferimenti sicuri, tutti (o quasi) naufragati nel "mare magnum" dell'indifferentismo largamente diffuso e nel non meno diffuso relativismo. Già da cardinale, l'aveva constatato anche l'attuale Pontefice Benedetto XVI, secondo il quale s'è instaurato nella cultura in genere, e particolarmente nell'ambito religioso-teologico, l'impero d'un paralizzante relativismo. In questo volume si scopre che l'impedimento ad un corretto ecumenismo si chiama confessionalismo: non la confessione o professione della fede cristiana, ma quel complesso strutturale e d'apparato in base al quale si parla di chiesa luterana, riformata, anglicana, ortodossa, cattolica.
La riforma della riforma liturgica. Ipotesi per un «nuovo» rito della messa sulle tracce del pensiero di Joseph Ratzinger
Claudio Crescimanno
Libro
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2009
pagine: 352
Dopo quarant'anni, la profonda trasformazione che ha cambiato il volto della liturgia cattolica a seguito del Vaticano II sta vivendo una stagione di ripensamenti: secondo alcuni occorre abbandonare finalmente gli ultimi indugi e portare alle estreme conseguenze la spinta innovativa del cambiamento; secondo altri, all'opposto, occorre ritornare decisamente al passato. Il presente volume condivide pienamente la necessità di una revisione, ma la pensa sulla linea della 'riforma della riforma' così come ormai da decenni la propone J. Ratzinger, oggi Benedetto XVI, e ne mostra la fondatezza storica, teologica e liturgica. Questo lavoro si dirige a chi, esperto o profano, abbia a cuore la liturgia e voglia sottrarsi alle gabbie ideologiche di 'destra' e di 'sinistra', per mettersi alla scuola del più grande Maestro di liturgia del nostro tempo: J. Ratzinger.
Quale accordo fra Cristo e Beliar? Osservazioni teologiche sui problemi, gli equivoci, i compromessi del dialogo interreligioso
Brunero Gherardini
Libro
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2009
pagine: 192
Gli studi che qui si raccolgono, hanno per oggetto i rapporti della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane come delineati dalla citazione della Lettera di San Paolo ai Corinzi e come oggi invece sono vissuti in vaste zone della Chiesa in seguito allo sconquasso determinato dalla messa in mora di quel testo stesso. Scomparsa la fermezza apostolica di Paolo nell'escludere ogni rapporto equivoco fra Cristo e qualunque altra divinità o qualunque altra religione pagana, s'avverte - più strisciante che stridente - la contraddizione che emerge quando si studiano documenti come Nostra aetate, la dichiarazione conciliare sul dialogo interreligioso. Al tempo del Concilio la Chiesa tutta parve improvvisamente dimentica di sé e pervasa dalla febbre d'un inguaribile ed ingenuo ottimismo. Si parlò di provvidenziali contatti con l'induismo ed altre religioni, nel senso non tanto della missione e della conversione, bensì dell'avvicinamento e dell'assimilazione. Riconoscimenti gratuiti ed ingenui, nell'assoluta reticenza delle radicali differenze oggi drammaticamente sotto gli occhi di tutti. L'immagine prevalente che la Chiesa diede di sé nel post-concilio, grazie allo "spirito conciliare" o - come lo chiamò Benedetto XVI - al "Konzils ungeist", fu di una Chiesa bella, giovane, aperta, comprensiva, misericordiosa, aliena da ogni condanna, desiderosa di perdono, nemica dell'intransigenza e della discriminazione.
Arcipelago Chiesa. A quarant'anni dal Concilio
Stanley L. Jaki
Libro: Libro in brossura
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 80
Sono ormai quattro decenni che la Chiesa Cattolica sta attraversando una fase di rapido cambiamento. epocale. Oltre che nella celebrazione della Messa, cambiamenti impressionanti si sono registrati anche in molti altri aspetti, e non sempre per il meglio. Essi possono essere paragonati a un diluvio, se si considera cosa è successo in Europa, un continente che un secolo fa poteva apparire come un continente cattolico. Il Cattolicesimo ha grandemente sofferto anche in altri continenti. In tutti sembra dilagare un diluvio di secolarismo e di immoralità. Questa immagine sconfortante è bilanciata dall'emergenza di sempre nuove isole di fede autentica e di spiritualità. Isole che ruotano attorno a Istituti Secolari e specialmente ai loro membri più impegnati, dediti alla sequela dei tre consigli evangelici. Oltre a questo, c'è stato, durante il pontificato di Giovanni Paolo II, un numero insolitamente alto di beatificazioni e di canonizzazioni. Gli uomini e le donne così onorati servono come solidi fondamenti di sempre nuove isole di intensa vita spirituale, il segno più indicativo della perenne vitalità della Chiesa, qui paragonata a un Arcipelago situato in mezzo a onde minacciose.
L'Europa fra diritti umani e '68
Francesco Mario Agnoli
Libro: Libro rilegato
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 64
Ricorre quest'anno il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell'Uomo, proclamata il 10 dicembre 1948 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda l'Europa, i diritti umani sembrano presentarsi in ottimo stato di salute e perfetta forma. Tuttavia non di rado l'apparenza inganna, si rivela, appunto, mera apparenza. Come quando un albero gigantesco, un solido gigante della foresta destinato a durare nei secoli, viene roso da una putrefazione interna, destinata a rendersi manifesta solo quando sarà troppo tardi per opporvi un valido rimedio. Se queste osservazioni e questi timori hanno un fondamento concreto, sarebbero all'opera nella società europea fattori non compatibili col tradizionale assetto dei diritti dell'Uomo. Fattori che, almeno in parte, si possono far risalire molto indietro nel tempo, ma che sono stati tutti grandemente rinvigoriti da un evento del qual ricorre quest'anno il 40° anniversario: il 'mitico' (come si ostinano a definirlo i suoi ingrigiti protagonisti) '68?
Rosmini e Rebora. Armonia di pensieri e parole
Mario Pangallo
Libro
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 128
Che relazione c'è tra la filosofia e la poesia? Essendo discipline tra loro differenti è logico domandarsi se tra le due vi sia la possibilità di una relazione e reciproca incidenza. La risposta si può trovare trattando direttamente due autori eccellenti di queste due materie letterarie: Rosmini e Rebora. Antonio Rosmini presenta delle pagine molto pregnanti sull'arte e sulla poesia, che egli, in diverse opere, esamina e tratta da un punto di vista filosofico. Anche Clemente Rebora non si ritrae dal considerare poeticamente tematiche che sfiorano e appartengono al mondo della filosofia. In realtà è Rebora ad essere forgiato e formato dal pensiero rosminiano; ma il poeta non si lascia plagiare dalla grandezza del nobile trentino, ma con estrema maestria traduce in versi gli indirizzi di pensiero e i principi metafisici che sono alla base del sistema filosofico rosminiano. Il confronto tra i due autori consente di entrare in un mondo complesso ma affascinante, dove la vita viene formalizzata in pensiero, e il pensiero viene tradotto in poesia.
La democrazia in Giovanni Paolo II
Fabrizio Cannone
Libro: Copertina morbida
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 128
Porsi in forma interrogativa il problema della "crisi della democrazia" significa comprenderne il significato polivalente. Esistono infatti accezioni della parola "democrazia" assai diverse dal suo significato moderno. Nella sua accezione moderna essa non è mai stata altro che una malattia sociale di per sé incurabile (Eugenio Vegas Latapie). La domanda sulla crisi è resa necessaria anche dalla realtà della democrazia attuale. Attualmente, infatti, tutto è stato inglobato sotto il manto della democrazia: è come un'atmosfera che abbraccia tutto e tutto contiene e fuori dalla quale vi è soltanto il nulla. Oggi, praticamente, tutta la realtà sociale, per essere legittimata, deve essere accompagnata dall'aggettivo che deriva da "democrazia". Oggi la democrazia relativista e nichilista partorita dalla modernità è un idolo, o meglio un falso dio. Questo volumetto, fondandosi su documenti magisteriali, filosofici e patristici, intende fare luce sull'idea di democrazia come si esprime all'interno del sommo magistero della Chiesa, dalle origini e soprattutto in Giovanni Paolo II, per mostrarne così tutta la differenza da quell'idolo che pretende sempre più la nostra adorazione.
Emergenza educativa. Che fare?
Luigi Negri
Libro: Libro in brossura
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 136
In questi tempi dominati dalla dittatura del relativismo, tempi in cui le generazioni adulte si sono trovate lentamente espropriate dalla loro cultura, si è generata una forte incomunicabilità fra mondo adulto e mondo giovanile per cui educare ed educarsi è divenuti un'emergenza in ogni ambito, da quello familiare, a quello scolastico, a quello sociale. Gli interventi di S. E. Mons. Negri, vescovo di San Marino - Montefeltro, raccolti in questo libro marcano un tragitto di esperienza e di riflessioni sul come e sul perché educare, dichiarandolo possibile e urgente per tutti, perché, come detto in prefazione, "per il suo percorso di vita, di amicizie, di vissuti fraterni di appartenenza, di esperienza ecclesiale, di insegnamento, Mons. Negri ha ben presente che educare diviene la grande sfida per ricondurre l'io alla coscienza di sé e del suo impegno nel mondo cioè di sapere perché vive, da dove viene e a cosa è destinato".
Controriforme. Antidoti al pensiero scientista e nichilista
Francesco Agnoli, Assuntina Morresi
Libro: Libro in brossura
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2006
pagine: 232
Il clima umano che si respira, all'inizio di questo XXI secolo, è ancora quello della decadenza. Da una parte, infatti, un neo positivismo assurdo e feroce, con i suoi scienziati-stregoni, si incarica di deformare la nostra vita, manipolandola e riplasmandola in nome del progresso e della felicità futura. Fecondazione artificiale, eugenetica, clonazione ed eutanasia vengono offerte all'uomo di tutti i giorni in un banchetto avvelenato, che promette benessere ma produce solo tristezza e morte. Dall'altra, come perfetti alleati del totalitarismo scientista, i profeti della dissoluzione ribadiscono il decesso di ogni valore, e celebrano i funerali al desiderio umano di verità, giustizia e bellezza. Potremmo dire, con Verlaine, che ormai tutto è mangiato, tutto è bevuto, e non resta più nulla da dire. Potremmo dirlo, ma solo se non ci fosse, nella nostra storia, una Tradizione sulla quale è possibile ricostruire, noi, nani sulle spalle di giganti, una società più cristiana, e quindi, per questo, più umana. Per farlo occorre però riscoprire le nostre radici, ritornare alle vere origini del pensiero scientifico moderno, e alla ricerca di senso presente nella nostra miglior tradizione letteraria; liberandoci, nello stesso tempo, dalle falsificazioni costruite attorno ad alcuni personaggio chiave, come Galilei, Giordano Bruno e Charles Darwin?
Contro Darwin e i suoi seguaci (Nietzsche, Zapatero, Singer, Veronesi, Odifreddi...)
Francesco Agnoli, Alessandro Pertosa
Libro: Libro in brossura
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2006
pagine: 96
Citando le tesi e spiegazioni dei più famosi autori e divulgatori delle tesi evoluzioniste e confrontandole con la realtà dei fatti e delle scienze più avanzate, gli autori ne smascherano l'intento ideologico facendoci ridere degli svarioni che personaggi di spicco dicono impunemente e che la gente comune beve passivamente. Questo libretto spiega in modo semplice il pensiero di Darwin, e dei suoi seguaci per diradare le nebbie del mito, per capire veramente cosa esso sia, quali siano i suoi fondamenti e i suoi intendimenti. Perciò si fa ricorso alle fonti originali di Darwin e dei suoi seguaci, spesso epurati e addomesticati dalla vulgata più comune. È vero che Darwin ragionava da scienziato, oppure le sue idee provenivano da visioni filosofiche? Darwin era ateo o credente? Che rapporti c'erano tra Darwin e Marx? È scientifico credere che tutto sia materia, che la vita derivi dal caso? Infine: quali sono le conseguenze del darwinismo nei nuovi campi della manipolazione genetica e della fecondazione artificiale? Ci sono legami tra alcune convinzioni naziste e Darwin? Zapatero e Umberto Veronesi, oggi, sono discepoli fedeli del pensiero darwinista?
Cristo e la scienza
Stanley L. Jaki
Libro: Libro in brossura
editore: Fede & Cultura
anno edizione: 2006
pagine: 48
Una ben nota caratteristica della scienza è di essersi inserita solo recentemente nella storia; e ciò perché le tre leggi della dinamica, da cui dipendono anche le scoperte più recenti della fisica, sono apparse per la prima volta nei Principi di Newton.Di queste tre leggi la prima, la legge del moto inerziale, è quella decisiva, e la sua prima formulazione nel corso dell'Alto Medioevo a condotto poi a Copernico e a Newton. In altre parole, il problema della tardiva nascita della scienza coincide con la tardiva apparizione della prima legge della dinamica. Perché se l'oggetto di questa legge appare così ovvio, essa non è stata formulata da nessuna delle grandi culture antiche (e pagane), ma solo nell'Occidente cristiano medioevale? Questa domanda è fondamentale, dal momento che la scienza esatta assicura il controllo della natura e garantisce all'Occidente moderno il suo predominio a livello mondiale. Questo breve testo, che sintetizza i lavori più importanti dell'autore su questo tema, dimostra che la risposta a questo interrogativo è da ricercare in un aspetto particolare della fede in Cristo in quanto "Figlio unigenito di Dio". Esiste quindi realmente una motivazione assai profonda, scientifica e teologica, che giustifica il legame tra Cristo e la scienza.

