Giappichelli: Bibliotheca. Biblioteca di studi giuridici, politici e sociali
Analysis and paradigm cases in philosophy of law. An Essay on H. L. A. Hart’s and A. M. Honoré’s Method
Adriano Zambon
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 144
Lo specchio nero del diritto. Conformità e trasgressione tra potenziamento tecnologico e giustizialismo sociale
Michelangelo Pascali
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 384
L’immaginario tecnologico rappresentato sullo schermo da una nota serie televisiva permette di riflettere, da particolari punti di osservazione, sulle condizioni attuali e sulle future prospettive attraverso le quali si articola il piano dei diritti e si può amministrare la giustizia sanzionatoria. Alcuni aspetti di narrazioni fantascientifiche su società estremizzate o alternative rispetto a quelle contemporanee consentono di scorgere la varietà delle relazioni possibili in merito a società e penalità, ove assume una specifica collocazione un insieme di illusioni e disillusioni, di ipotesi problematiche e rischi concreti. Lo studio di tali prodotti culturali riporta a ciò che materialmente si produce e a quel che si teorizza in ordine alla gestione della devianza e della diversità sociale e alle ragioni e ai significati ivi sottesi.
Ius ex ordine. Studio sulla fortuna dell'opera di Vico nella filosofia del diritto italiana tra primo e secondo Novecento
Giuseppe Moro
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 160
L’espressione «ius ex ordine», consegnata alle pagine del CXLVIII capitolo del De uno, era destinata a contenere in sé, nello svolgersi della riflessione vichiana, molteplici interpretazioni possibili. La tesi di questo libro è che tali configurazioni del rapporto tra il diritto e l’ordine, riconducibili a stagioni diverse della biografia intellettuale di Vico, consentano di ricostruire le tappe essenziali della sua fortuna nella filosofia del diritto italiana del secolo scorso. Dopo un preliminare inquadramento della questione nel contesto delle opere vichiane, tre sono i principali orientamenti di ricerca, presi in considerazione nel prosieguo del lavoro. Ognuno di essi risulta rappresentativo delle prospettive di quegli autori che, tra primo e secondo Novecento, hanno posto in discussione il senso della proposizione vichiana nell’ambito di differenti e, in larga misura, autonomi itinerari di pensiero.
Il diritto penale dell'informatica: legge giudice e società
Paolo Galdieri
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2021
pagine: 320
Il Diritto penale dell'informatica è il complesso di norme che riguarda i reati perpetrati attraverso le tecnologie dell'informazione. È pure, tuttavia, il risultato dell'interpretazione fornita dalla dottrina e dalla giurisprudenza. È anche, infine, il prodotto di una società che registra, quale rovescio della medaglia, il consolidarsi della criminalità informatica nelle sue diverse declinazioni, quale atto del singolo o di organizzazioni strutturate. Il volume, partendo da una ricostruzione delle tappe che hanno condotto all'affermazione di questo settore del Diritto penale, analizza le singole fattispecie, i contesti all'interno dei quali si possono realizzare, dedicando ampio spazio alle questioni di natura tecnica poste dall'accertamento in concreto del reato ed alla relativa ricaduta nell'ambito del diritto processuale. In ultimo, attraverso l'esame dei profili psicologici della "delinquenza informatica", si interroga sulle possibili ripercussioni giuridiche in sede di applicazione in concreto della pena. Un'opera destinata agli studiosi, ai magistrati, agli avvocati e a tutti coloro, cultori o discenti, che intendano approfondire le loro conoscenze in tale settore.
L'abbaglio della legge. Riflessioni in tema di diritto, linguaggio e comunicazione
Ilario Belloni
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 125
Ha ancora senso riproporre la questione della comunicabilità, dell'accessibilità e della piena intelligibilità del diritto a tanti anni di distanza da quando, con l'illuminismo giuridico, prima, e con la grande "svolta linguistica", poi, essa si è imposta all'attenzione di filosofi del diritto, giuristi, operatori giuridici? E a tale interrogativo che si tenta di dare una risposta nelle pagine di questo libro, nelle quali le angolature da cui il problema è stato in genere preso in considerazione sono integrate non trascurando il modo in cui esso si manifesta nell'esperienza quotidiana e guardando anche a come è stato mirabilmente rappresentato in sede letteraria, ove si ha quasi l'impressione, solo all'apparenza paradossale, che proprio la trasfigurazione fantastica che ne è stata offerta possa consentire di coglierne gli aspetti più profondi e significativi. L'ipotesi che parrebbe emergerne è che la perdurante attualità della questione sia connessa a un non superato (non superabile?) dato di fatto: l'impenetrabilità della legge e l'oblio della genesi del suo linguaggio sembrano solo l'altra faccia della medaglia di una sostanziale estraneità/lontananza del diritto rispetto ai suoi destinatari ultimi e, al contempo, alimentano la domanda di giustizia di quanti sentono i propri diritti, ma trovano insormontabili difficoltà allorché cercano di esprimerli in forma linguistica, vale a dire proprio quando ad essi hanno bisogno di dar voce.
Norme, giudici, Stato costituzionale. Frammenti di un modello giuridico
Francisco Javier Ansuátegui Roig
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 221
Questo libro muove dalla convinzione che oggi la riflessione giusfilosofica non possa più ignorare i nuovi sviluppi del costituzionalismo, inteso come fenomeno giuridico e politico. Il costituzionalismo rappresenta uno scenario privilegiato per ripensare i problemi essenziali, ormai classici, della filosofia del diritto presentatisi nel corso del tempo. La «costituzione del costituzionalismo» in questa prospettiva non si limita ad essere il riferimento normativo superiore, bensì il luogo costitutivo dei diritti. I diritti e le libertà sono gli autentici protagonisti di un modello costituzionale il cui significato e la cui struttura dovrebbero incidere in misura decisiva anche sul lavoro degli operatori del diritto.
Ragionamenti sulla cultura giuridica
Andrea Bixio
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 448
"I saggi che sono raccolti in questo volume rappresentano le terre emerse di un costante dialogo che in vari momenti ho avuto la fortuna di poter intessere con molti dei giuristi che hanno disegnato con il proprio lavoro i contorni del nostro tempo. Negli scritti ci si imbatterà in temi e problemi che attengono ad una ipotetica sistematica del diritto: dal rapporto fra etica materiale e formale a quello fra diritto e morale, fra diritto e forza; dal concetto di dignità a quello di persona e di 'corpo' giuridicamente inteso; dalla nozione di naturalità a quella di positività; dal concetto di ordinamento giuridico al quello di istituzione intesi in rapporto con le trasformazioni più recenti; dalla relazione fra monismo e pluralismo alla riflessività degli ordinamenti giuridici; dalla relazione fra norma e fatto alla molteplicità delle fonti; dall"invenzione' all'onticità e alla proceduralità del diritto; dalla produzione del diritto a mezzo di decisione a quella a mezzo di cognizione; dalla giurisdizionalizzazione dell'ordine statale al primato del principio di ragionevolezza; dal rapporto fra le proprietà e il concetto di 'pubblico' alla nozione di 'divisione della proprietà'; dalla categoria dei beni comuni alla nozione di comunità. E poi temi epistemologici e metodologici: nuova retorica e dialettica; metodo sistematico, neo-esegesi, metodo critico, metodo problematico; formalismo ed anti-formalismo; le dottrine come pratiche discorsive; l'immanenza sociale del diritto; il diritto come comunicazione e informazione nella società globale".
La legge «sul biotestamento». Una pagina di storia italiana
Donato Carusi
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 128
Pascal e la genealogia. Prolegomeni ad una sociologia concettuale del diritto
Tito Marci
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: 456
Il pensiero filosofico e giuridico danese. Tra comunità, democrazia e diritto
Alessandro Serpe
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2020
pagine: XVI-283
Il lavoro è dedicato alla cultura filosofico e giuridica danese con particolare attenzione ai modi con i quali si lasciano ritrovare in essa composti tra di loro comunità, democrazia, diritto. Il lavoro si dipana in due parti che s'intrecciano interagendo tra loro. Nella prima sono studiati autori e voci operose, tra gli anni Trenta e Sessanta dell'Ottocento danese: Ørsted padre del realismo giuridico danese; Grundtvig teologo sensibile al romanticismo tedesco e al liberalismo inglese; Kierkegaard l'impolitico, ferocemente critico d'ogni assieme fatto di massa, folla, pubblico. Comunità per essi sia che la riconoscano, promuovano o disprezzino è il concreto vivere assieme secondo valori che una lunga tradizione entro il luteranesimo ora popolare ora d'élite, vi avevano insediato. A tener congiunti questi tre autori con i giuristi e filosofi del diritto studiati nella seconda parte del lavoro è la permanenza e ricorrenza di comunità nel suo diverso star nel gioco di democrazia e diritto: per Ross, poi Jørgensen, Lauridsen e Doublet, la custodia e l'amministrazione del normativo non può non aver luogo che nei modi propri di una comunità – rispettivamente, la comunità di giudici, la comunità degli interpreti, la comunità dei legal professionals, la comunità giuridica comunicativa – comunità, ognuna per parte sua, legata a un 'che': kulturtradition, tradizione giuridica, valori condivisi e simili, di tanto residuo di strutture sociali comunitarie, di quanto luogo e matrice della valorazione/validazione del sistema sociale e giuridico.
A-legalità, autorità, riconoscimento. Riconfigurazioni giuridiche nell'epoca della globalizzazione
Hans Lindahl
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: 167
L'indagine di Hans Lindahl rappresenta la prima e più estesa analisi giusfilosofica dedicata al tema dei confini quale elemento strutturale degli ordinamenti giuridici. La sua tesi, in effetti, è che ogni ordinamento, quale espressione dell'unità collettiva che sta alla sua base, si costituisce immancabilmente attraverso un processo contingente d'inclusione ed esclusione. Di fronte a siffatta limitatezza costitutiva anche ogni processo di globalizzazione giuridica non può che arrestarsi, giacché, per quanto universale voglia presentarsi, ogni ordinamento, pur trasgredendo i confini nel senso delle frontiere che demarcano gli Stati-nazione e che distinguono il domestico dallo straniero, giammai potrà cancellare i confini nel senso dei limiti che esso inevitabilmente produce, includendo qualcosa a esso proprio ed escludendovi qualcos'altro d'estraneo. L'analisi di Lindahl, in tal modo, si traduce in una riflessione critica nei confronti della pressoché indiscussa visione attuale secondo cui l'assetto giuridico odierno andrebbe in direzione di un diritto senza confini. Il presente volume, raccogliendo due contributi chiave dell'autore, riferiti rispettivamente alle sue due opere monografiche principali, intende offrire al pubblico italiano un accesso privilegiato ed agevole alla sua dottrina.
Mare Hibericum. Considerazioni canonistiche sulla spartizione alessandrina dell'Oceano Atlantico
Piero Bellini
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2019
pagine: VI-67
Tale il peso (nell'inoltrato Quattrocento) della crisi dei Dominati moreschi del Nord Africa e della Penisola iberica e tale - d'altro verso - il concomitante rafforzarsi delle Monarchie di Spagna e Portogallo, da indurre questi eminenti Potentati a trarre giovamento - ciascuno a proprio modo - da una siffatta congiuntura. C'è che - da tempo - s'erano impegnati i Regni iberici nel programma militare e politico di strappare ai Saraceni ogni residua supremazia sul mare oceanum. E rispondeva alla logica teo-politica del tempo che - a legittimazione delle rispettive acquisizioni oltre-marine - intervenisse per sua parte una eminente sanzione pontificia: quale formalizzata in via ufficiale dalla Sede Apostolica di Roma al tempo delle scoperte oltre oceaniche di Cristoforo Colombo e del concomitante compimento del periplo dell'Africa. Vien, anzi, da parlare d'una duplice partizione atlantica: l'una di tipo "longitudinale" («de polo ad pohim») largamente favorevole alle ragioni ispaniche, e perciò seguita da energiche doglianze portoghesi poi approdate ad una concomitante partizione, di tipo - stavolta - latitudinario, volta a salvaguardare le ragioni lusitane al di sotto d'un certo parallelo, col risultato conclusivo (poi dovuto rivelarsi di determinante rilevanza geo-politica) d'una sorta di «quadri-partizione dell'Atlantico».