I Buoni Cugini: Nel bene nel male
La civile indifferenza. Le parole di Liliana Segre fedelmente raccolte dalle sue testimonianze
Libro: Libro in brossura
editore: I Buoni Cugini
anno edizione: 2019
pagine: 174
In questo libro sono state raccolte e trascritte fedelmente le parole della senatrice Liliana Segre nelle sue testimonianze, con particolare riferimento ai giovani, dove ripercorre con emozionata lucidità l’inizio della sua esperienza, a far data dal quel 5 settembre 1938 che la discriminò a scuola con i suoi compagni di studio e di giochi, incapace, lei bambina, di comprendere cos'era quel decreto mostruoso che da lì a poco diede inizio alla sua tragedia e alla più grande follia del secolo scorso. Una preziosa eredità da non perdere. Un grande insegnamento ai giovani sul valore della vita, sulla “scelta della vita” e sulla fiducia in se stessi. In appendice al volume una selezione delle principali leggi razziali del 1938, in particolare quelle relative a difesa della razza italiana nelle scuole italiane.
Le torture in Sicilia al tempo dei Borboni. Un periodo di cronaca contemporanea. I processi Bentivegna e Spinuzza
Giovanni Raffaele
Libro: Libro in brossura
editore: I Buoni Cugini
anno edizione: 2019
pagine: 112
Il governo borbonico in Sicilia negò sempre di usare la tortura nelle carceri e soprattutto di usarla sui prigionieri politici, ma Giovanni Raffaele dal 1850 al 1860, tramite delle corrispondenze alla stampa inglese, ne denunziò l’utilizzo sistematico anche mediante la raffinata costruzione di appositi strumenti come la cuffia del silenzio, la muffola, lo strumento angelico. Le sue corrispondenze, riportate in questo volume sono anche uno spaccato dell’obbrobriosa giustizia borbonica e trattano nello specifico anche dei processi farsa, con relativa fucilazione, del barone Francesco Bentivegna di Corleone e del patriota Salvatore Spinuzza di Cefalù, oltre alle torture applicate su i patrioti della provincia di Palermo: Giuseppe Maggio, Giuseppe Lo Re, Salvatore Bevilacqua, Vincenzo Sapienza, Santi Cefalù e sua figlia, Salvatore Maranto e Antonio Spinuzza, tutti eroi finiti nell’ingiustificato dimenticatoio della collettività.