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Il Mulino: Istituto storico italo-germ. Annali

Verso Bad Godesberg. La socialdemocrazia e le scienze sociali di fronte alla nuova società tedesca (1945-1963)

Verso Bad Godesberg. La socialdemocrazia e le scienze sociali di fronte alla nuova società tedesca (1945-1963)

Francesco Traldi

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2010

pagine: 234

In questo volume Francesca Traldi ricostruisce il ruolo svolto dalle scienze sociali all'interno della socialdemocrazia tedesca, dalla fine della Seconda guerra mondiale agli inizi degli anni Sessanta. Questo arco di tempo si inaugura con la rinascita del partito della SPD, per concludersi quasi venti anni più tardi con l'affermazione di una nuova classe dirigente e di un nuovo assetto politico istituzionale. In questo contesto si considera in particolare l'influsso che di volta in volta le nuove scienze sociali hanno esercitato all'interno del partito. Tale obiettivo è perseguito, pur senza pretesa di esaustività, attraverso due momenti: in primo luogo, ripercorrendo la ricostruzione del partito, la rinascita delle scuole di partito e il dibattito politico che coinvolse la direzione centrale. In secondo luogo, soffermandosi sul dibattito interno alle varie correnti del partilo stesso, e specificamente sulla figura di alcuni scienziati sociali di riferimento che grande parte ebbero nel processo di trasformazione della SPD da partito di classe a partito di massa, abbracciando il riformismo.
19,00

Il modernismo in Italia e in Germania nel contesto europeo

Il modernismo in Italia e in Germania nel contesto europeo

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2010

pagine: 498

L'8 settembre 1907 Pio X con l'enciclica "Pascendi Dominici gregis" condannava come eresia qualsiasi tentativo di conciliare annuncio cristiano e mondo moderno. L'enciclica papale e il decreto "Lamentabili sane exitu" davano a questa "eresia" il nome di "modernismo" individuandone la caratteristica comune nell'intento di trasformare il cattolicesimo in una sorta di cristianesimo non dogmatico e di protestantismo liberale. La temperie culturale della società europea in cui la "crisi modernista" vedeva la luce era quella di un progressivo processo di democratizzazione e di accoglimento di istanze liberali: l'appello per la libertà di pensiero, per la critica a ogni forma di autoritarismo, per l'adozione del metodo scientifico, per il rispetto del pluralismo, per i diritti delle donne, sollecitava le coscienze più avvertite del mondo cattolico a proporre tentativi di modernizzazione sociale del cattolicesimo. Tra queste coscienze più avvertite si potevano annoverare i nomi di Lucien Laberthonnière e Alfred Loisy in Francia, di George Tyrrell e di Friedrich von Hügel in Gran Bretagna, di Joseph Schnitzer e Hugo Koch (ma soprattutto, dal versante protestante, di Ernst Troeltsch e Adolf von Harnack) in Germania, di Antonio Fogazzaro, Ernesto Buonaiuti, Romolo Murri, Alessandro Casati, Stefano Jacini Jr in Italia. Il presente volume intende fare luce sul ruolo storico svolto dal modernismo cattolico.
33,00

Progetti e documenti per lo statuto speciale di autonomia del 1948

Progetti e documenti per lo statuto speciale di autonomia del 1948

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2010

pagine: 705

Arricchito di un corpus di documenti in parte pubblicati qui per la prima volta, il volume costituisce la nuova edizione dell'opera uscita nel 1988 in occasione del quarantennale dell'autonomia trentina. Vi si trovano i documenti e i progetti più importanti che hanno portato, fra il 1945 e il 1948, alla stesura del Primo statuto speciale di autonomia della regione Trentino-Alto Adige. Il materiale documentario, preceduto da due saggi introduttivi dei curatori, intende fornire agli studiosi strumenti aggiornati per nuove riflessioni su un passaggio tanto decisivo per l'assetto autonomistico del territorio.
45,00

I fari di Halle. Georg Ernst Stahl, Friedrich Hoffmann e la medicina europea del primo Settecento

I fari di Halle. Georg Ernst Stahl, Friedrich Hoffmann e la medicina europea del primo Settecento

Francesco P. De Ceglia

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2010

pagine: 499

Halle non ha fari. Non è neanche sul mare. Sono Georg Ernst Stahl e Friedrich Hoffmann ad essere ricordati come i "fari" della città. Medici di fama europea, si trovarono a condividere la scena dell'Academia Fridericiana, spesso teatro dei loro scontri. Ideatori di sistemi teorici discordi e alternativi, diedero vita a scuole mediche in continuo contrasto. Stahl sostenne la centralità dell'anima nella gestione delle dinamiche fisiopatologiche, così intercettando le simpatie di quei discepoli che ne interpretarono e divulgarono il pensiero in chiave pietistica. Hoffmann, il quale desiderava evitare le secche metafisiche di un'anima signora del moto nel corpo umano, elesse a propulsore universale l'etere, la cui esistenza, ancor prima di ogni sua caratteristica, era tutt'altro che dimostrata.
33,00

L'invenzione della «Realpolitik» e la scoperta della «legge del potere». August Ludwig von Rochau tra radicalismo e nazional-liberalismo

L'invenzione della «Realpolitik» e la scoperta della «legge del potere». August Ludwig von Rochau tra radicalismo e nazional-liberalismo

Federico Trocini

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2009

pagine: 262

Sullo sfondo dei complessi processi di rinnovamento politico, sociale, economico e culturale che si verificarono in Germania nel corso dell'Ottocento e, in particolare, dal 1848 in poi, il volume ripercorre la biografia intellettuale di August Ludwig von Rochau (1810-1873). Rochau ha introdotto nel lessico politico tedesco le nozioni, estremamente fortunate, di Socialismus e di Realpolitik, ma nonostante ciò risulta tuttora, rispetto ad altri pubblicisti politici della stessa generazione, un autore scarsamente noto sia in Italia sia in Germania. Attraverso l'analisi del talora contraddittorio profilo politico e intellettuale di von Rochau - dagli anni giovanili dell'attiva militanza tra le fila delle associazioni studentesche sino agli anni della controversa conversione alla politica bismarckiana del "ferro e del fuoco" - il volume intende quindi ricostruire una porzione rilevante dei dibattiti che accompagnarono il processo di formazione dello Stato nazionale tedesco e al contempo le linee essenziali entro cui prese avvio, all'indomani del 1848, la riconfigurazione del nesso tra politica, morale e diritto alla luce del progressivo affermarsi del paradigma naturalistico della Realpolitik.
20,00

Militari e società civile nell'Europa dell'età moderna (secoli XVI-XVIII)

Militari e società civile nell'Europa dell'età moderna (secoli XVI-XVIII)

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2008

pagine: 703

Il volume analizza i rapporti e le tensioni che, tra il tardo Quattrocento e la metà del Settecento, intercorsero tra il mondo militare nel suo complesso, le forme di organizzazione politiche, economiche e sociali, e le espressioni della cultura giuridica, letteraria e artistica. Viene preso in considerazione l'intero quadro europeo, con particolare attenzione da un lato ai territori dell'Impero germanico (Austria, Prussia, Sassonia), dall'altro agli Stati regionali italiani indipendenti come il Piemonte, Venezia e Roma e a quelli che, come la Lombardia e il Mezzogiorno, erano province di grandi monarchie multinazionali.
41,50

Ceti tirolesi e territorio trentino. Materiali dal Landschaftliches Archiv di Innsbruck (1722-1785)

Ceti tirolesi e territorio trentino. Materiali dal Landschaftliches Archiv di Innsbruck (1722-1785)

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2008

pagine: 418

Dopo la pubblicazione di un primo volume di fonti ricavate dall'Archivio dei ceti tirolesi di Innsbruck e di Trento, dedicato alla prima età moderna, questo secondo volume copre l'età dell'assolutismo illuminato e delle riforme. Circa 600 regesti databili tra 1722 e 1785, selezionati tra gli oltre 8.000 documenti presi in esame, svelano nella loro serialità la quotidiana gestione delle relazioni politiche e amministrative tra ceti tirolesi e territorio trentino. Ne risulta uno spaccato di storia economica e sociale, di vicissitudini individuali e di azioni collettive, indispensabile per la piena comprensione di un secolo complesso e contraddittorio. Un'ampia introduzione dei curatori e un saggio dedicato alla storia e alle mansioni delle Attività cetuali accompagnano e indirizzano il lettore alla migliore comprensione dei testi.
26,00

Ceti tirolesi e territorio trentino. Materiali dagli archivi di Innsbruck e di Trento (1413-1790)

Ceti tirolesi e territorio trentino. Materiali dagli archivi di Innsbruck e di Trento (1413-1790)

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2006

pagine: 490

Nell'archivio provinciale di Innsbruck, un ricco fondo di registri conservati nel "landschaftliches Archiv" (il cosiddetto "Archivio dei ceti") raccoglie le tracce documentarie del dialogo imbastito tra il potere centrale della contea tirolese e i corpi territoriali (gli "Stände") che la componevano; un dialogo vivace, intenso e conflittuale, che coinvolse a vario livello istituzioni, corpi, singole comunità, individui, provenienti dalle zone del principato vescovile di Trento, da aree territoriali dunque formalmente estranee al nesso della sovranità tirolese. Leggere e analizzare per la prima volta queste carte offre uno squarcio sulla realtà dei rapporti trentino-tirolesi in antico regime; esse indicano quali strumenti, quali linguaggi, quali culture politiche servirono alle istituzioni locali per comunicare da un lato all'altro delle Alpi e si trasformarono con loro al passare dei secoli. Dalla genesi dell'istituzione parlamentare tirolese, nel primo trentennio del XV secolo, fino alle soglie delle riforme settecentesche, il volume cerca di far comprendere le concrete e specifiche modalità d'essere della "società per ceti" trentino-tirolese colta nella storia delle sue istituzioni rappresentative. Il ricco materiale archivistico tirolese, integrato dallo spoglio delle fonti trentine, guida a comprendere in quale modo la composita monarchia asburgica seppe trovare le strade per costruire un accordo vicendevole tra la corona e le classi dirigenti delle diverse province.
30,00

I Volpini, una famiglia di scultori tra Lombardia e Baviera (secoli XVII-XVIII)

I Volpini, una famiglia di scultori tra Lombardia e Baviera (secoli XVII-XVIII)

Pietro Delpero

Libro: Copertina morbida

editore: Il Mulino

anno edizione: 2006

pagine: 286

Nel corso del XVII e nella prima metà del XVIII secolo assistiamo a una consistente migrazione di artisti italiani verso le corti nobiliari, vescovili e abbaziali della Germania del sud. Si tratta di frescanti, pittori e architetti, ma anche soprattutto di scultori e stuccatori in gran parte provenienti dalla zona dei laghi lombardi. Furono le punte emergenti di una vera e propria "diaspora": quella di una popolazione, che per sopravvivere dovette lasciare i poveri paesi della zona dei laghi lombardi per cercare fortuna all'estero. Fin dal Medioevo, con l'Antelami e i Maestri comacini, questo popolo dei laghi aveva sviluppato una singolare abilità nel lavorare e modellare la pietra, che si trovava abbondantemente nelle loro cave e che poteva facilmente essere trasportata per via fluviale fino a Milano e in tutta la Pianura Padana. Questi migranti si erano specializzati in modo da seguire tutte le fasi di lavorazione e di impiego della pietra: dai semplici tagliapietre agli architetti. Una manodopera specializzata che venne attratta dall'intensa attività costruttiva seguita alla guerra dei Trent'anni e dalla conseguente richiesta di decorazioni in stucco, proveniente dai paesi transalpini di religione cattolica e di lingua tedesca. Furono loro i silenziosi e umili ambasciatori del gusto barocco italiano, ma anche gli sperimentatori e creatori di una koinè del nuovo barocco europeo, stimolati dal contatto con altre tradizioni culturali e artistiche non meno vitali.
20,00

Boschi e mercanti. Traffici di legname tra la contea di Tirolo e la Repubblica di Venezia (secoli XVI-XVII)

Boschi e mercanti. Traffici di legname tra la contea di Tirolo e la Repubblica di Venezia (secoli XVI-XVII)

Katia Occhi

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 2006

pagine: 292

Tra Cinquecento e Seicento l'accesso alle licenze di taglio di boschi rilasciate dalla Camera arciducale dell'Alta Austria diede alle élites residenti nella fascia di confine tra l'Impero e la Repubblica di Venezia grandi possibilità economiche, grazie allo sfruttamento delle risorse della montagna. La ricerca analizza la distribuzione degli interessi economici di alcune imprese, i loro legami con il circuito creditizio veneziano, l'organizzazione del lavoro e la distribuzione delle infrastrutture, ma anche l'intreccio di rapporti d'affari e di patronage tra i mercanti e le élites locali, i feudatari e i membri della burocrazia austriaca, interessati a trasformare in ricchezza un patrimonio naturale di lenta riproducibilità.
20,00

Dove non arriva la legge. Dottrine della censura nella prima età moderna

Dove non arriva la legge. Dottrine della censura nella prima età moderna

Lucia Bianchin

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2006

pagine: 389

Verso la fine del XVI secolo Jean Bodin, giurista francese, decide di aprire la sezione dedicata all'amministrazione dello Stato nella sua République, l'opera in cui prende forma il moderno principio di sovranità, proprio con un capitolo sulla censura: non una censura ecclesiastica, ma secolare, che ha il suo modello nella censura morale e politica della Roma di età repubblicana. In essa il censimento, utile strumento di rilevazione delle persone e dei beni, si lega con un insieme di tecniche di controllo e di regolamentazione della società che, attraverso l'imposizione di una disciplina dei costumi, aspira a vincolare la coscienza dei soggetti.
25,50

Una storia particolare. «Sonderweg» tedesco e identità europea

Una storia particolare. «Sonderweg» tedesco e identità europea

Marzia Ponso

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2011

pagine: 600

"Via peculiare" (Sonderweg) è l'espressione con cui la storiografia del dopoguerra ha indicato la deviazione compiuta dalla Germania nel cammino storico che ha condotto i paesi occidentali alla democrazia liberale parlamentare. L'interrogativo che ha tormentato generazioni di studiosi è: a chi imputare la colpa dell'avvento del nazionalsocialismo, con il suo esito genocidario? Quali sono state le cause generatrici del più grande orrore del Novecento? E soprattutto: perché proprio la Germania, la nazione di Kant e Goethe, fu capace di tanta barbarie? La questione della specificità tedesca, percorsa in tutto il suo sviluppo secolare a partire dalla Riforma luterana, è rivista non soltanto sulla scorta dei dibattiti storiografici classici e alla luce delle più recenti acquisizioni della ricerca, ma viene riproposta in termini speculari: accanto alla "legenda nigra" di uno sviluppo patologico, è possibile individuare un filone di continuità storiche di segno opposto, che, correndo su un binario parallelo, ha consentito alla nazione tedesca di superare la catastrofe della guerra di sterminio e approdare con successo all'Unione europea: il federalismo, lo Stato di diritto, lo Stato previdenziale, l'economia sociale di mercato, il patriottismo costituzionale. Il volume fornisce le coordinate storiche per comprendere come un paese sconfitto sia giunto a dare impronta di sé al progetto politico europeo, fornendo contributi sostanziali.
38,00

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