Giappichelli: Le idee e le istituzioni
Una dottrina «assai strana». Locke e la fondazione teologico-deontologica dei diritti
Ilario Belloni
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2012
pagine: VIII-184
Nel riferirsi alla sua teoria della legge naturale, John Locke non esita a definirla "una dottrina assai strana". Di tale dottrina questo volume tenta una reinterpretazione e un approfondimento critico, traendo spunto dalle letture "teologiche" dell'opera filosofico-politica e giuridica lockiana, ma senza trascurare l'altra faccia di quello che è stato definito il "modello creaturale", ovvero gli esiti imprevisti della riconduzione della legge naturale ai rapporto creatore-creatura. La chiave di lettura proposta ha ii proprio fuoco in quella concezione funzionalistica della correlazione tra diritti e doveri che sembra informare, se non proprio fondare, il sistema della legge naturale delineato da Locke. Si tratta di una correlazione che non intercorre solo tra diritti propri e doveri altrui, come detta la formula corrente, ma, prima ancora, tra diritti e doveri che fanno capo a uno stesso soggetto, tanto che i doveri dei quali il singolo è chiamato a farsi carico finiscono per configurarsi quale presupposto logico-deontologico e fondamento esclusivo dei suoi stessi diritti. La legittimazione trattate doveri nell'esercizio dei propri diritti si rivela altresì una lente di ingrandimento che consente di riesaminare alcuni temi cruciali della riflessione giuridico-politica lockiana facendoli emergere in "contesti" particolarmente significativi, certo non estranei all'opera e alla biografia di Locke.
Legge, ragione, volontà. Sul fondamento teologico del diritto in Tommaso d'Aquino
Lorenzo Milazzo
Libro: Copertina morbida
editore: Giappichelli
anno edizione: 2010
pagine: 232
La bilancia e la croce. Diritto e giustizia in Simone Weil
Tommaso Greco
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2007
pagine: 190
Il rapporto tra diritto e forza e tra diritto e giustizia, come pure quello tra giustizia e carità, o l'interrogativo sul fondamento e sulla ragion d'essere della punizione penale sono solo alcuni dei temi nodali della riflessione filosofica sul diritto affrontati con profonda originalità da Simone Weil in pagine memorabili pur nella loro apparente frammentarietà. Se per un verso può essere all'origine dell'inadeguata attenzione fin qui prestata alla sua opera da parte della cultura filosofico-giuridica, per un altro verso, il particolare punto di vista da non addetta ai lavori fatto proprio dalla pensatrice francese, le ha consentito di guardare e far guardare in modo nuovo anche a questioni che nuove certamente non sono. L'intento di questo volume è quello di cercare il filo conduttore che lega e attraversa i vari momenti dell'itinerario weiliano - la fase dell'impegno politico e sindacale non meno di quella "mistico-religiosa" - al fine di tentarne una ricomposizione unitaria che metta in luce la radicale "provocatorietà" di una visione dell'universo giuridico nella quale la straordinaria sensibilità di un'intellettuale di raro rigore etico si coniuga con una capacità di analisi singolarmente penetrante.