Libri di Lucia Bianchin
Studi sul diritto pubblico nell'età della riforma
Lucia Bianchin
Libro
editore: Editoriale Scientifica
anno edizione: 2022
pagine: 292
Questo volume raccoglie alcuni studi sul diritto pubblico della prima età moderna che dedicano un'attenzione specifica alla giuspubblicistica tedesca. La scienza giuridica tedesca, benché in rapporto 'osmotico' con quella francese, olandese, italiana, spagnola (il latino, lingua comune della scienza giuridica, favorisce fra Cinque e Seicento una circolazione di idee e opere dinamica, che dà vita ad uno ius publicum europaeum), presenta un suo profilo specifico. Le specificità della dottrina tedesca hanno in gran parte origine nel peculiare rapporto fra teologia, diritto e politica, esito della Riforma protestante scoppiata agli inizi del Cinquecento. La Riforma, come nelle terrae imperii ebbe origine, così qui trovò il terreno più fertile per alcuni importanti sviluppi, fra i quali la c.d. 'pubblicistica imperiale' e l'introduzione dei primi corsi di diritto pubblico in Europa, agli inizi del Seicento, in alcune facoltà giuridiche tedesche.
Scritti
Diego Quaglioni
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2022
pagine: 1419
Questi due volumi raccolgono gli scritti, apparsi in svariate sedi scientifiche in un arco di tempo che va dalla seconda metà degli anni Settanta fino ai giorni nostri, che rappresentano solo una parte dei lavori di Diego Quaglioni. La scelta, di fronte alla vasta produzione scientifica dell’Autore, è stata orientata dal desiderio di offrire ai lettori un panorama di ricerche che fin dai primi studi era rivolto alle fonti dottrinali caratterizzanti lo sviluppo della storia giuridica occidentale, con un’estensione che dal Tardo Antico giunge all’età contemporanea, ma che ha il suo centro nel lungo Medioevo del diritto, con attenzione costante per il problema del rapporto tra giustizia e potere, come lascito fondamentale dell’età intermedia al mondo moderno.
Diritto, teologia e politica nella prima età moderna. Johannes Althusius (1563-1638)
Lucia Bianchin
Libro: Libro in brossura
editore: Il Formichiere
anno edizione: 2017
pagine: 201
Questo volume è il punto di arrivo di una lunga attività di studio dedicata al giurista tedesco Johannes Althusius (1563-1638), noto come uno dei primi teorici ad aver affermato il principio della sovranità popolare e aver concepito l’idea di una sorta di ‘protofederalismo’. Il primo capitolo affronta il nodo centrale della teoria althusiana dello Stato, ovvero la peculiare idea di sovranità di questo giurista e teorico politico tedesco, attraverso l’analisi del modo in cui Althusius stesso ricostruisce l’origine e la natura del diritto regale. Il secondo capitolo è dedicato al problema cruciale delle leggi nella Res publica Christiana riformata. Il terzo ricostruisce le idee di giustizia e di censura in Althusius, due momenti centrali della teoria althusiana dello Stato strettamente correlati fra loro. Il quarto capitolo approfondisce un altro aspetto importante nella costruzione teorica althusiana, quello della guerra. Il quinto e ultimo capitolo, dedicato al problema della coscienza nel diritto pubblico dell’età della Riforma, ripercorre l’evoluzione dell’idea di coscienza da Calvino fino ad Althusius, per concentrarsi sui temi della libertà di coscienza e della libertà religiosa.
Dove non arriva la legge. Dottrine della censura nella prima età moderna
Lucia Bianchin
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2006
pagine: 389
Verso la fine del XVI secolo Jean Bodin, giurista francese, decide di aprire la sezione dedicata all'amministrazione dello Stato nella sua République, l'opera in cui prende forma il moderno principio di sovranità, proprio con un capitolo sulla censura: non una censura ecclesiastica, ma secolare, che ha il suo modello nella censura morale e politica della Roma di età repubblicana. In essa il censimento, utile strumento di rilevazione delle persone e dei beni, si lega con un insieme di tecniche di controllo e di regolamentazione della società che, attraverso l'imposizione di una disciplina dei costumi, aspira a vincolare la coscienza dei soggetti.